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“Le domande di Davoli? Un affronto per Arpa”

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Discarica

Riceviamo e pubblichiamo.

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La verità su Poiatica? La verità è che nessuno ci vuole tra le scatole, perché siamo gli unici che al momento fanno delle domande argomentate. La verità è che la verità forse non la saprete mai, cittadini.

Quello che è successo ieri, mercoledì 16 aprile, è di una gravità inaudita. Ci era già capitato diverse volte di essere chiusi fuori perché “rei” di appartenere a un “comitato antidiscarica” che poneva questioni concrete (un incontro in Comunità montana e uno al foyer del Teatro nonostante fosse stato pubblicato su Redacon), ma davvero mai ci era capitato ci venissero poste delle condizioni in sede di commissione discarica. Ieri, infatti, avrebbe dovuto esserci l’incontro di commissione discarica con i responsabili Arpa su diverse questioni, prima fra tutte la famosa radioattività. Sulla quale ci siamo espressi noi, chiedendo formalmente spiegazioni, e Alessandro Raniero Davoli, che ha detto delle cose importanti nei mesi precedenti, rispetto ai valori rilevati, e sui quali era necessario confrontarsi. Per questo, essendo Davoli che ha sollevato la questione e non potendo noi parlare per interposta persona, abbiamo chiesto che fosse presente (richiesto il 7 aprile, peraltro l’unica richiesta del comitato dai tempi della prima seduta). Bene, oggi il sindaco Montemerli ha imposto che Davoli rimanesse fuori dalla commissione e quindi dalla sala consiliare e quindi non potesse confrontarsi e porre direttamente domande perché “le domande di Davoli sarebbero state un affronto per Arpa”. Testuali.

Stiamo parlando di un cittadino incensurato, che in modo civile ed educato, quasi in punta di piedi (non si era neanche seduto) e sorpreso quanto noi dalla reazione, si presentava su nostra richiesta per capire a cosa fosse dovuta la discrepanza tra i suoi rilevamenti e quelli di Arpa. Appreso quindi che, secondo il sindaco e la giunta, Arpa non può essere in alcun modo messa in discussione, nè a questa si possano porre domande, ci sembra che queste condizioni siano di un’intolleranza inaudita.

Una commissione in mano al sindaco che in sostanza decide chi deve esserci e cosa deve essere detto, trincerandosi dietro al ruolo istituzionale che ricopre. Ne deduciamo che nonostante il 16 marzo 2013 come Comitato siamo riusciti a “strappare” lo strumento della commissione, pensando potesse essere veramente occasione di partecipazione, nessun cittadino abbia il diritto di chiarire i suoi dubbi su Poiatica, se non nella misura in cui si fidi ciecamente e incondizionatamente delle rassicurazioni della Montemerli. Per noi che dedichiamo tempo ed energie, spesso sottraendolo alle persone che amiamo e chiedendo permessi di lavoro, passando le notti sulle scartoffie, oggi è un giorno in cui il nostro diritto al confronto democratico è stato calpestato.

Proprio dal primo cittadino, che dovrebbe essere il primo, in un mondo di squali, a garantire questo diritto. Noi, quindi, non essendo Davoli autorizzato ad entrare su decisione di una sola persona, abbiamo rifiutato di sottostare a questa condizione, essendo a quel punto un incontro mutilato a tutti gli effetti. Nel totale silenzio-assenso di tutti i presenti. Non siamo in commissione per raccontarci di quanto bella sia una discarica ma per chiarire tutti dubbi che via via emergono. Avevamo decine di argomenti da portare, chiedendo direttamente ad Arpa la libertà di decidere se approfondire con noi e Davoli presenti. Ma Arpa non ha risposto e il sindaco ha deciso per tutti. Immaginiamo tra giorni seguano controrisposte e rettifiche. Giudicate in base a vostra coscienza. Certo se foste stati presenti alla giornata non avreste avuto dubbi. Ma del resto non avreste potuto esserci perché non vi sarebbe stato concesso. Pensavamo il Municipio fosse la casa di tutti, non un club esclusivo dove si vuol sentire solo ciò che piace.

In base a quale articolo dello statuto relativo alla commissione è stato esclusa la presenza di un cittadino per altro strettamente correlato agli argomenti in ordine del giorno? Nella scorsa commissione vi erano presenti esponenti di Iren (tra l’altro senza che fosse stato a noi preannunciato), che sono tutt’altro che istituzioni ma che potevano comunque rispondere a problematiche importanti. Ne abbiamo preso atto e siamo comunque rimasti. Ma adesso la ferita è troppo grande. Non immaginavano davvero, siamo a bocca aperta, escludere un cittadino che a titolo volontario si interessa al tema, oltretutto da una sede pubblica che appartiene a tutti. Non siamo amanti delle porte chiuse, questo si sa, perchè abbiamo sperimentato che sono sedi di decisioni importanti, che riguardano anche la nostra vita e dei nostri figli.

Al sindaco e a tutta la giunta che si è schierata con lei consigliamo qualche lezione sui processi di inclusione delle persone e sulla dialogica, che va un po’ oltre al loro universo mondo. Ma loro non accettano lezioni e nemmeno pensieri diversi. Questo lo abbiamo appreso.I comitati sono fatti di persone; le persone, quando pongono questioni in modo civile, sono un affronto alle istituzioni o un’occasione di cambiamento? Anche la responsabilità di escludere le persone dai luoghi e dibattiti pubblici, non riconoscere il diritto di sapere, è una responsabilità grande e grave.

 (Comitato “Fermare la discarica”)

 


I ragazzi della montagna si sono fatti valere un’altra volta

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Un momento della manifestazione

Anche quest’anno si è svolto a Cesena presso il teatro Alessandro Bonci il “Festival nazionale del teatro scolastico” (sedicesima edizione) ed anche quest’anno (come anche l’anno scorso) i nostri ragazzi sono saliti sul palco e si sono sfidati con altri quattro istituti selezionati.

Infatti fra tutte le scuole che hanno presentato domanda di partecipazione (quest’anno 62) solo 5 (le  migliori) sono state scelte per calcare il palcoscenico e per sfidarsi nelle giornate tra  l’8 e il 13 aprile.

Sono partiti da Castelnovo e andati in  trasferta oltre 100 ragazzi dell’Istituto “Cattaneo-Dall’Aglio e della scuola di danza teatro e canto Arcobaleno… hanno vissuto e respirato l’aria di un grande e stupendo teatro… hanno scorrazzato per  camerini veri e propri, quelli dei grandi artisti… hanno calcato un palcoscenico enorme e si sono esibiti davanti ad un pubblico che si è emozionato ed ha fatto loro un applauso da standing ovation.

I nostri ragazzi hanno presentato lo spettacolo dal titolo “Quasimodo”, tratto dal romanzo di V. Hugo “Notre Dame de Paris” e ispirato dal musical omonimo.

Hanno recitato le parole del romanzo riguardo le miserabili condizioni dei clandestini che si aggiravano per Parigi negli anni intorno al 1482, ma le stesse parole recitate potevano essere quelle dette da ogni uomo che ancora oggi si trova a calcare una terra per lui straniera, hanno inoltre cantato l’amore che nello stesso tempo nacque tra il campanaro deforme  della cattedrale parigina ed una gitana spagnola arrivata insieme alla tribù di miserabili¸ hanno quindi  toccato gli animi con le loro parole, ma hanno anche entusiasmato cantando in modo sublime e ballando con una grinta unica che li contraddistingue.

La giuria, composta dal direttore del teatro Bonci, dal direttore del Festival e da un regista e attore (Gabriele Marchesini) ha ritenuto di premiare il nostro istituto con il premio per il teatro musicale, per gli aspetti coreografici, canori e per una serie di felici soluzioni registiche.

Questa è la prova che anche una piccola comunità montana come la nostra può produrre delle grandi cose grazie ai nostri gioielli e portarle in giro… per il mondo.

(Lorena Meglioli)

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Foto Lorena Meglioli

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Foto Lorena Meglioli

“Le imprese italiane non sono più meritorie di credito?”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Gentilissima redazione, vi invio la presente riflessione sul credito bancario, prendendo spunto dai risultati usciti la settimana scorsa sul credito concesso alle imprese, al commercio e dalla denuncia presentata nei confronti di un noto istituto Bancario da un  imprenditore della montagna.

Sabato scorso sono usciti i dati del trimestre in merito al credito concesso alle imprese in Italia: un dato sconcertante, preso la media di 1000 domande, ne sono state bocciate 974 ed accettate 26.

Da questa fotografia si direbbe che questo paese e fallito, cioè il 97.4 % delle imprese italiane non sono meritevoli di credito, cioè non affidabili, il 2.6% sì. Ora trasferendo il pensiero dal mondo virtuale “bancario” al mondo reale economico, la fotografia data dai numeri non è reale.

Innegabile che la crisi si è fatta sentire e che tuttora si sente, ma questo paese fatto di piccole e medie imprese, di commercianti medio piccoli, non è fallito, ma solo soggetto a Basilea 3, un regolamento fatto appositamente per tutelare gli istituti bancari, sicuramente bisognoso di regole, ma non adatto a tutti i paese, in particolare per l’Italia, paese che vive da anni di sofferenze causate principalmente dallo Stato che non paga o quando lo fa succede dopo mesi e mesi, da una giustizia che con una velocità “nulla”  che  ti impedisce di esigere i tuoi crediti.

In questi anni il credito erogato dalle banche è sempre in diminuzione, e quando questo è erogato succede a tassi quasi usurai, non va difatti dimenticato che il sistema banche ha ricevuto centinaia di miliardi di euro al tasso del 1% dalla Banca centrale europea! Domanda: dove sono finiti? Non sicuramente al volano economico, tanto meno alle famiglie.

Quanto accaduto è stato devastante, sia per gli imprenditori che per le famiglie, assetate di liquidità, per un  periodo di crisi prolungato non per investire in “festini” ma per dare respiro alle proprie imprese, per poter continuare a pagare gli stipendi ai dipendenti, per poter continuare ad investire e ad assumere.

Il sistema Basilea 3 ha tolto nel migliore dei casi la dignità!, in altri la vita, con suicidi di imprenditori, “colpevoli” di non essere riusciti ad avere 1000/10000 € per continuare a lavorare e pagare gli stipendi, come se la crisi non esistesse, come se l’aria che si respira negli uffici dei mega manager fosse diversa da quella respirata dai comuni mortali.

Un paese che permette al sig. Moretti di lamentarsi dei suoi 834.000€ annui non è un paese civile, forse del quarto mondo, ma tanto è stato spostato ad altro incarico! Quale occasione persa.

Qui lo stato è colpevole, la classe politica  lo è per non aver attivato un fondo di garanzia, non per aziende decotte o per i soliti amici ; ma un fondo attivo che funzioni, ove una persona, un imprenditore si possa rivolgere con idee vere con un progetto da finanziare per dare lavoro, produrre ricchezza e per ridare dignità, a quelle persone a cui è stata tolta, per colpa di un funzionario asettico che guardando numeri senza sapere nulla di te, ha cassato  la tua richiesta.

Il mio pensiero finale va all’imprenditore Castelnovese che si è rivolto alla nostra associazione, con la sua denuncia si è mosso il “mondo” delle persone silenziose, di quelle che hanno subito senza denunciare.

La prossima settimana incontreremo due  imprenditori che”pensano” di aver subito soprusi, la nostra associazione è a disposizione di tutti, la nostra email, per chi volesse scriverci è la seguente: sositalialiberaer@gmail.com.

(Roberto Malvolti, responsabile Emilia-Romagna Sos Italia libera associazione antiusura e antiracket)

Ecco…“Un progetto per Castelnovo”. Candidato sindaco Robertino Ugolotti

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Un progetto per Castelnovo Monti lista civica logo

La lista civica “un Progetto per Castelnovo ne’ Monti” nasce con l’ambizione di essere forza di governo per il nuovo mandato elettorale di Castelnovo, per il prossimo quinquennio. Un progetto ambizioso, ma sarà compito nostro cambiare il modo di amministrare questo Comune: la reale partecipazione, la trasparenza e il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte amministrative saranno le nostre linee guida.

Siamo un gruppo di persone che ha coniugato l’esperienza amministrativa, varie posizioni politiche che si riconoscono in un’area di centrodestra, la dimensione civica, e siamo riusciti in un compito oggi molto difficile: trovare giovani e persone che con la macchina amministrativa non sono mai stati in contatto.

Le motivazione che ci hanno unito sono state la valutazione negativa sul lavoro complessivo svolto dalle ultime amministrazioni sia nelle scelte compiute, sia nel modo di programmare lo sviluppo economico, sociale, occupazionale del nostro Comune e della nostra montagna.

Il tempo delle promesse, degli slogan e delle cose annunciate e mai realizzate è finito: per noi oggi è il tempo della serietà, della verità e della condivisione. Non vi promettiamo cose che non saremo in grado di mantenere, ma l’impegno a realizzare cose concrete, in tempi certi e nell’interesse del “bene comune”, premiando il merito, dando le stesse condizioni di partenza a tutti i cittadini partendo dai giovani, dagli anziani e dal mondo del lavoro, senza privilegi o raccomandazioni.

I punti programmatici su cui ci impegneremo in questi anni di mandato elettorale saranno pochi ma qualificanti per lo sviluppo della nostro Comune e con uno sguardo più in grande alla nostra montagna: sicurezza dei cittadini, Ospedale S. Anna e servizi sociali, sviluppo turistico e commerciale, occupazione, giovani e tempo libero, accesso al credito alle imprese e famiglie, agricoltura ed ambiente, rapporto amministrazione e società civile, sviluppo delle nuove tecnologie, scuola e cultura.

(Lista civica “Un progetto per Castelnovo ne’ Monti”)

 

Cerreto, principio d’incendio

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Ieri mattina principio d’incendio nella cabina di trasformazione alla base delle piste del Lago del Cerreto. Il personale degli impianti ha fatto scendere i passeggeri delle seggiovie e l’intervento congiunto dei Vigili del fuoco e dei tecnici Enel ha permesso lo spegnimento dell’incendio limitandolo ai cavi di potenza all’uscita del trasformatore.

 

“La pesca nel lago Calamone deve e potrà potersi svolgere normalmente”

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“La pesca nel lago Calamone deve e potrà potersi svolgere normalmente, come negli anni scorsi”. Parola di presidente. Fausto Giovanelli, “capo” del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, “dopo i dubbi, le preoccupazioni e gli equivoci emersi, circa l’ipotesi di un divieto delle attività dei pescatori nel lago del Ventasso, il Parco nazionale ha approfondito la normativa transitoria vigente in materia. Il decreto istitutivo del Parco rinvia esplicitamente, per quella zona, al Piano del vecchio Parco del Gigante e alla relativa cartografia. Nella cartografia emerge chiaramente  una perimetrazione dello specchio d’acqua del Calamone che lo esclude dalle aree circostanti e dalle sponde sottoposte a più stretto vincolo, allo scopo di vietare nuove costruzioni”.

“Tale pertanto, in attesa dell’approvazione definitiva del Piano del Parco nazionale, è la normativa ‘corrente’, vigente e coerentemente corrispondente agli usi di questi anni. Non risultano perciò è non ci sono fondate ragioni, nè giuridiche, nè ambientali (la fauna ittica del lago da tempo non è autoctona) per escludere la pesca. La Provincia, con la quale siamo in stretto contatto, provvederà sollecitamente a integrare e modificare il calendario ittico per la stagione che sta per aprirsi. Per le prospettive, il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano ha per parte sua e da tempo deliberato una proposta di Piano (delib. n. 20 del 13 luglio 2009) che ridefinisce più realisticamente, oltre al lago, anche l’area circostante non più come zona 1 (a più stretta tutela) ma come zona 2 (più aperta alla frequentazione). Si potranno in prospettiva, d’intesa con la Provincia e le associazioni dei pescatori, proporre regole di utilizzo attivo e di una pesca che favorisca la presenza di popolazioni ittiche più selezionate e vicine a quella autoctona o più vicina alla naturalità”.

 

Castelnovo / Direttivo Croce Verde, un solo cambio

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I volontari della pubblica assistenza Croce Verde di Castelnovo ne’ Monti sono andati alle urne e come da statuto hanno espresso le loro preferenze per rinnovare il consiglio direttivo dell’associazione. La tornata “elettorale” prevedeva anche l’elezione dei probiviri (rinviata a maggio) e quella dei revisori dei conti. Consistente l’affluenza alle urne, che ha visto per la prima volta partecipare anche i volontari della pubblica assistenza di Vetto, diventata da poco una sezione distaccata della Croce Verde castelnovese.

Alla fine i risultati hanno premiato il consiglio direttivo uscente e ad essere nuovamente confermati sono stati Andrea Agostini, Emanuele Fioroni, Iacopo Fiorentini (successivamente riconfermato all’unanimità nella carica di presidente), Laura Landucci, Stefano Scroglieri ed Andrea Zini. Unica novità l’ingresso di Walter Davoli, che ha preso il posto della dimissionaria Rossana Contessa. Revisori dei conti, invece, sono stati eletti Renato Guglielmi, Giuseppe Gaspari e Paolo Tognetti.

Ora il nuovo consiglio direttivo, che rimarrà in carica tre anni, avrà numerosi impegni cui far fronte, a cominciare dall’organizzazione dei numerosi corsi di aggiornamento professionale che si effettueranno nel nuovo centro di formazione della Croce Verde a Palazzo Ducale.

(Roberto Rocchi)

 

“A Carpineti misurata la radioattività con apparecchi obsoleti o non certificati”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Invitato da due comitati di cittadini, mi sono presentato alle ore 16 di mercoledì, assieme ai loro tre rappresentati, Lorena Lugari di EcologicaMente, Cristiano Colò e Donatello Barozzi, di “Fermare la discarica”, nella sede comunale, a Carpineti.  ”Qui il signor Davoli non può stare” (ovvero il cittadino Alessandro Davoli non deve parlare), ha detto il sindaco Nilde Montemerli quando era convocatala riunione della “Commissione consiliare per il monitoraggio della discarica di Poiatica”. Erano presenti nell’antica, bella sala del consiglio carpinetano, quattro consiglieri comunali, tra i quali il presidente della commissione Mirco Costetti e, stranamente, (visto che all’interno delle assemblee elettive e delle commissioni comunali la polizia non entra mai se non per gravi motivi di ordine pubblico e su richiesta del Presidente), anche un agente della polizia municipale, in divisa e armato (!?).

Commissione consiliare discarica a Carpineti

A sinistra, Lorena Lugari, Donatello Barozzi, Cristiano Colò, rappresentanti due comitati, Mirco Costetti, presidente commissione e, di profilo, agente della Polizia municipale

 

All’ordine del giorno la relazione di due tecnici dell’ARPA di Piacenza, sulle misurazioni fatte da loro l’11 marzo 2014, all’interno della discarica di Poiatica. Controllo della radioattività svolto per la prima volta, conseguenza diretta della mia ricerca sulle emissioni radioattive all’esterno e all’interno del deposito di rifiuti di proprietà di Iren (localizzato sul territorio di Carpineti, vicinissimo al fiume Secchia e al confine con il comune di Toano).

La mia breve indagine è stata pubblicata integralmente il 12 febbraio 2014 su Redacon, giornale online dell’Appennino reggiano, e il 23 febbraio su Reggio nel web, organo d’informazione periodica di Reggio Emilia, che appaiono entrambi su internet.

A fine febbraio 2014 un membro del comitato “Fermare la discarica” ha pure lui misurato la radioattività in alcune zone, lungo il margine dell’immondezzaio, confermando quanto avevo registrato, con valori persino più alti (440 nano-Sievert/ora), e, fatto più preoccupante, trovando valori di radioattività che aumentano di molto viavia che si avvicinava al deposito rifiuti.

Ieri, quindi, mi sono presentato, in modo trasparente e pacifico per confrontarmi, porre alcune domande e per capire i motivi per i quali Arpa abbia campionato una radioattività inferiore di circa oltre il 50% di quanto il mio geiger, strumento professionale, nuovo, certificato dall’Institute for radiochemistry and radiation protection tedesco e certificato anche FCC-15 USA, ha registrato nelle stesse aree all’interno di Poiatica.

Valori sempre oltre 0,114 micro-Sievert/ora, (o 114 nano-Sievert/ora), che sono di là di quanto permesso per legge* (vedi direttive europee/Euratom dal 1989 ad oggi), sia relativamente alla popolazione in generale sia per gli addetti alla discarica. Gli operatori dell’impianto non devono essere considerati lavoratori professionalmente esposti, per i quali i valori ammessi sono più alti: 5 milli-Sievert/anno, ovvero sino a 570 nano-Sievert/ora (ad esempio chi lavora all’interno delle centrali nucleari, negli impianti di trattamento delle scorie radioattive, nelle linee aeree che effettuano voli ad alta quota, nei centri di radiologia medica, nelle miniere di uranio, ecc). A proposito, la Camera del lavoro di Reggio, i sindacati, non hanno nessun dubbio, nulla da dire, oppure i lavoratori della discarica sono “vuoti a perdere”?

Avrei voluto confrontarmi con il metodo di misurazione praticato da Arpa, avrei voluto segnalare che gli strumenti che hanno utilizzato, AUTOMESS 6150 AD6, secondo le specifiche tecniche dichiarate dalla casa costruttrice, una soglia di rilevamento per la radioattività prodotta dalle radiazioni gamma, di 60 KeV.

Dosimetro

Dosimetro AUTOMESS 6150 AD6

Mentre il mio Gamma-Scout AW, digitale, matricola n. 49774, certificato dall’Institute for Radiochemistry and Radiation Protection, TUV tedesco e certificato anche FCC-15 USA, misura le radiazioni gamma a partire da valori energetici di 30 KeV, ovvero ha una sensibilità molto più alta.

Il secondo strumento che i due tecnici hanno utilizzato, sempre seguendo quanto hanno scritto nella relazione firmata pubblicata dall’Amministrazione di Carpineti sul sito internet del Comune, non ha la certificazione dall’ente di controllo tedesco (lo dichiara lo stesso costruttore nel suo sito web), poiché la concezione analogica è superata (un ago che oscilla sul quadrante) e il livello di precisione non è più ritenuto sufficiente dal PTB tedesco (mi sono spiegato bene?… io stesso non credevo a quanto ho letto!).

GAMMA-SCOUT AW Misuratore di radioattività

 

Misuratore di radioattività 

 

Quest’ultimo apparecchio, utilizzato dai due “tecnici”, i signori Roberto Sogni e Lorenzo Achilli, (il virgolettato a questo punto è d’obbligo) inviati nella nostra provincia dall’Arpa di Piacenza, il dosimetro Automess Szintomat 6134 A, è stato progettato nel lontano 1978, non viene più prodotto e, ripeto, non ha più alcuna certificazione PTB, dell’Istituto metrologico tedesco, (Physicalisch-Technische Bundesanstalt), istituzione dipendente dal Ministero dell’economia e dell’energia della Germania (Bundesministerium für wirtschaft und energie)!

l’AUTOMESS Szintomat 6134 A      -

l’AUTOMESS Szintomat 6134 A

Ovvero questo strumento non può essere utilizzato per misurazioni con valore legale… Al massimo si può adoperare come fermaporte o come arma impropria da dare in testa ad un eventuale ladro…! Mi chiedo se all’Arpa abbiano carenza di fondi per comprare strumenti moderni e adeguati oppure se hanno inviato due ingenui forniti di strumenti inadeguati, al fine di non trovare nulla?

Ripeto per tutti i lettori: i due strumenti utilizzati dai tecnici piacentini di Arpa o sono inutilizzabili per scarsa precisione e per mancanza di certificazione oppure hanno una sensibilità di base inferiore della metà del mio contatore geiger (come avere un termometro che misura la febbre solo oltre i 40 gradi centigradi…) e sono “forse” utili solo per misurare sorgenti dirette di radiazioni gamma ad alta energia, oltre i 60 KeV, con scarsa precisione. Radiazioni come quelle che, forse, hanno studiato presso la centrale nucleare di Caorso (dove sono stati molto probabilmente formati i due tecnici, tramite un corso di 5 giorni, denominato Rad 10, tenuto dalla Scuola italiana di radioprotezione, sicurezza e ambiente, della Sogin).

Strumenti a mio avviso inadatti a misurare le radiazioni gamma “secondarie” (mi si permetta di semplificare per i lettori che non sono fisici atomici), attenuate dallo schermo della massa di terra e dei rifiuti accumulati (alcune decine di metri), sopra potenziali, possibili fonti radioattive “calde”, sepolte in profondità. Radiazioni secondarie, che, se pur a minore energia, sono radiazioni ionizzanti (possono provocare nell’uomo tumori, leucemie, malattie degenerative, ecc.); le radiazioni gamma sono altamente penetranti e pericolose, soprattutto se gli organismi viventi vi sono esposti per lunghi periodi (penso ai lavoratori della discarica e alla popolazione circostante).

Credo quindi che a causa della minore sensibilità dei loro apparecchi (ma avranno letto la tabella delle caratteristiche dei loro contatori geiger?) i due tecnici abbiano perso una quota significativa delle radiazioni gamma (forse il 50%) da loro misurate ad un metro d’altezza sopra il terreno di copertura dei rifiuti. In estrema sintesi per chi non avesse il tempo di leggere la relazione pubblicata sul sito del comune di Carpineti, i tecnici Arpa registrano come valore massimo di picco 135 nano-Sievert/ora, contro i 230-290 da me riscontrati e i 390-440 nano-Sievert/ora misurati dal comitato “Fermiamo la discarica”.

[La relazione Arpa si può leggere a questo indirizzo: http://www.comune.carpineti.re.it/Sezione.jsp?titolo=La relazione dell'Arpa sui rilievi recentemente effettuati a Poiatica&idSezione=776 - copiare  e incollare sul browser internet].

In spirito di collaborazione mi ero presentato, da volontario non remunerato, ben cosciente di avere tutto da perdere a confrontarsi con un colosso come Iren spa o con le due ditte che gestiscono il “lucroso traffico”, pardon, “stoccaggio dei rifiuti” (ad un’impresa il Prefetto di Crotone ha ritirato la certificazione antimafia, all’altra hanno arrestato l’amministratore per traffico di rifiuti tossici…  non so se mi spiego…).

Da cittadino che vuole dare il suo contributo per la protezione dell’ambiente e della popolazione della montagna mi aspettavo e avrei voluto un confronto pacato, rispettoso, trasparente, democratico e invece il sindaco Nilde Montemerli: “Lei, signor Davoli, qui non può stare…”. Mah, lascio ai  lettori farsi una opinione… così mi rimane il forte dubbio o che il sindaco di Carpineti, Iren SpA e Arpa abbiano qualcosa di imbarazzante da coprire, da nascondere, oppure che i due tecnici abbiano commesso errori gravi durante la misurazione, causati dalla strumentazione inadeguata (come ho dimostrato sopra) o dalla loro impreparazione: solo in questo modo si spiega la paura eccessiva di un confronto con i comitati dei cittadini e con il singolo comune cittadino italiano, Alessandro Davoli, che desideravano solo dare un contributo al bene della nostra comunità anche con osservazioni e tramite legittime domande a un’amministrazione pubblica, senza alcun ritorno personale di alcun tipo.

Per finire informo qui il sindaco Nilde Montemerli, l’Arpa di Reggio Emilia e Iren spa che il presente articolo verrà accluso ad un esposto-denuncia che presenterò alla Procura della Repubblica di Reggio Emilia e che invierò per conoscenza alla Dia di Bologna (Direzione distrettuale antimafia), al Corpo forestale dello Stato e al Comando provinciale dei Carabinieri.

Sono ben consapevole invece di quanto sia inutile inviare lettere alla mia Provincia o alla mia Regione (che credo siano ben al corrente di tutto quanto accaduto nella discarica negli ultimi anni).

(Alessandro Raniero Davoli)

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* Direttiva Europea 2013/59/Euratom, pubblicata il 17 gennaio 2014 in Gazzetta ufficiale Europea, stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti, e abroga le direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom, 97/43/Euratom e 2003/122/Euratom.

Le foto delle attrezzature le informazioni i dati e le caratteristiche tecniche degli strumenti citati (Automess) sono state tratte dal sito ufficiale del produttore tedesco, versione in lingua inglese.

Si autorizza la pubblicazione integrale o parziale del documento.

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Correlati:

“Le domande di Davoli? Un affronto per Arpa” (17 aprile 2014)

 


Paga la birra con soldi rubati

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Voleva forse far girare l’economia il ladro arrestato dai Carabinieri a Baiso, fermato all’interno di un bar dopo che aveva acquistato una birra pagandola con i soldi rubati poco prima dalla cassa di un negozio di alimentari del paese. La trasferta nel baisano è comunque costata cara al 37enne abitante nel modenese, in quanto i carabinieri della stazione locale l’hanno arrestato.

Così, in manette con l’accusa di furto aggravato è finito il cittadino marocchino 37enne El Mostafa Zaz, disoccupato residente a Polinago, in provincia di Modena. L’uomo, al termine delle formalità di rito, è stato ristretto a disposizione della Procura reggiana titolare dell’inchiesta.

L’origine dei fatti ieri, quando, poco dopo le 12,30, è squillato il cellulare del maresciallo di Baiso. Dall’altra parte del telefono l’allarmato commerciante del paese che segnalava il furto dalla cassa del suo negozio di alimentari ad opera di uno straniero fuggito con oltre 500 euro. Sul posto intervenivano immediatamente i militari, che dalla visione delle telecamere accertavano i fatti,. Coadiuvati dai colleghi di Toano nella ricerca del malvivente, in un bar di Baiso i carabinieri localizzavano il ladro, identificato nel 37enne citato, intento a sorseggiare una birra acquistata con i soldi rubati. In sua disponibilità i restanti 540 euro, provento del furto, che venivano restituiti al derubato. L’arrestato veniva quindi condotto in carcere.

 

Arriva “Cupweb”, il sistema completamente gratuito di prenotazione online delle prestazioni specialistiche

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Attivando il Fascicolo sanitario elettronico (Fse) è possibile utilizzare anche Cupweb, il sistema completamente gratuito di prenotazione online delle prestazioni specialistiche (visite ed esami) della Regione Emilia-Romagna. Il sistema indica quali sono le prestazioni prenotabili sia nella nostra Azienda che nelle altre aziende della Regione.

Il suo utilizzo è riservato ai cittadini maggiorenni che possono effettuare prenotazioni per se stessi o per i minori/tutelati a loro associati, purché siano assistiti da un medico di medicina generale convenzionato in una delle aziende sanitarie della Regione Emilia-Romagna.

L’utilizzo è subordinato al possesso di credenziali che vengono rilasciate dagli sportelli abilitati all’attivazione del Fascicolo sanitario elettronico delle aziende sanitarie.

Nel caso in cui l’utente non sia in possesso di credenziali, l’accesso a Cupweb consente solamente di:

  • cercare le strutture delle aziende sanitarie presso cui prenotare tramite Cupweb;
  • cercare la prima data disponibile per prenotare una determinata prestazione tramite Cupweb.

Se l’utente è in possesso delle credenziali utilizzando Cupweb può:

  • prenotare le prestazioni sanitarie definite da ciascuna azienda sanitaria;
  • annullare uno o più appuntamenti prenotati tramite Cupweb o sportello Cup/farmacia;
  • cambiare uno o più appuntamenti prenotati tramite Cupweb o sportello Cup/farmacia;
  • pagare una prenotazione attraverso il portale regionale del pagamento online;
  • visualizzare gli appuntamenti prenotati presso una azienda sanitaria;
  • ristampare il promemoria dell’appuntamento e dell’eventuale costo della prestazione prenotata.

Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina dedicata a Cupweb https://www.cupweb.it

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Come ottenere le credenziali per il Fascicolo sanitario elettronico (Fse) e il Cupweb

L’attivazione è semplice. È necessario rivolgersi ad uno degli sportelli dell’Azienda USL o dell’Azienda ospedaliera S. Maria Nuova di Reggio Emilia per ottenere le credenziali, nel rispetto della privacy. Occorre portare con sé un documento di riconoscimento e un indirizzo e-mail valido, dove verrà inviata la seconda parte di password di accesso (la prima viene consegnata allo sportello).

Attenzione: ogni assistito dovrà avere un proprio indirizzo di posta elettronica non condiviso con altri, nemmeno i familiari.

È possibile ottenere le credenziali per il Fse e Cupweb per altre persone: in questo caso è necessaria la delega scritta con l’indicazione del loro indirizzo e-mail e fotocopia del documento di identità del delegante. Per i minori il Fse è attivato dai genitori che potranno collegarlo al proprio fino al compimento della maggiore età del figlio. Anche in questo caso è necessario compilare un apposito modulo. Lo stesso vale per i tutori in caso di persone soggette a tutela.

Con le credenziali complete occorre collegarsi al sito www.fascicolo-sanitario.it per iniziare a consultare e utilizzare il proprio FSE oppure al sito https://www.cupweb.it se si vuole solo prenotare le proprie prestazioni sanitarie.

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Dove attivare il Fascicolo sanitario elettronico e Cupweb:

 

Luogo di accesso per rilascio credenziali

Orari apertura

Telefono per informazioni

Montecchio

URP Via Barilla,16 – Montecchio Emilia da lunedì a venerdì: 9,00-12,00 0522 860341/860205

Reggio Emilia (AUSL)

URP – Via M. S. Michele 8 – Reggio Emilia da lunedì a venerdì:7,30 -18,00; sabato dalle 7,30 alle 13,00 0522 335168-335627
URP -Via Conciliazione n. 16 – Castelnovo Sotto da lunedì a sabato dalle 7,30 alle 13 0522 681711
CUP -  Albinea – Via papa Giovanni XXIII 16 da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 13.00

Reggio Emilia (ASMN)

URP – viale Risorgimento 80, Reggio Emilia (1° piano Ospedale) Da lunedì a venerdì dalle 8,30 alle 13,30; sabato dalle 8,30 alle 12.30  0522 296677
Direzione Sanitaria – Edificio Spallanzani V.le Umberto 1 50, Reggio Emilia (piano terra) Da lunedì a venerdì dalle 8,30 alle 13,30 0522 296217

Guastalla

SAUB Via Donatori di sangue, 1 – Guastalla (sede ospedaliera) da lunedì a venerdì 9,30-12,30  0522 837631
URP Via Donatori di sangue, 1 – Guastalla (sede ospedaliera) da lunedì a venerdì 9,30-12,30  0522 837344

Correggio

SAUB Via Circondaria, 26 – Correggio da lunedì a sabato 8.30-13.00  0522 630207
Fax 0522 630377

Scandiano

URP Via Martiri della libertà, 6 – Scandiano da lunedì a venerdì 8,00-12,00 0522 850400
CUP Corso Vallisneri, 41 – Scandiano da lunedì a venerdì: 7,40-13,50  sabato: 8,30-12,00 0522 850203
da lunedì a venerdì: 8,00-9,00; 12,00-13,30 sab: 8,30-9,30
CUP Via Roma, 57 – Castellarano da lunedì a venerdì: 8,00-13,00  sabato: 8,00-12,00 0522 850701
da lunedì a sabato: 8,00-9,30
CUP Via De Gasperi, 1 – Rubiera da lunedì a venerdì: 8,00-13,00  sabato: 8,00-12,00 0522 339010
da lunedì a sabato: 8,00-9,30

Castelnovo Monti

URP Via Roma, 2 – Ufficio Risorse Castelnovo Monti lunedì, martedì, mercoledì, venerdì e sabato: 8,00 – 12,00 0522 617328 

“Falistre e fulminant” a “Canossa terra e tavola”

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Falistre 1

Una quarantina di donne accompagnate da sei musicisti. Ovvero: “Le falistre e i fulminant“, le scintille e i fiammiferi, il coro di canti popolari e musica che caratterizzerà il pomeriggio di festa del 27 aprile a Ciano d’Enza, in occasione della manifestazione “Canossa terra e tavola“.

“Siamo donne provenienti sia dall’Appennino che dalla pianura reggiana – dichiara Mara Redeghieri, direttrice e ideatrice, assieme al chitarrista “Stolo, del gruppo – ed abbiamo riscoperto la bellezza del ritrovarsi assieme a cantare i vecchi repertori popolari dei nostri antenati. Siamo una emanazione del nostalgico desiderio di risentire gente cantare assieme per divertirsi e ricordare a memoria i testi delle canzoni popolari, che un tempo risuonavano nelle nostre valli ed alture al posto dei clacson delle automobili”.

Tutto cominciò… una sera del giugno 2009, in un noto ristorante di Marola”. La memoria subito tradisce i cantori. Si parte così alla ricerca dei testi, parte l’operazione-recupero, scattano le prime prove. ”Inizio dalle canzoni più semplici e conosciute – continua Mara Redeghieri – e pretendo dalle coriste che si impegnino a cantare a due voci, alti e contralti, e che ci incontriamo coi musicisti almeno una volta al mese per fare le prove. Iniziamo con un piccolo drappello di dodici elementi variabili, ci troviamo un giovedì sera al mese a casa di chi può ospitarci. E’ tutto molto divertente, rilassante per alcuni versi, per altri una gran confusione…”.

Il repertorio pian piano si allarga, dopo l’esordio di Spigone di Vetto aumentano le richieste di esibizione e spettacoli. “Cantiamo assieme da quattro anni – conclude Mara Redeghieri – e da un anno a questa parte siamo onorati ospiti nella sede della gloriosa formazione della Banda di Felina, che non scordiamo mai di ringraziare”.

Falistre 2

Qualche dato condito di date. La fondazione viene fatta risalire al novembre 2009 alle Pietre Bianche di Felina, a casa di Stella Balestrazzi e Mario Zanni. Cofondatore, come detto, con Mara Redeghieri (che, lo ricordiamo, ha fatto parte dei mitici “Ustmamo”), è Fausto Manfredi, “Stolo”, chitarra acustica. Gli altri musicisti sono Giorgio Bertani (chitarra acustica), Nicola Bonacini (contrabbasso), Luisito Igino Campani (fisarmonica), Antonio Cilloni, “Cillo” (chitarra acustica) e Daniele Manfredi, “Spipo”(chitarra elettrica). Nel repertorio di “Le falistre e i fulminant” troviamo canti d’osteria, delle mondine, popolari in generale e di emigrazione.

 

Da Napoli con banconote false

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Dalla provincia di Napoli si sono spostati a quella di Reggio Emilia per rifilare banconote false agli esercenti dei comuni del nostro Appennino. Sono però stati scoperti dai carabinieri di Casina. Con l’accusa di concorso in spendita di banconote false hanno tratto in arresto una coppia di giovani napoletani. Si tratta di un’estetista 23enne di Casalnuovo e di un 40enne di Napoli, entrambi condotti in carcere a disposizione della Procura reggiana.

L’origine dei fatti poco dopo le 17,30 di ieri, 18 aprile, quando ai carabinieri di Casina giungeva la segnalazione del tentativo di spendita di una banconota falsa da 50 euro nel Bar Centrale del paese ad opera di una donna, la quale poi si era allontanata a bordo di una Mercedes classe A condotta da un uomo. Immediatamente i militari avviavano le ricerche, passando la segnalazione anche alla Polizia municipale del paese. Grazie alla collaborazione tra i comandi dell’Arma del comprensorio montano reggiano si appurava che  la stessa donna poche ore prima aveva speso una banconota falsa da 50 euro all’interno di un negozio di abbigliamento di Ramiseto.

A Casina convergevano allora anche i colleghi di Ramiseto e del Nucleo operativo di Castelnovo ne’ Monti, che concorrevano nelle ricerche dei due malviventi. Durante tali attività i militari di Casina in località Bocco notavano una donna, che corrispondeva perfettamente alle descrizioni, uscire dal bar del Bocco e salire sulla solita Mercedes, risultata condotta ancora da un uomo, che veniva subito fermato.

Dopo le procedure di identificazione, i carabinieri di Casina all’interno di un libro posto sul cruscotto dell’auto rinvenivano una banconota da € 50, falsa, che proprio poco prima, come accertato dai militari, la donna aveva tentato di spendere all’interno del predetto bar. Condotti in caserma, si accertava che gli stessi avevano tentato lo spaccio della stessa banconota falsa anche presso una tabaccheria di Casina. Tutti i commercianti vittime dei due malviventi, compresi quelli “visitati” al mattino, riconoscevano nella donna colei che era entrata nei negozi, acquistando beni di poco valore per poi pagare sempre con 50 € falsi ottenendo, dove riusciva nell’inganno, il resto (ovviamente in moneta buona). Nel corso dell’attività i carabinieri di Casina sequestravano 3 banconote false da € 50, le quali riportavano tutte lo stesso numero seriale.

Alla luce dei fatti e delle risultanze investigative i due, sussistendo la flagranza di reato, venivano tratti in arresto. Le indagini dei carabinieri stanno ora proseguendo per cercare di risalire alla filiera dello smercio delle banconote false laddove, stando alle prime risultanze investigative, parrebbe che la partita di banconote false proverebbe proprio dalla Campania. L’episodio suona come un campanello d’allarme motivo per cui, considerata anche la oramai consolidata spendita di banconote false in provincia di Reggio Emilia, impone la dovuta sensibilizzazione per i cittadini che possono prendere spunti dagli allegati consigli forniti dai Carabinieri su come riconoscere gli euro falsi.

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CONSIGLI DEI CARABINIERI SU COME RICONOSCERE I SOLDI FALSI

Come e’ noto le sette banconote in euro sono identiche in tutti i paesi dell’area Euro e hanno corso legale in tutti gli Stati aderenti all’unione monetaria dal 1° gennaio 2002. Sul fronte (recto) delle banconote sono raffigurate finestre e portali che simboleggiano lo spirito di apertura e cooperazione che anima l’Europa e le 12 stelle dell’Unione Europea che rappresentano il dinamismo e l’armonia dell’Europa contemporanea. Sul retro (verso) di ciascuna banconota è raffigurato un ponte ispirato allo stile architettonico di un periodo della storia dell’arte europea diversa per ogni singolo biglietto.

Soldi falsi 1

  1. il nome della valuta scritto in caratteri latini (EURO) e greci (EYPO);
  2. la firma di Willem F. Duisenberg, Presidente della Banca centrale europea;
  3. Bandiera dell’Unione Europea;
  4. il simbolo © indicante la tutela del diritto d’autore;
  5. l’acronimo della Banca centrale europea nelle cinque lingue ufficiali della Comunità europea (BCE, ECB, EZB, EKT, EKP).

Le banconote Euro sono caratterizzate da molteplici elementi di sicurezza. Per riconoscere immediatamente la loro genuinità è consigliabile attenersi a quattro regole base: toccare, guardare, muovere, controllare. E’ importante verificare tutte le caratteristiche di sicurezza confrontando, eventualmente, la banconota sospetta con un ‘altra di pari valore e sicuramente genuina.

Toccare la banconota

La stampa calcografica (particolare tipo di stampa a rilievo) è presente in diverse aree delle banconote genuine (acronimo della Banca centrale europea nelle cinque lingue ufficiali della Comunità Europea, cifre indicanti il valore nominale delle banconote e motivi architettonici delle finestre e dei portali) ed è facilmente percepibile al tatto grazie al suo caratteristico effetto di rilievo. Inoltre, lungo i bordi delle banconote da 200 € e 500 € sono stati inseriti speciali elementi tattili ideati per i non vedenti.

Guardare la banconota controluce

Tenendo la banconota controluce è possibile vedere:

  1. registro recto-verso;
  2. filigrana;
  3.  filo di sicurezza microscritto.

Muovere la banconota

Soldi falsi 2

Per i tagli piccoli (5,10 e 20 €uro) sul fronte (recto) della banconota è presente una striscia olografica. Muovendo la banconota è possibile osservare alternativamente il simbolo dell’euro (€) in colori brillanti o il valore nominale (5, 10, 20).  Sul retro (verso) della banconota è presente una striscia iridescente. Muovendo il biglietto, la striscia brilla per effetto della luce.

Per i tagli grandi (50,100, 200 e 500), sul fronte (recto) della banconota è presente una placchetta olografica. Muovendo la banconota è possibile osservare alternativamente le cifre indicanti il valore nominale (50, 100, 200, 500), il motivo architettonico riprodotto sul biglietto o il simbolo dell’euro (€). Sul retro (verso) della banconota è stato utilizzato un inchiostro otticamente variabile (Optically variable ink). Le cifre indicanti il valore nominale (50-100-200-500).

Controllare le banconote

Mediante l’uso di una lente d’ingrandimento o di un lentino contafili è possibile vedere delle sottili iscrizioni (microcaratteri), che devono risultare nitidi e non sfocati. Sono presenti sia sul fronte (recto) che sul retro (verso) delle banconota.

Osservando le banconote genuine alla luce ultravioletta (lampada di “Wood”) è possibile verificare le seguenti caratteristiche:

  • la non fluorescenza della carta;
  • la presenza delle fibrille luminescenti (pagliuzze colorate inserite casualmente nell’impasto della carta ed aventi colorazione rossa, blu e verde);
  • le particolari reazioni degli inchiostri (cambiamento di colore) utilizzati per riprodurre determinati elementi grafici delle banconote

Per prevenire e reprimere i reati concernenti la contraffazione e la falsificazione di banconote, monete e qualsiasi altro mezzo di pagamento, nell’Arma dei Carabinieri opera dal 1992, con competenza nazionale, il Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria (CC AFM) da cui per l’appunto pervengono i suddetti consigli utili per individuare agevolmente i principali elementi di sicurezza presenti nelle banconote e monete euro.

 

Una navetta a Cervarezza

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Questa breve lettera è indirizzata a voi affichè il sindaco di Busana Govi ascolti le tante richieste dei pensionati ed invalidi di Cervarezza che vorrebbero una navetta che compatibilmente con gli orari delle corriere li porti dal centro abitato alla Tavernetta, affinchè non debbano affrontare la dura salita che certamente non fa bene alla loro precaria salute. E` un servizio che qualifica la uscente amministrazione, servizio che ogni utente sarebbe disposto a pagare…

Signor Sandro Govi, lei che è avvezzo ad ascoltare tutti ed a soddisfare le legittime richieste, faccia questo qualificante atto che sicuramente sarà tenuto caro nella memoria della nostra anziana popolazione montanara. Mi servo per la seconda volta di questo giornale perchè tutti sappiano che anche se da lontano ed in precaria salute proseguo, grazie d esso, ad interessarmi  dei montanari che mi hanno eletto e dei loro bisogni.

(Bruno Tozzi, consigliere comunale di Busana)

 

Tutelare l’esistenza, gli organici ed i servizi erogati dalle scuole dei comuni montani

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E’ stata approvata all’unanimità nel corso dell’Assemblea legislativa emiliano-romagnola dello scorso 15 aprile una risoluzione firmata dal consigliere Pd Gabriele Ferrari, insieme a numerosi colleghi democratici, per tutelare l’esistenza, gli organici ed i servizi erogati dalle scuole, di ogni ordine e grado, site nei comuni montani.

“La progressiva adozione di provvedimenti normativi di riforma del sistema scolastico a partire dal DM 331/1998 – spiega il consigliere Ferrari – ha innalzato a 18 il numero degli alunni per la richiesta delle pluriclassi, molto frequenti nella scuole dei territori montani che, a causa del numero limitato di studenti, mettono insieme ragazzi di età e livello di apprendimento diversi”.

“In Emilia-Romagna si tratta di un fenomeno importante – precisa il consigliere – sono 102 i comuni montani, con 156 scuole primarie, 86 secondarie di primo grado e 35 secondarie di secondo grado, frequentate da circa 27mila studenti. La Regione, da sempre attenta al problema, ha attivato il progetto ‘Scuola@Appennino’, con il coinvolgimento dell’Ufficio scolastico regionale e di altri soggetti, che prevede finanziamenti di 300mila euro per programmi di formazione metodologica e tecnologica degli insegnanti“.

“Con la risoluzione approvata – conclude Ferrari – si chiede alla giunta di agire in tutte le sedi affinché venga adottata una normativa nazionale per abbassare il parametro di costituzione della pluriclasse nelle scuole di ogni ordine e grado dei comuni montani e di definire una fascia entro la quale individuare l’ottimale dimensionamento della rete scolastica, oltre che di investire nella formazione degli insegnanti che operano nelle pluriclassi, garantendo loro una continuità pluriennale nelle scuole di montagna. Infine, si chiede di promuovere progetti per superare le sofferenze di organico nelle piccole scuole così da sostenere, potenziare e valorizzare questi presidi educativi e i rispettivi territori”.

 

Per meta il caseificio

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Oltre 50 caseifici del Parmigiano Reggiano si preparano ad accogliere i consumatori per un fine settimana (il 26 e 27 aprile) all’insegna della tradizione, del sapore e dell’artigianalità. Sono proprio questi, infatti, gli elementi che contraddistinguono l’iniziativa “Caseifici aperti”, promossa dal Consorzio del Parmigiano Reggiano per consentire a tanti consumatori di conoscere meglio non solo il prodotto, ma anche il lavoro e la tradizione che stanno alle spalle di un’assoluta eccellenza alimentare del nostro Paese.

Nel comprensorio di produzione, ad oggi (ma l’elenco è continuamente aggiornato sul sito www.parmigianoreggiano.it, così come il programma specifico degli eventi e un comodo sistema di geolocalizzazione permette di trovare la struttura più vicina e più affine alle esigenze dei visitatori) risultano impegnati nell’apertura straordinaria ben 51 caseifici presenti nelle province di Parma (20 “caseifici aperti”), Reggio Emilia, (11 caseifici) Modena (14 caseifici), Mantova (destra Po, 3 caseifici) e Bologna (sinistra Reno, 3 caseifici).

In tutti, insieme agli acquisti, saranno possibili visite guidate al caseificio e ai magazzini, con l’aggiunta, in diversi casi, di eventi speciali adatti ad adulti e bambini.

Per rendere ancora più coinvolgente ed emozionante questa edizione di “Caseifici aperti”, tutti gli amici che visiteranno i “caselli” sono invitati a condividere la loro esperienza attraverso l’hashtag #caseificiaperti da utilizzare su tutti i social media del Consorzio (Twitter, Facebook, Instagram e Pinterest).

A ricordo della giornata, il Consorzio ha ideato anche un piccolo omaggio per tutti coloro che si recheranno nei caseifici.

I caseifici aperti sabato 26 e domenica 27 aprile sono:

per la provincia di Reggio Emilia: Latteria sociale La Grande (Castelnovo di Sotto), Latteria sociale La Rinascente (Reggio Emilia), Società agricola Marchesini (Praticello di Gattatico), Caseificio Milanello (Campegine), Caseificio San Simone (Reggio Emilia), Latteria Villa Curta (Reggio Emilia), Caseificio sociale Castellazzo (Campagnola Emilia), Caseificio di Marola (Carpineti, loc. Marola), Latteria Due Madonne (Reggio Emilia), Caseificio Rossi F.lli (Rio Saliceto), Caseificio Boiardo (Reggio Emilia).

 


Ritorna la grande “Cavalcata tra i sentieri d’Appennino”

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E’ arrivata la primavera e come ogni anno tornano le escursioni proposte dall’Assessorato Ambiente del Comune di Casina nell’ambito del programma di cultura ambientale “Con Demetra” sostenuto da Iren Emilia e realizzato in collaborazione con l’associazione AltriPassi, la libreria specializzata Infoshop Sante Vincenzi e l’Istituto di istruzione superiore Cattaneo-Dall’Aglio di Castelnovo ne’ Monti.

Domenica 27 aprile p.v. inaugura gli appuntamenti all’aperto la “Cavalcata tra i sentieri d’Appennino”, settima edizione del tradizionale appuntamento equestre promosso dal Comune montano che, come di consueto, verrà condotto dagli inossidabili Mauro Baroni ed Ettore Giovannini, esperti del territorio e grandi appassionati del cavallo.

Lo scenografico raduno di cavalli e cavalieri è previsto per le ore 9,00 presso il piazzale del Consorzio Agrario di Casina. I partecipanti affronteranno un percorso di difficoltà medio/bassa che porterà ad attraversare luoghi di particolare interesse storico ed ambientale come la Valle del Tassobbio, l’antico borgo di Monchio e il lago dei Pini. “Sarà un raduno a concentramento – spiegano Baroni e Giovannini – per cui è possibile partire da punti differenti e optare per percorsi alternativi. Per informazioni ci potete contattare al 338 3066656 (Mauro) o al 320 8507165 (Ettore)”.

Tutti i partecipanti convergeranno per il pranzo alle ore 13,00 circa presso il ristorante “Mulino in Pietra” di Cortogno, dove si potranno gustare piatti locali al prezzo convenzionato di 20 euro, tutto compreso.

“Le escursioni “Con Demetra”, tradizionalmente inaugurate dalla cavalcata – comunica l’assessore all’ambiente Stefano Busanelli – sono itinerari eco-sostenibili a ridotto impatto ambientale perché condotti con mezzi ecologici e finalizzati a diffondere una modalità di fruizione responsabile dell’ambiente naturale. Sono anche un’occasione da cogliere per apprezzare in pieno le bellezze e le ricchezze del nostro territorio, comprese le sue tipicità alimentari. Ecco perché in occasione delle escursioni proponiamo sempre anche un buon pranzo a km 0”.

Info: Lucia Manicardi, tel. 349 0081049 – Comune di Casina (www.comune.casina.re.it), tel. 0522 604712 biblioteca@comune.casina.re.it

Fabio sugli scudi

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Pinelli 1

Fabio Pinelli, di Castelnovo ne’ Monti, ieri ha vinto la 5^ edizione della Pasquaecotrail in Terra di Siena. La gara prevedeva due competizioni podistiche nel comune di S. Giovanni d’Asso, di 22 km una e 19 km un’altra, con classifica singola e classifica finale combinata. Fabio si è aggiudicato la prima gara di Montisi, mentre nella seconda è arrivato secondo aggiudicandosi in questo modo il primo posto assoluto nella classifica combinata. Pinelli era atleta nazionale di sci nordico ed ora si è dato alla specialità di trail running. Con grandi risultati e soddisfazioni.

(Chiara Borghi)

Pinelli 2

25 aprile a Baiso

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In occasione del 69° anniversario della Liberazione, il Comune di Baiso ed il suo sindaco Ovi invitano la popolazione alla consueta mattinata di celebrazione. Alle ore 10,30 si terrà la benedizione della corona dei caduti presso il sagrato della chiesa di S. Lorenzo e da lì si raggiungerà in sfilata il monumento dei caduti, che si trova in piazza della Repubblica. Qui dopo il saluto del primo cittadino si terranno gli interventi di Anna Salsi dell’Anpi e del Consiglio comunale dei ragazzi e della ragazze. In caso di pioggia il saluto del sindaco e  gli interventi si terranno all’interno della sala consiliare.

(Fabio Spezzani)

 

Addio, Corrado

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Corrado Tiradini Foto (L.Amorini) (23)
Si sono svolti nel pomeriggio di giovedì i funerali di Corrado Tiradini, dopo una breve lotta contro un male incurabile. Corrado era un pittore caro all’Appennino, in particolare per le sue opere legate ai temi matildici: una sua tela su Matilde di Canossa fu fatta omaggio a Giovanni Paolo II (opera che è ora in mostra permanente presso la Missione della Santa Sede alla Fao, in Roma).
I funerali si sono svolti alla Chiesa del Buon Pastore, a Reggio, presieduti da don Giuseppe Dossetti, proprio nella chiesa le cui campana erano tratte da un caldo di una sua opera (inutile a dirlo: della fonderia Capanni di Castelnovo Monti). Foto Studio Arlotti (L.Amorini) (49)
Il noto pittore era legato alla montagna, a Casina dove aveva curato una personale presso le scuole e che, anche, lo aveva condotto a Fritzlar sulla scorta dello storico gemellaggio. Tra le sue passioni, oltre all’insegnamento di artistica nelle scuole (per lui che aveva studiato al Chierici ed era stato iscritto alla Scuola d’Arte), anche quello della scrittura. Due suoi brevi racconti ci tenne a pubblicarli su Redacon nel 2008.
Le sue opere, invece, sono altresì state esposte nel mondo: oltre a Fritzlar, al Parlamento Europeo di Strasburgo, all’Artexpo di New York, a Philadelphia, alla Fiera Internazionale “Tias” di Tokyo e alla Mostra Internazionale di Art Contemporanea Atlanta Art Buyers Caravan. Nel 2007 tenne una personale nell’Archivio di Stato di Reggio e nel 2010 espose anche alla Ottava Biennale di Roma.
Tiradini abitava in città in via Guido Rossa. Lascia la moglie Nella Casoli e il fratello Paolo.
La famiglia ha chiesto fiori ma eventuali offerte alla Casa Madonna dell’Uliveto.

Uova, pallavolo, mostra. E “Pasqua ne’ Monti” va

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Scusin

Il periodo pasquale rappresenta tradizionalmente per Castelnovo ne’ Monti e l’Appennino reggiano tutto l’avvio della stagione turistica primaverile-estiva. E se il buongiorno si vede dal mattino le prospettive sono buone. Il maltempo che ha interessato in particolare il pomeriggio di domenica non ha comunque inciso su una affluenza che si è dimostrata buona.

Dice in proposito l’assessore castelnovese alla promozione del territorio Paolo Ruffini: “Il nostro paese anche quest’anno è stato in grado di produrre un cartellone di iniziative ricco ed articolato, che ha avuto la funzione di traino per l’intero Appennino. Lo scusìn ha visto una grandissima affluenza, tanto che domenica mattina erano già state utilizzate per l’antico gioco 3000 uova sode colorate. Il torneo internazionale giovanile di pallavolo femminile ha visto impegnate squadre davvero di alto livello ed ha portato centinaia di persone nelle palestre di Castelnovo, Carpineti e Casina. La mostra ‘Antichissima Bismantova’, con i reperti di Campo Pianelli al Palazzo Ducale, ha avuto molti visitatori già in questi primi giorni di apertura ed ora resterà aperta fino al 2 novembre”.

“Credo che – conclude – al di là della soddisfazione per la riuscita degli eventi organizzati, vada sottolineato come un cartellone come ‘Pasqua ne’ Monti’ sia un importante sostegno all’economia, viste le ricadute sull’indotto, in un momento delicato e di difficoltà Lo sforzo nell’averlo organizzato alla fine ha dato dei risultati concreti ed importanti”.

 

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