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Rifiuti Zero a Casina, la parola passa all’esperto Enzo Favoino

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Proseguono gli appuntamenti organizzati dal Comune di Casina sul tema dei rifiuti per avvicinare il territorio reggiano all’obiettivo Rifiuti Zero. Sabato 12 aprile p.v., alle ore 10,00 presso la Sala dei Princìpi della Croce Rossa, si terrà un incontro pubblico con Enzo Favoino, tecnico e ricercatore presso la Scuola Agraria del Parco di Monza.

“Lo scorso marzo abbiamo conosciuto da vicino l’esempio virtuoso di Ponte nelle Alpi (Bl) ospitando l’assessore Ezio Orzes – comunica il sindaco di Casina Gian Franco Rinaldi – ed ora proseguiamo la discussione accogliendo Enzo Favoino, uno dei massimi esperti a livello nazionale ed europeo in materia di compostaggio e gestione sostenibile dei rifiuti. Con Favoino, che ha già collaborato con la Provincia di Reggio Emilia nella messa a punto del piano di gestione locale, vogliamo capire quali ulteriori percorsi e azioni possiamo intraprendere per ottimizzare nel nostro territorio le pratiche di raccolta e trattamento in vista dell’obiettivo Rifiuti Zero. L’incontro è aperto a tutti ma come sempre l’invito a non mancare lo rivolgiamo con particolare enfasi a tutti gli amministratori, attuali e di prossima elezione”.

Info: Lucia Manicardi, lucia.manicardi@alice.it, tel. 349 0081049 – Comune di Casina www.comune.casina.re.it, tel. 0522 604712 biblioteca@comune.casina.re.it

***

Enzo Favoino opera dal 1990 in qualità di tecnico e ricercatore presso la Scuola Agraria del Parco di Monza, un centro di ricerca che ha avuto un ruolo fondamentale in Italia e nel Mondo per lo sviluppo ed il consolidamento delle pratiche di raccolta differenziata, riciclaggio, compostaggio, riduzione. Assieme ai colleghi ha promosso attività pioniere in Italia ed Europa su raccolta differenziata (a partire dalla introduzione dei primi sistemi di raccolta domiciliare con separazione secco-umido, all’inizio degli anni ’90) sul compostaggio e sulla riduzione dei rifiuti. E’ attualmente coordinatore del Comitato Scientifico di Zero Waste Europe, il network di riferimento per la strategia Rifiuti Zero in Europa, e del Comitato Scientifico del Centro di Ricerca Rifiuti Zero di Capannori. Fa parte del Board della ZWIA – Zero Waste International Alliance. Per il ruolo innovatore nei sistemi di raccolta differenziata e riciclaggio, nel 2007 Favoino è stato inserito tra i 50 “Pionieri del Riciclo” scelti a livello nazionale, ricevendo il relativo premio.


Con le orchidee spuntano i cartelli di divieto di enduro

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Riceviamo e pubblichiamo

* * * Rossena e Canossa Comune denedurizzato 2 cartello

 

Il tepore della primavera ci ha riservato in questi giorni una graditissima sorpresa: intorno all’area del sito della Rupe di Campotrera, in comune di Canossa, insieme ad una meravigliosa fioritura di orchidee spontanee, sono “spuntati” tutto intorno alla Riserva Naturale che comprende il Castello di Rossena e la torre di Rossenella, chiari ed evidenti cartelli di divieto di accesso ai mezzi fuoristrada non autorizzati.

Ringraziamo per questo il Sindaco Musi del Comune di Canossa, custode dell’area naturalistica, che, con questo provvedimento, tutela finalmente in modo adeguato il sito di interesse comunitario in cui si sviluppano i sentieri di importanti percorsi legati ai luoghi Matildici. Immaginiamo quindi che da oggi tutti coloro che vorranno fare escursioni a piedi nell’area potranno farlo senza timore di incontri con mezzi motorizzati in tutta tranquillità senza rumori motoristici e “profumi” di scappamento.

Naturalmente attendiamo analoghe iniziative anche dai sindaci dei comuni vicini (Vezzano e Quattro Castella) ugualmente interessati a importanti siti di interesse comunitario e alla continuità sovracomunale dei percorsi.

Auspichiamo poi che, sulla tranquillità pedonale di queste aree, chi di dovere eserciti la necessaria vigilanza.

Rossena e Canossa Comune denedurizzato

(Gioacchino Pedrazzoli, presidente WWF)

Silvio si è allontanato da casa e non lo si trova più

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Silvio Tognetti si è allontanato da casa con la sua casa, a Sole Sopra di Vetto, a bordo della sua Ford Fiesta lo scorso 30 marzo e nessuno sa più dove sia. Su segnalazione della ex moglie, lo cercano ora i Carabinieri e la Polizia municipale di Vetto.Redacon

L’uomo, muratore, è nato a Vezzano sul Crostolo il 22 agosto del 1957. Al momento si ipotizzano motivi personali alla base della sua decisione avvenuta il 30 marzo. Chi avesse informazioni è pregato di avvisare le forze dell’ordine.

Il 56enne ha capelli lunghi e brizzolati, di corporatura robusta. Preoccupazione nel suo paese, dove è sempre stato impegnato nella attivissima Associazione Sole che organizza l’omonima e rinomata festa estiva, ma anche a Vetto e tra gli amici.

Se la ‘ndrangheta arriva ai ragazzi ventenni e alle donne

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Ndrangheta Nicosia e Pugliese

Nel giorno in cui i vescovi calabresi decidono di inserire lo studio della ‘ndrangheta nel percorso di studi teologici, una vasta operazione antimafia, partita da una denuncia di Enrico Bini, ha consentito di smantellare – con 13 arresti  e il sequestro dei patrimoni – una potente organizzazione presente sul territorio emiliano e affiliata alle cosche Arena e Nicosia di Isola Capo Rizzuto. Prestanomi, riciclaggio, minacce tra l’Emilia e Reggio Calabria per un tesoro sequestrato di 13 milioni di euro. In carcere il boss Michele Pugliese, assieme a ragazzi di vent’anni e donne. Il blitz è avvenuto all’alba e ha coinvolto 250 carabinieri.

Una notizia che in queste ore sta avendo eco sui  media nazionali.

Di seguito la nota ufficiale sull’operazione.

Roberto Alfonso, procuratore capo della Dda di Bologna ha spiegato come: “Il sequestro di beni è l’arma migliore per stroncare questa attività. La denuncia è nata dal presidente della Camera di Commercio che aveva potuto notare movimenti anomali e dal rilievo di incendi di mezzi scavatori”.

* * *

Nel corso della mattinata di ieri, mercoledì 10 aprile, i Carabinieri dei Comandi Provinciali di Bologna, Reggio Emilia, Crotone e Modena  hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal Gip di Bologna, . Letizio Magliaro, su richiesta della locale Dda,Marco Mescolini, a carico di 13 soggetti (7 destinatari di custodie cautelari in carcere e 6 agli arresti domiciliari –vds elenchi sottostanti) tutti ritenuti contigui alle cosche Arena e  Nicoscia di Isola Capo Rizzuto.

L’accusa è di avere, in concorso tra loro e nel contesto di un medesimo disegno criminoso, illecitamente e fittiziamente intestato a prestanome, società, beni mobili ed immobili, con il reinvestimento di capitali di illecita provenienza, con l’aggravante di avere commesso i reati al fine di agevolare l’associazione mafiosa di riferimento.

Nel corso dell’attività sono altresì state effettuate 30 perquisizioni locali.

L’operazione costituisce l’esito di due filoni di indagine svolte dai Carabinieri di Reggio Emilia (“Operazione Zarina”) e Bologna (“Operazione “Aurora”), condotte rispettivamente da giugno 2010 ad ottobre 2011 e da novembre 2011 ad ottobre 2012, aventi per oggetto, in gran parte, gli stessi personaggi, pertanto coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia in un unico filone investigativo.

A Reggio Emilia l’indagine traeva origine, nel mese di giugno 2010, da una segnalazione della locale Camera di Commercio, Enrico Bini, e da un controllo dei carabinieri finalizzato a chiarire l’attività posta in essere da una società calabrese con sede operativa in Gualtieri (RE) e sede legale ad Isola di Capo Rizzuto (KR), la “Autotrasporti Emiliana Inerti S.r.l. unipersonale”, il cui amministratore unico era PERITI Federico. La successiva attività faceva emergere a monte di questi la figura di PUGLIESE Michele[1] elemento di spicco delle cosche ARENA-NICOSCIA. Il boss della ‘ndrangheta, colpito da sequestro di beni nell’ambito di precedente indagine antimafia convenzionalmente denominata “Pandora” (della D.D.A. di Catanzaro e della Squadra Mobile di Crotone del 2009) era riuscito a intestare società ed altri valori a lui riconducibili a prestanome di sua fiducia. Tra questi rileva, tra gli  arrestati nell’operazione odierna, TIPALDI Caterina, legata sentimentalmente al PUGLIESE Michele, che i carabinieri di Reggio Emilia chiamavano da subito “zarina” per l’ascendente che aveva sugli altri indagati, dando il nome a quella parte di indagine.

A Bologna le attività vennero avviate, nel novembre 2011, dalla Compagnia di San Giovanni in Persiceto (BO), a seguito dell’incendio di alcuni escavatori presso una cava della società “Lame 91”, con sede a Castel Maggiore (BO) ma con attività di estrazione in Sala Bolognese, presso la quale risultavano effettuare movimento terra alcune ditte calabresi.

Le indagini, proseguite dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Bologna, si sono poi concentrate in particolar modo sulla famiglia TIPALDI, originaria appunto di Isola Capo Rizzuto (KR) ma da anni presente in Emilia Romagna ed in particolare in San Giovanni in Persiceto e Sant’Agata Bolognese, legata alle cosche ARENA  NISCOSCIA.

Le indagini hanno esaminato la condizione patrimoniale degli indagati, le attività economiche, la riconducibilità ad essi di tali attività, le relazioni e i rapporti intercorrenti tra gli stessi e con associazioni criminali di tipo mafioso operanti in Calabria; da questi accertamenti sono emersi i rapporti tra Salvatore Mario TIPALDI, fratello di TIPALDI Pasquale (assassinato alla vigilia di Natale del 2005), e la famiglia PUGLIESE, sempre di Isola di Capo Rizzuto, con particolare riferimento al citato Michele PUGLIESE, legato alle cosche ARENA e NISCOSCIA.

Il rapporto tra la famiglia TIPALDI con le cosche ARENA – NISCOSCIA è stato assicurato dal legame sentimentale tra TIPALDI Caterina, figlia di Salvatore Mario e residente a Sant’Agata Bolognese, e PUGLIESE Michele. Infatti la TIPALDI gestiva (almeno sino all’estate 2011 quando si interruppe la relazione) alcune aziende ubicate a Gualtieri (RE) a lei intestate per conto dell’allora compagno.

Dalle investigazioni di Bologna e Reggio Emilia emergeva che Caterina TIPALDI si era trovata a fronteggiare una situazione di grave crisi debitoria, nella gestione delle aziende tra le province di Bologna e Reggio Emilia a lei fittiziamente intestate dall’allora convivente PUGLIESE Michele.

Gli investigatori hanno ricostruito una rete di attività imprenditoriali, tanto in Emilia Romagna quanto in Calabria, strettamente connesse tra loro che, pur formalmente intestate a prestanome, venivano mosse da un’unica volontà criminale/imprenditoriale.

Gli accertamenti patrimoniali condotti dal Nucleo Investigativo di Bologna hanno consentito altresì di evidenziare la sproporzione tra i redditi dichiarati e le effettive disponibilità economiche di PUGLIESE Michele e dei suoi prestanome, che ha portato all’emissione del decreto di sequestro preventivo di aziende, alberghi, trattori e rimorchi, autovetture, unità immobiliari (tra cui 2 alberghi) in isola Capo Rizzuto (KR), Viadana (MN), Sant’Agata Bolognese (BO) e Gualtieri (RE), nonché di tutti i rapporti con saldo attivo intrattenuti  con istituti di credito o finanziari sul territorio nazionale.

La stima per difetto dei beni sequestrati è valutabile in circa 13 milioni di euro.

Il PUGLIESE Michele, benché sottoposto a misure restrittive della libertà personale, avrebbe reinvestito i capitali illeciti derivanti dalla contiguità con le cosche ARENA – NICOSCIA, trasferendo di fatto le attività della società PUGLIESE TRASPORTI (oggetto dei provvedimenti connessi all’operazione PANDORA) nelle società intestate ai prestanome: GLOBAL D&G, GMP AUTOTRASPORTI, AURORA AUTOTRASPORTI,VI.TO. TRASPORTI, S.G. TRASPORTI e MUTO TRASPORTI. Anche la società NORD PETROLI, acquistata da TIPALDI Caterina nel giugno 2011, sarebbe stata parte di questo sistema e dopo appena tre mesi era passata, al termine della relazione tra la TIPALDI ed il PUGLIESE, alla madre di quest’ultimo, FAUSTINI Carmela.

Il PUGLIESE, nonostante la limitazione ai suoi movimenti conseguenti alla detenzione ed agli arresti domiciliari, avrebbe quindi coordinato, pur non figurando, questa articolata serie di attività lecite in Emilia Romagna, impiegando poi gli utili derivanti in ulteriori investimenti in Isola Capo Rizzuto (KR), dove si trovano, ad esempio, le due strutture alberghiere (Hotel Sala Verde, riconducibile a FAUSTINI Carmela, e Hotel Fly, riconducibile a PUGLIESE Vittoria, Mary e Doriana) oggetto dei provvedimenti di sequestro.

Il PUGLIESE Michele è il figlio del noto PUGLIESE Franco (peraltro uno dei destinatari delle perquisizioni odierne), arrestato nel 2010 per la vicenda che coinvolse anche il senatore Nicola di Girolamo, cui avrebbe garantito l’elezione raccogliendo voti tra gli emigrati calabresi in Germania.

 

CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE

 

PUGLIESE Michele, alias “Michele la Papera”, nato a Crotone il 30 giugno 1976, residente ad Isola di Capo Rizzuto (KR), imprenditore, pregiudicato, detenuto per altra causa ed agli arresti domiciliari dal 16 luglio 2010, recidiva specifica;

PUGLIESE Mirko, nato a Crotone il 2 agosto 1988, residente ad Isola di Capo Rizzuto, commerciante, detenuto per altra causa dal 04.08.2012;

RANIERI Giuseppe detto Pino, alias “Zomba”, nato a Crotone il 21 agosto 1982, residente ad Isola di Capo Rizzuto, imprenditore, pregiudicato, recidiva reiterata specifica ed infraquinquennale;

MUTO Vito, nato ad Isola Capo Rizzuto il 27 settembre 1964, ivi residente, via Pietro Nenni nr.17, recidiva reiterata specifica ed infraquinquennale,

TARANTINO Diego, nato a Catanzaro il 19 settembre 1973, residente a Crucoli (KR), recidiva specifica;

PERITI Federico, nato a Crotone, il 23 gennaio 1978, residente ad Isola Capo Rizzuto, recidiva reiterata specifica ed infraquinquennale;

PUGLIESE Mery, nata a Crotone il 18.05.1979, residente a Isola di Capo Rizzuto (KR), recidiva semplice;

 

 

ARRESTI DOMICILIARI

 

TIPALDI Caterina, nata a Crotone il 1° gennaio 1983, residente a Sant’Agata Bolognese (BO), via Aldo Moro nr. 26/B, domiciliata a Gualtieri (RE), imprenditrice, compagna di PUGLIESE Michele;

FAUSTINI Carmela, nata a Isola di Capo Rizzuto (KR) il 05.08.1955, ivi residente, recidiva reiterata e specifica;

PUGLIESE Vittoria, nata Crotone il 19.08.1986, residente a Isola di Capo Rizzuto (KR);

PUGLIESE Doriana, nata a Crotone il 2 novembre 1983, residente ad Isola di Capo Rizzuto;

LA FACE Anna, nata a Crotone il 24.07.1969, residente a Guastalla (RE);

MUNGO Salvatore, nato a Crotone il 31 dicembre 1987, residente a Gualtieri (RE).

 

Il dispositivo ha inoltre previsto il contestuale sequestro preventivo di beni mobili ed immobili siti nelle province di Reggio Emilia, Bologna, Mantova e Crotone.

 

BENI SEQUESTRATI E VALORE

 

PUGLIESE Michele, 3 unità immobiliari (Isola di Capo Rizzuto), 1.500.000

PUGLIESE Mirko, 4 autovetture, 60.000

Ranieri Giuseppe, impresa GLOBAL D & G SRL (anche 4 mezzi) – GMP Autotrasporti Srl (15 mezzi), 3.000.000

FAUSTINI Carmela, HOTEL SALA VERDE, impresa NORD Petroli (con 4 unità immobiliari in prov. RE), impresa  AURORA Autotrasporti Srl, 4.500.000

PUGLIESE (Doriana, Mery e Vittoria), HOTEL FLY Srl,  2.500.000

PUGLIESE Vittoria, 2 unità immobiliari (Mantova), 300.000

TIPALDI Caterina, 2 unità immobiliari (s. Agata Bolognese), 300.000

TARANTINO Diego, imprese VI.TO Trasporti Srl – MUTO Trasporti – S.G. Trasporti, 150.000

ed altri beni

TOTALE EURO circa 13 mln

cui vanno aggiunti i valori dei conti bancari intestati ai destinatari delle misure.

 



[1] PUGLIESE Michele, alias “Michele la Papera”, nato a Crotone il 30 giugno 1976, residente ad Isola di Capo Rizzuto (KR): già destinatario di O.C.C. nella c.d. operazione PANDORA) in quanto ritenuto responsabile di associazione per delinquere di tipo mafioso ed in particolare, come si legge nelle motivazioni della medesima misura, ritenuto “affiliato che ha svolto un ruolo fondamentale nelle trattative, iniziate successivamente all’omicidio di TIPALDI Pasquale, che hanno condotto ad un accordo di pace tra le contrapposte consorterie (NICOSCIA – ARENA), e ciò grazie ai suoi rapporti di affinità con ARENA Fabrizio e LENTINI Nicola, affiliati alla cosca ARENA

Conchiglie, sabbia e storie per una figlia

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Michela CostiConchiglie, sabbia e storie per una figlia, che diventano un racconto ed un libro fotografico. Domenica 13 aprile il Comune di Carpineti organizza la presentazione del volume “Sogno…” di Michela Costi, responsabile della biblioteca e delle attività di promozione del territorio a Carpineti.

L’appuntamento è alle ore 16 presso la biblioteca integrata “Don Milani”, in via G. Di Vittorio, 8. Interverranno l’autrice e il sindaco di Carpineti Nilde Montemerli, che introdurrà il pomeriggio prima della presentazione da parte della Costi, che racconterà la genesi del racconto e poi, immagine dopo immagine, illustrerà il proprio libro.

“Sogno” è una pubblicazione molto particolare, curata dal Comune di Carpineti che intende valorizzare le eccellenze locali, fra cui persone creative e propositive come Michela Costi.

Nasce da una vacanza al mare la scorsa estate, in compagnia della sua bambina. L’autrice, giocando con la figlia sulla sabbia, ha iniziato a intravvedere alcune immagini sui gusci delle conchiglie trovate sulla spiaggia. Appassionata di arti visive, ha deciso di fotografarle e una volta tornata a casa ha pensato di unire il ricordo delle conchiglie a una storia da raccontare alla propria bimba.

Si è generata così, con l’intenzione di farne un regalo privatissimo, l’idea del libro, a cui Michela ha lavorato a lungo, scegliendo con cura le foto più adatte e i testi da affiancare, sino a costruire un racconto pensato per i più piccoli, ma rivolto in realtà ai più grandi, intesi come tutti coloro che per vari motivi hanno a che fare con i bambini, dalle mamme ai papà, agli zii, ai nonni, agli insegnanti ed educatori.

In un secondo momento, quando le prime copie stavano già per essere realizzate, il Comune di Carpineti ha deciso di valorizzare ulteriormente questo originale racconto, sostenendone la pubblicazione.

Ed ora arriva il momento della presentazione, in un momento pensato più per i genitori che per i bambini. Il libro verrà infatti illustrato agli adulti, per narrarne il percorso, ma soprattutto il messaggio.

Per informazioni e prenotazioni, contattare la Biblioteca di Carpineti, telefonando al numero 0522615036 e scrivendo a biblioteca@comune.carpineti.re.it.

 

Serata di varietà piena di sorprese al Cavolaforum con “La sai l’ultima” i “Darkside” e la premiazione del concorso “Sono Un Videomaker”

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Sul palco saliranno alcuni popolari barzellettieri della montagna che si sfideranno a colpi di battute, freddure, barzellette in una gara non competitiva col solo scopo di divertire in modo genuino e spensierato. In tale contesto non potevano quindi mancare Rino Giorgini e Mario Saielli, del Buffone di Corte, con le loro strampalate barzellette sceneggiate.

Per riprendere fiato, tra un ospite e l’altro, saranno proiettati i video finalisti del concorso per giovani videoamatori “Sono un Videomaker”, iniziativa promossa dal Cavolaforum per incentivare e premiare la creatività dei ragazzi tecnologici, che amano smanettare con videocamere e cimentarsi nella realizzazione di short video della durata massima di 5 minuti. I video saranno valutati e al più apprezzato verrà assegnato un buono acquisto di 300 euro da spendere in materiale tecnologico.

Saranno ospiti della serata i Darkside, acrobatici ballerini di breakdance modenesi, che hanno ottenuto uno straordinario successo in occasione dello spettacolo “Tali e Quali”, con la loro versione de “ I cugini degli One Direction”.

Gruppo coreografico che utilizza principalmente elementi della Streetdance come l’Hip Hop New Style e Old School e della Breakdance. Formazione creata nel 2006 e finalizzata alla partecipazione di competizioni e rassegne di danza, i Darkside sono inizialmente un gruppo di ballerini di Hip Hop e Breakdance composto da alcuni allievi dell’istruttore e coreografo Raul Sauchelli. Col passare degli anni il gruppo colleziona una serie innumerevole di esibizioni e trofei vinti avendo così modo di farsi conoscere ed apprezzare specialmente grazie ad uno stile coreografico originale e totalmente fuori dagli schemi. Le loro esibizioni hanno fatto da apertura ad importanti concerti come quelli dei “Sonora o “Marco Carta”, oppure eventi come “La notte Rosa” e spettacoli di altri personaggi di “Amici” di Maria de Filippi o “X Fattor”.

 

darkside esibizione al cavolaforum spettacolo tali e quali (2) darkside esibizione al cavolaforum spettacolo tali e quali (3) darkside esibizione al cavolaforum spettacolo tali e quali (4) darkside esibizione al cavolaforum spettacolo tali e quali (5) darkside esibizione al cavolaforum spettacolo tali e quali 6 Rino Giorgini e Mario Saielli del Buffone di Corte (1)

 

 

“Quando tutto era ancora possibile” è ancora possibile (vederla)

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Dopo il successo ottenuto alla sua prima esposizione presso un ristorante di Casina, la mostra fotografica “Quando tutto era ancora possibile” approda nella biblioteca comunale. L’idea è nata da una richiesta dell’utenza che desiderava visitarla con più calma, potendo vedere i pannelli fotografici da vicino,  riconoscere visi amici e, perché no, anche il proprio. Questa mostra, che ricorda quarant’anni di storie, luoghi e personaggi casinesi, ha ispirato anche la stesura di un libro. La si potrà visitare gratuitamente dal martedì al sabato negli orari di apertura della biblioteca.

 

Provinciale 513, zona Rodogno: necessari lavori di ripristino

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La Provincia di Reggio Emilia informa che lungo la strada provinciale 513R di Val d’Enza, in prossimità dell’incrocio per Rodogno, nel comune di Vetto, occorre fare lavori di ripristino della sede stradale. Per questa ragione da lunedì prossimo 14 aprile sarà istituito un senso unico alternato, con limite di velocità a 30 km/h, limitazione che rimarrà in vigore fino al termine dei lavori.

 


Il Parco nazionale e l’Appennino reggiano star a Linea Verde

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Il 13 aprile, domenica delle Palme, Linea Verde sarà in onda dal crinale dell’Appennino reggiano, tra i monti del Parco Nazionale. Un puntata a caccia soprattutto di realtà agricole e operatori che possiamo considerare dei veri eroi, visto che l’Emilia Romagna, negli ultimi 40 anni, è la regione che ha subito il più forte abbandono delle aree di montagna.

Il conduttore Patrizio Roversi durante le riprese

Il conduttore Patrizio Roversi durante le riprese

Patrizio Roversi e Ingrid Muccitelli andranno alla ricerca di chi, per scelta o per tradizione, ha deciso di rimanere, e ci racconteranno storie come quella di Tamara e Wilson e delle loro 7.500 galline ovaiole, di Tobia che stava per diventare architetto e invece ha mollato tutto per seguire un gregge di pecore e produrre un ottimo pecorino, e di Betty che da 25 anni fa parmigiano reggiano percorrendo ogni giorno decine di chilometri e di curve per andare a prendere il latte nelle varie stalle sparse per il crinale reggiano del Parco Nazionale.

Sono queste alcune delle esperienze che tengono in vita l’Appennino reggiano e che, anche se in modo sporadico, danno un segnale di cambiamento.

«Questo passaggio di Linea Verde che ha messo a fuoco e bene in vista il mondo agricolo dell’Appennino reggiano e il Parco Nazionale – afferma il presidente, Fausto Giovanelli – ci permette di accorciare sempre più le distanze tra agricoltura, turismo e ambiente. Settori sempre meno separati, valenze di una medesima ricchezza del territorio che riesce a valorizzarsi meglio oggi proprio attraverso forti sinergie tra questi elementi. Nel nostro Parco Nazionale la parola paesaggio li riassume tutti e tre. La trasmissione di Rai Linea Verde, che è un po’ lo specchio del mondo agricolo italiano, è un iniezione di orgoglio per il nostro territorio e soprattutto per i giovani agricoltori di oggi e di domani. Si vedrà in tv un territorio marginale, martoriato dalle frane e dalla mancanza di infrastrutture, ma ricco di eccellenze naturali e agroalimentari di qualità. Per questo niente di meglio di Linea Verde riesce a valorizzare questo paesaggi di cui anche il Parco Nazionale vuol essere editore oltre che marchio di garanzia».

La domanda che Roversi e Muccitelli hanno rivolto ai loro interlocutori è questa: “Ma allora tra queste montagne l’agricoltura può essere un’opportunità?” Le risposte non sono semplici.

«A 23 anni ho lasciato la facoltà di architettura – racconta Tobia Zagnoli, scandianese di 28 anni – e ho preso la decisione di vivere in un territorio che amo e quindi di fare un mestiere che mi permette di stare in montagna. Le difficoltà sono tante e ogni giorno è un sfida. Trovare il terreno per avviare l’attività non è stato difficile, ma sono terre abbandonate da anni che danno poca resa. Poi bisogna affrontare tanti problemi, dalla burocrazia alla tanta fauna selvatica che spesso compromette i raccolti. In questo caso il Lupo è l’ultimo dei problemi; caprioli, daini e soprattutto i cinghiali possono distruggere un raccolto. Vedersi riconosciuto il danno, ottenere il risarcimento e far valere le proprie ragion è difficile. A chi vuole fare questo lavoro consiglio di essere molto scrupoloso e rigoroso. Occorrono conoscenza, esperienza e un buon capitale iniziale. All’inizio pensavo che vivere in montagna con un gregge di pecore non fosse così difficile, poi ho capito che è molto più facile laurearsi in architettura e lavorare in uno studio, ma quella che ho fatto resta per me la scelta migliore: qui posso essere me stesso».

Il finale della trasmissione ci porta a Succiso, un paese che gli abitanti pur di non abbandonare hanno trasformato in cooperativa realizzando una delle esperienze più significative del Parco nazionale dove le sinergie pubblico-privato hanno permesso a una comunità di creare un vero modello di sviluppo sostenibile

Linea Verde è un programma di Dario di Gennaro, Lucia Gramazio, Paolo Marcellini e Nicola Sisto Regia di Emilia Mastroianni. Produttore esecutivo Rosaria Rumbo

http://www.lineaverde.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-dbe028b0-fd12-4c10-a18b-8fd187292907.html#sthash.eLMvuxx9.dpuf

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“Nove galline e un gallo” e gli esilaranti “Fer Straz”

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Come è noto, le galline sono animali intelligenti. Per citare Cochi e Renato, “lo si capisce da come guardano la gente”. Le nove scrittrici che, autodefinendosi galline, si sono avventurate in una scrittura corale del libro “Nove

Le autrici (e il gallo) e i Fer Straz

Le autrici (e il gallo) e i Fer Straz

galline e un gallo”, (ma poi corale mica tanto, perché ognuna ha scelto autonomamente il soggetto e lo stile dei propri racconti) sono perfettamente coscienti dell’acume e ingegno delle tanto svalutate pennute da pollaio. Non hanno certo scelto le oche o le anatre per rappresentarsi, che le uova di oca chi le compra? E siccome le galline mangiano continuamente, becchettando di tutto e di più, dai sassolini, agli scorpioni, ai serpentelli, al mais e agli avanzi di cibo umano, le signore scrittrici tra Secchia e Crostolo, efficacemente coaudiuvate da un signor gallo che più gallo non si può, hanno inserito nel volume anche una loro produzione di ricette assolutamente originali. Insomma: questo è un libro che parla di cibo, pur non essendo un libro di cucina, e parla di amore. Per i luoghi del cuore, per il cibo, per le tradizioni e le novità, per la narrazione autobiografica, surreale, e pure fantastica. Il libro è bello anche da sfogliare grazie ai disegni di Maura Mussini che ritraggono le galline scrittrice in veste ornitologica, e per le foto che richiamano immagini di luoghi non necessariamente emiliani, ma comunque bellissimi.

Il libro verrà presentato sabato 12 aprile 2014 alle ore 17.15, nella sala concerti C. Merulo, al Centro culturale polivalente di Castelnovo ne’ Monti, con il supporto simpatico, frizzante, scoppiettante ed esilarante dei “Fer Straz” (Franco Ferrari, Veronica Strazzullo, Monica Incerti e Lucio Lodesani), abili artisti già cimentatosi in teatro “di stalla” e narrazioni varie per adulti e bambini. Saranno presenti le autrici: Normanna Albertini, Patrizia Bartoli, Laura Bizzarri, Donatella Boccalari, Franca Giaroni, Maura Mussini, Ilde Rosati, Ivanna Rossi, Francesco Giuseppe Sassi, Elisa Tosi. Non mancherà del buon becchime a conclusione dell’evento, appositamente preparato dalle stesse galline scrittrici.

Note biografiche delle autrici e dell’autore tratte dal libro:

Normanna Albertini è nata a Gombio, nel comune di Ciano d’Enza (oggi Canossa), nel 1956. Insegnante presso il Centro Territoriale Permanente - Educazione agli adulti, vive e lavora a Castelnovo ne’ Monti. Scrive per Tuttomontagna, mensile dell’Appennino reggiano. Dopo alcune pubblicazioni di natura didattica con la scuola, ha pubblicato nel 2004 il romanzo Shemal (Chimienti editore - Taranto) e nel 2006 il romanzo Isabella, sempre edito da Chimienti; con Prospettiva editrice, nel 2009, il romanzo “Pietro dei colori” e, nel 2011, il saggio “Pietro da Talada – Un pittore del Quattrocento in Garfagnana” con Garfagnana editrice. Nel 2010, ha vinto il concorso letterario “Garfagnana in giallo” e si è classificata terza nel 2011 al Premio nazionale Carver con il romanzo “Isabella”. A novembre 2011 è risultata tra i primi dieci al concorso “Garfagnana in giallo”. Un suo saggio è presente nel testo universitario “Fuori dal silenzio. Volti e pensieri dei figli dell’immigrazione”, Ed. Clueb. Ha pubblicato nel 2012 la raccolta di racconti “Sulle spalle delle donne” (Garfagnana editrice) e nel 2013 è uscito un suo saggio storico come introduzione del libro di Pellegrino Rossi “Compendio della vita di San Pellegrino”, Garfagnana editrice.

Patrizia Bartoli è nata e cresciuta a Fornaci di Barga, in provincia di Lucca. Si è laureata all’Università di Pisa in Storia e Filosofia. Da molti anni vive a Sassuolo. Finalista al Premio Loria di Carpi nel 2008 con il racconto La signora Parrini, ha conseguito il secondo posto assoluto al Premio Letterario di Castelfiorentino nel 2009 con Olga. Nell’aprile del 2011 ha pubblicato per Incontri Editrice la raccolta intitolata La venditrice di piccole cose e altri racconti che nel novembre dello stesso anno è stata finalista, seconda assoluta, al Premio Joyce Lussu, Comune di Offida. Nell’aprile del 2013 è uscito sempre per Incontri Editrice Un pomeriggio quasi perfetto.

Sono Laura Bizzarri, ho 49 anni, nata a Sassuolo dove vivo tuttora con tre figli e tre gatti. Scrivo da quando ero una ragazzina. La scrittura è una cara amica: mi aiuta a raccogliere e riordinare le idee, mi tiene compagnia e mi sostiene; sul foglio appaiono quindi i pensieri in forma di poesia o racconti. Un anno fa ho auto prodotto una  accolta di poesie, questa è invece la mia prima esperienza narrativa. “L’a speranza è il miglior cibo per l’anima”

Nata a Luzzara (Re) … alcuni anni fa, Donatella Boccalari vive a Roteglia (Re) con il marito, il figlio, tre gatti e un cane. È appassionata di cucina, tradizioni e innamorata della sua terra. Ha pubblicato nel 2011 “Ti ricordi il profumo del brodo?”, raccolta di vecchie ricette di famiglia e ricordi d’infanzia. Nel 2013 è uscito “Avanzo a chi?” ovvero trasformiamo i nostri piccoli avanzi in piatti deliziosi per dire finalmente addio allo spreco in cucina.

Franca Giaroni è nata e vive a Reggio Emilia. Da una decina di anni scrive racconti e poesie, pubblicati
in raccolte collettanee, che le hanno riservato riconoscimenti e premi. Nel 2007 ha pubblicato Ivanna Rossi, prima di diventare una gallina, è stata bambina a Casina, studentessa di filosofia a Bologna, insegnante un po’
qua e un po’ là, giornalista in Grecia. A Reggio ha fatto l’assessore ai Porci Comodi, poi ha scritto una decina di libri. Gli ultimi, tutti di quest’anno, sono ‘Lo speziale di Nubilaria’ ambientato a Novellara, ‘4 gatti’ che ha vinto il premio Silvio d’Arzo; ‘Devo esserTIGRATO’, che si svolge tra Reggio e Venezia con moltissimi gatti; e Poesia Oscura con presa, dove spiega la poesia e il mondo di Corrado Costa. Il racconto Ho visto il mare (Narrazioni erranti), nel 2009 il suo romanzo d’esordio Albergo Cleo (Mef editore) e nel 2011, pubblicato da Consulta Edizioni,
il romanzo I giorni dell’ombra.

Maura Mussini nata a Reggio Emilia dove vive e lavora. Da studi artistici a storica dell’arte, della moda e del costume. Inizia il suo percorso lavorativo nel campo della moda. A Bologna svolge per oltre 20 anni l’attività antiquaria. Nel 2000 inizia una intensa collaborazione col teatro come costumista, per approdare alla scrittura teatrale e alla regia. A Reggio Emilia apre lo studio “RUGIADA ARTE” da dove organizza eventi culturali.

Ilde Rosati vivo a R:E: insegnante di attività pittoriche in pensione, mi diletto a disegnare e dipingere, fare bella calligrafia, scrivere. Amo creare racconti legati alla storia locale. Ho pubblicato: “Fiabe Matildiche in pergamena” “Fiabe dalle terre Matildiche”e “Matilde e le nozze di Everelina al castello di Rossena” fiabe di fantasia che ho impreziosito con miniature, manoscritti e illustrazioni volutamente con tratto ingenuo e comprensibile per avvicinare i giovani alla storia del territorio. Recentemente ho pubblicato “Rezdore Reggiane” ricettario, con suggerimenti per salute, bellezza e risparmi domestici corredato dai miei disegni in bianco e nero di attrezzi
antichi di cucina. Tutte le pubblicazioni sono edite da C.D.L.

Ivanna Rossi, prima di diventare una gallina, è stata bambina a Casina, studentessa di filosofia a Bologna, insegnante un po’ qua e un po’ là, giornalista in Grecia. A Reggio ha fatto l’assessore ai Porci Comodi, poi ha scritto una decina di libri. Gli ultimi, tutti di quest’anno, sono ‘Lo speziale di Nubilaria’ ambientato a  ovellara, ‘4 gatti’ che ha vinto il premio Silvio d’Arzo; ‘Devo esserTIGRATO’, che si svolge tra Reggio e Venezia con moltissimi gatti; e Poesia Oscura con presa, dove spiega la poesia e il mondo di Corrado Costa.

Francesco Giuseppe – Franz – Sassi, reggiano, è diplomato in canto ed ha svolto l’attività di artista del coro professionista anche nei complessi dei teatri stabili di Bologna, Cagliari, Dijon, Toulon, Radio France, Il Cairo, Tel Aviv. Tiene relazioni presso Associazioni culturali, sul teatro in musica e anche sulla storia locale. Scrive per quotidiani e riviste. Compone racconti e poesie in italiano ed in dialetto reggiano.

Elisa Tosi è nata a Sassuolo in provincia di Modena nel 1970. Vive e lavora a Roteglia di Castellarano come impiegata presso una ditta ceramica. Sposata e madre di un figlio adolescente. Nel 2009 con il racconto: Passato Remoto ha vinto il concorso “Aquila d’Argento” indetto dal Centro Studi Storici Castellaranesi, dal quale nel 2011 è stato tratto un film. Regia di Filippo Bedeschi. Colonna sonora: Claudio Ughetti e Rachele e l’Armata Corallina. Sempre nel 2009 per IncontriEditrice pubblica: Il Sospetto del Duca, romanzo giallo-storico ambientato nella Sassuolo del dopoguerra. Nel 2010 sempre con IncontriEditrice esce il secondo episodio letterario: L’arte del silenzio, anch’esso ambientato a Sassuolo tra la fine degli anni ’40 e inizio 1950. Attualmente sta scrivendo il terzo libro della serie.

Le anatre depongono le loro uova in silenzio. Le galline invece starnazzano come impazzite. Qual è la conseguenza? Tutto il mondo mangia uova di gallina.

 

Ulla… Peppa Pig: animali guardano animali

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Nebbia e la Tv (Large)

Il fenomeno Peppa Pig non conosce confini. Anche Nebbia, trovatella al canile e ora felice cane pastore in quel di Vetto, ammira con attenzione il celebre cartone che in questi mesi ha invaso case (e… negozi), spopolando tra piccini e… anche canini. Non disdegna, Nebbia, anche il Commissario Rex, la pubblicità col leone a sei zampe dell’Eni, il tg (dove quale animale appare sempre), Striscia la Notizia (quando si occupa di animali) e, ovviamente, i Disney e Superquark (pesci compresi). (G.A.)

Nascente Unione: dotazioni organiche in sofferenza

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 Riceviamo e pubblichiamo.

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Sta nascendo la nuova Unione dei Comuni dell’Appennino Reggiano che comprende otto Comuni della montagna, includendo anche la disciolta Comunità Montana.

“La nuova organizzazione delle Amministrazioni comunali sul territorio montano – chiariscono Marinella Severi della Fp Cgil e Cristian Villani della Cisl Fp –  risponde alla esigenza di razionalizzazione delle risorse con l’obiettivo di mantenere sul comprensorio servizi pubblici di qualità, anche in relazione a quanto disposto dalla L.R. 21/2012 della Regione Emilia Romagna.

Ciononostante – proprio in relazione ad una riorganizzazione dei servizi su un territorio fortemente esteso, le preoccupazioni dei lavoratori sono molteplici  sia riguardo alla sostenibilità dell’operazione sia riguardo all’efficacia della risposta al cittadino.

Primo problema riguarda l’adeguatezza delle dotazioni organiche sicuramente in sofferenza, anche in relazione al blocco del turn over imposto dalle ultime leggi di stabilità. In particolar modo questo aspetto tocca il tema della sicurezza (Polizia Municipale) e dell’assistenza.

In secondo luogo, il blocco della contrattazione, sia nazionale che integrativa, impedisce agli Enti di mettere a disposizione gli strumenti necessari per il funzionamento dei servizi (sia economici che normativi)

Per questo i dipendenti dei Comuni interessati si sono riuniti in assemblea (indetta da FP CGIL e CISL FP) ed hanno approvato la piattaforma di un protocollo sul trattamento del personale da sottoporre a tutte le Amministrazioni interessate.

Il documento approvato dall’assemblea parte dal presupposto che i lavoratori siano protagonisti fondamentali del cambiamento, perchè sono coloro che in prima persona rappresentano l’interfaccia del cittadino, e quindi il loro coinvolgimento nei processi di riorganizzazione sia un passaggio ineludibile”.

Marinella Severi e Cristian Villani si dichiarano “certi che le Amministrazioni comunali della montagna risponderanno positivamente alla sollecitazione e lavoreranno per costruire regole condivise di tutela dei servizi e dei lavoratori interessati”.

Prima è addosso alle bariste e quindi ai carabinieri. Arrestato

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Sono stati momenti altamente concitati quelli vissuti questa notte in un bar di Toano. Da una parte un uomo che, probabilmente complice l’uso smodato di alcolici, ha incominciato ad andare in escandescenza urlando e offendendo le titolari del bar; dall’altra le impaurite esercenti, che per timore si sono chiuse dentro il locale.

I terzi “attori” di questa vicenda sono stati i carabinieri in forza alla stazione di Toano, che, intervenuti su richiesta delle bariste, per la condotta dell’uomo si sono trovati a dover contenere la furia del cliente, andato ulteriormente in escandescenza nonostante la presenza dei militari.

Questa in sintesi la premessa dei fatti, culminati poi con l’arresto del 27enne Aamara Ben El Moulat, domiciliato a Toano, chiamato a rispondere del reato di resistenza e violenza a pubblico ufficiale.

Questa mattina l’uomo, dopo la convalida dell’arresto, è stato sottoposto all’obbligo di presentazione di P.G. presso la stazione CC di Toano in attesa del processo, fissato il prossimo 12 maggio.

Una vicenda che si è sviluppata in due momenti. Il primo quando l’uomo, in evidente stato d’ebbrezza, è andato in escandescenze offendendo le bariste, le quali, date le condizioni, non potevano somministragli alcolici. L’intervento dei carabinieri portava seppur a fatica alla ragione l’uomo, che veniva fatto allontanare. Il secondo momento poco dopo l’una di questa notte, quando il 27enne ritornava al bar intimando con minacce ed offese rivolte alle bariste (rinchiusesi all’interno del locale) di aprire. In questo caso l’intervento dei carabinieri non portava alla ragione l’uomo, che opponeva resistenza ai controlli, scagliandosi contro di essi, che ha minacciato di morte. Subito bloccato, veniva condotto in caserma dove proseguiva nella sua condotta illecita. Alla luce dei fatti l’uomo veniva arrestato e ristretto a disposizione della Procura reggiana.

 

Quali possibilità di creare lavoro

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Le possibilità imprenditoriali in montagna sono al centro del convegno in programma per domani, sabato 12 aprile, al Parco Matilde di via San Prospero a Carpineti. Titolo: “Creare lavoro nelle nostre terre”. Questa giornata di riflessione e approfondimento, voluta dall’unione delle forze di Carpineti da vivere, Associazione culturale Stana! e Cronos srl, spazierà dall’agricoltura, al turismo alla cura del territorio. Sono infatti molteplici le possibilità di impresa nel carpinetano come in tutta la montagna ma bisogna avere le giuste idee e risorse per concretizzarle.

Il convegno avrà inizio alle 9 con il saluto dell’Amministrazione comunale, seguito alle 9,30 dalla relazione del direttore di Confagricoltura Reggio Roberto Iotti su “L’agricoltura in montagna: reddito, occupazione, prospettive”. Nella mattinata si succederanno poi gli altri interessanti interventi di Renzo Pavignani del Servizio pianificazione territoriale della Provincia su “Territorio: opportunità per il lavoro e bene per l’uomo”, del presidente di ProNatura arch. Giuliano Cervi su “Il paesaggio è un tesoro preziosissimo”, dell’imprenditore agricolo Giovanni Leoni su “Agrovillaggio: un progetto concreto per il futuro” e, in chiusura della prima tranche di riflessioni, di Guglielmina Masini dell’agriturismo Il tempo ritrovato sul tema “Il territorio è accogliente se lo sono le persone”.

Si riprenderà poi alle 14,30 con Andrea Chiari, dell’assessorato provinciale al turismo, con un riflessione sul “Turismo nelle terre di Matilde”, che sarà seguito da altri quattro interventi: la presidente di Agriturist Reggio Emilia Cristina Boschi relazionerà su “Le nuove sfide del turismo rurale”, l’arch. Nando Bertolini sul “Progettare il paesaggio attraverso il recupero edilizio alla ricerca di un equilibrio tra innovazione e tradizione”,  il dott. Mauro Manghi su “La salute tra territorio e cultura”.

L’iscrizione al convegno è gratuita e sarà effettuata prima dell’inizio dei lavori. L’evento è sostenuto dal Ristorante Cavallino Rosso, dalla Società Agricola il Ciliegio, Agriapistica La Natura, Cabrioni Biscottificio, Forno Dallari di Valestra, Forno Giberti, Forno Gualtieri, Banco San Geminiano e San Prospero-Banco Popolare.

Per informazioni rivolgersi alla segreteria organizzativa, tel. 335-6655624.

 

Il “Cattaneo” si cimenta nel progetto M.A.R.I.O.

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È a Castione della Presolana che ha avuto luogo (dal 25 al 29 Marzo) lo stage di preparazione per il progetto Mario, evento che coinvolge il nostro Istituto (ben 9 sono i ragazzi partecipanti provenienti dall’indirizzo linguistico) e che offre la possibilità di sperimentare un’esperienza lavorativa in un contesto internazionale per la durata di cinque settimane nel periodo estivo.

Le destinazioni sono numerose (i paesi ospitanti sono Austria, Bulgaria, Francia, Germania, Inghilterra e Spagna) ed altrettanti sono gli svariati impieghi possibili nei diversi contesti lavorativi (turismo, settore informatico, finanziario, editoriale etc…).

In vista di un efficace inserimento nel futuro ambiente di lavoro, la struttura del programma prevede una solida preparazione di carattere informatico unita a competenze di tipo economico/aziendale, indispensabili per la buona riuscita del percorso. Queste nozioni hanno, inoltre, la particolarità innovativa di essere messe a disposizione di ogni studente partecipante tramite una piattaforma virtuale creata per l’occasione, alla quale è possibile accedere per seguire le lezioni e svolgere in seguito le opportune verifiche dell’avvenuto apprendimento.

Si tratta perciò di un’offerta formativa a 360 gradi, un’opportunità unica e davvero ben articolata considerato anche il partner d’eccezione subentrato giusto quest’anno, ovvero la Confindustria di Bergamo.

È stata proprio quest’ultima a promuovere ed incentivare con la sua presenza, tramite le molteplici conferenze tenutesi nell’arco dello stage di Castione con personalità di rilievo, un’apertura verso nuovi orizzonti sociali, economici e culturali.

I giovani, come si è largamente sottolineato, hanno le potenzialità e le risorse per giocare un ruolo di primaria importanza nel panorama internazionale, e se adeguatamente motivati ed aperti verso nuove realtà potrebbero contribuire a risollevare la situazione italiana, creando legami solidi con l’estero e valorizzando così anche le proprie radici.

Si è trattato di giornate intense e decisamente “produttive” oltre che divulgative, anche per merito dell’attività che prevedeva la collaborazione degli studenti partecipanti (divisi per gruppi in base alla propria meta) con il fine di creare e di pubblicizzare un’azienda di vario tipo, per poi presentare il proprio progetto davanti ad una giuria composta dagli insegnanti accompagnatori ed ottenere la conseguente valutazione in base all’originalità del lavoro.

Una serata di gala ha chiuso in bellezza lo stage concedendo un po’ di meritato svago agli studenti, che hanno potuto mettere da parte lo stress accumulatosi per via dei ritmi serrati del nutrito programma di preparazione.

Si prospetta indubbiamente come un’esperienza intensa ed impegnativa sotto numerosi punti di vista, ma l’arricchimento umano e culturale che ne scaturirà sarà immensamente maggiore degli sforzi compiuti e costituirà un proficuo traguardo ed un tesoro personale di valore inestimabile.

(Valentina Calabrese, 5^ Liceo linguistico)

 


Recuperato il vecchio metato

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Metato

Recuperato il vecchio metato. Domani, sabato 12 aprile, nel pomeriggio, sarà festa a Nismozza per l’inaugurazione-apertura del vecchio metato. Gli abitanti del paese e le autorità sono in fermento e felici per questo recupero tanto voluto da tutti. L’edificio il cui recupero è durato un paio d’anni e che ha visto oltre all’impresa costruttrice anche l’impegno dei paesani, sarà ora a disposizione della comunità come sala di ritrovo e per riunioni culturali religiose e sociali.

Un recupero scientifico, come si suol dire, che si inserisce nel contesto “sassoso” del paese. Il metato, di proprietà della parrocchia, ha visto l’impegno del Comune di Busana, della Manodori e della generosità dei nismozzesi, sia in termini economici che di puro lavoro manuale.

Saranno in tanti quindi a festeggiare e a ritrovarsi per questo evento che ancora una volta certifica che i montanari sono tosti e determinati, come vuole dimostrarsi; se poi le istituzioni, Comune, la Manodori e il parroco don Giovanni Rivi, fanno la loro parte nessun traguardo è precluso.

(Domenico Amidati)

Chi vuole aiutare per il turno Caritas a Reggio?

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Caritas Ospedalieri e amici dell’Ospedale S. Anna di Castelnovo ne’ Monti arriva la proposta del turno mensa a Reggio Emilia, presso la struttura di via Adua, domenica 27 aprile p.v. Partenza alle ore 7 circa dal parcheggio sopra l’ospedale. Il servizio mensa riguarda circa 200 persone.

Per informazioni e iscrizioni: Sergio, tel. 0522812947, Paolo 3284511954/0522617111

 

“Non ci ripresentiamo e non sosteniamo nessuno”

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“‘Persone  e montagna’ ringrazia tutti coloro che hanno sostenuto e apprezzato l’impegno che la lista civica con i propri rappresentanti in testa ha profuso nei cinque anni di legislatura che vanno a terminare. Impegno che si è contraddistinto in una continua, instancabile e proficua attività di iniziativa  politica incentrata sempre sull’interesse del cittadino e della collettività”. Lo si legge in una nota diffusa questa mattina.

“La coerenza che, pur nel rispetto delle differenze, ha tenuto uniti i componenti della lista civica e che ha caratterizzato questi  5 anni di esperienza amministrativa d’opposizione in stretta osservanza alla mai discussa equidistanza dai partiti e dai loro metodi, impone di chiarire agli elettori e sostenitori della medesima le scelte per il futuro”.

“Le imminenti elezioni amministrative hanno reso necessaria da parte di ‘Persone e montagna’ una valutazione in ordine al ripetere o meno l’innovativa esperienza varata cinque anni fa. La decisione adottata e umanamente sofferta è quella di non ripresentare la lista e nel contempo di non sostenere alcun partito”.

“‘Persone e montagna’ considera chiusa l’esperienza della lista civica nella convinzione di aver sempre operato nel rispetto dell’incarico ricevuto dagli  elettori onorando in piena trasparenza tutti gli impegni assunti”.

Conclusione: “Nel ringraziare e salutare tutta la cittadinanza i componenti della nostra lista, ed in particolare i due consiglieri Federico Tamburini e Mario Attolini, ribadiscono che ‘anche in questo frangente siamo uomini liberi e nessuno, se non la nostra coscienza, ci suggerirà le scelte che a titolo personale andremo a fare nel massimo rispetto della persona e dei valori di cui siamo portatori. Questo vale per tutti i componenti della lista”.

Voglia di motosega

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Viale Bagnoli (2008)

Repertorio Redacon

Riceviamo e pubblichiamo.

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Il contributo di Castelnovo ne’ Monti alla Grande Bellezza: tagliare tutti i platani di viale Enzo Bagnoli e costruire un fabbricato XXL in via Boschi.

Enzo Bagnoli: da viale a via

Nei giorni scorsi è stato presentato ai consiglieri comunali il progetto di sistemazione di viale Enzo Bagnoli. Oltre alla già nota rotonda che sarà realizzata all’incrocio tra viale Bagnoli e via Morandi abbiamo preso visione dell’ipotesi progettuale che in ragione di tre stralci successivi dovrebbe cambiare volto alla “via di sotto”.

Caspiterina certo che cambierà volto!

Ma per meglio dire lo stravolgerà!

Al di là di alcune soluzioni che interesseranno i marciapiedi (materiali utilizzati, altezza del bordo dal piano stradale), discutibili e forse anche migliorabili, in particolare quelle che riguarderanno il primo lotto dei lavori che comprende la parte centrale del viale dall’incrocio con via Morandi (altezza asilo Mater Dei) sino all’ex Edelweiss, ipotesi tutte comunque all’interno di un normale percorso progettuale, emerge una “voglia di motosega” già peraltro manifestata tempo addietro con pessimi e purtroppo visibili risultati.

Infatti il vero”vulnus” sarà il taglio pressoché totale di tutti i platani del viale – gli ultimi rimasti ad ormai quasi settant’anni dalla piantumazione, avvenuta in contemporanea all’apertura della strada all’inizio degli anni ’50 (nel 1949, precisamente, ndr).

Albero segato viale Bagnoli (2009)

Questo sarà stato forse solo un primo assaggio (Repertorio Redacon)

La motivazione di tale scempio che renderà viale Bagnoli una brutta e anonima strada di periferia come tante è una “messa a norma” tale da rendere praticabili i marciapiedi di entrambi i lati alle persone disabili.

Ora certamente rispetto agli anni sessanta e primi settanta, quando in “duplice filar” ornavano l’intera lunghezza del viale, la prospettiva attuale non è paragonabile (per rimanere nelle “vicinanze”) al viale d’ingresso a Traversetolo, ma d’estate in piena fogliazione conferiscono ancora al viale una sua “bellezza”.

Perché accanirsi dunque in un furore da grande bruttezza?

Non si possono conciliare le giuste e legittime esigenze dei disabili e la qualità del paesaggio urbano?

Considerando ad esempio che sul lato di monte sopravvivono solo 4-5 piante e che al di sopra di esse esiste, sia pur privato, un marciapiede di uso pubblico, non si potrebbe mettere a norma la parte di monte infittendo gli attraversamenti pedonali?

Perché accanirsi, come da tempo succede con le oramai poche essenze arboree presenti in ambito urbano considerandole poco più che un impiccio?

Salvare piante di 70 anni (quasi la durata di una vita) non è simbolo di positività e di resilienza?

Non è finita

Purtroppo però non è finita! Altre brutture incombono…

Pochi giorni fa il consiglio comunale ha approvato a maggioranza una variante urbanistica ad hoc che consente con varie deroghe la demolizione dell’attuale ex dispensario di via Boschi e la contestuale ricostruzione di un palazzone che raddoppia se non triplica le dimensioni dell’attuale fabbricato (dai circa 4 metri di altezza dell’attuale fabbricato si passerà ad un pisellone di quasi 12 metri), con tre piani più sottotetto.

Il soggetto attuatore è l’azienda Ausl e nessuno vuole discutere le finalità positive dei progetti di accorpamento dei servizi in un’unica sede. Ma c’è’ un “ma” grande come il palazzone che si vuole edificare.

Zona delicata, quella di “Villa Rosa”, sotto l’aspetto urbanistico: difficile reperibilità di parcheggi, viabilità stretta, vicinanza al Palazzo ducale che se e quando sarà riattato richiederà di suo una quantità enorme di posti auto, con piazza Marconi già piena di auto al servizio dell’ospedale.

Senza contare che la quasi totalità dei posti auto pertinenti il nuovo intervento sarà monetizzata.

Già i giardini di Bagnolo, immiseriti da un taglio sconsiderato negli anni scorsi, si presentano scarsamente appetibili per la fruizione.

Ora la costruzione di un adiacente mastodonte in sostituzione di un fabbricato di dimensioni limitate e con verde circostante non potrà che peggiorare definitivamente la situazione.

Mi chiedo: sono state valutate altre opzioni più funzionali ed agevoli? Sono stati visionati siti alternativi? Non mi pare.

Ribadiamo nessuno mette in discussione le necessità dell’Ausl di razionalizzare la dislocazione dei suoi uffici, questo però dovrebbe non essere a discapito di altre esigenze

Ancora una volta si viene posti davanti al dilemma: o fare i lavori così o non far niente.

Spero e mi auguro che per entrambi i casi ci sia una reazione dei cittadini e anche della nuova amministrazione comunale che entrerà in carica dopo il 25 maggio tale da produrre un ripensamento sulle due questioni.

E’ necessario superare questa logica delle emergenze che tutto giustificano, anche perché ,dispiace dirlo, a volte un comune cittadino con piccole esigenze del tutto limitate e non stravolgenti è costretto a valutare le più disparate soluzioni progettuali, produrre chili di documentazione con dispendio di energie e denaro per interventi che hanno ricadute oltremodo risibili sia sulla qualità della vita sia sulla percezione del paesaggio da parte dell’intera comunità.

(Luigi Bizzarri, consigliere comunale)

 

Carpineti, contro Baldelli Tiziano Borghi con “Bene comune”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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“Dopo una lunga riflessione e numerose consultazioni con tanti concittadini carpinetani desiderosi di uscire dal torpore e dall’immobilismo, Tiziano Borghi ha deciso di adoperarsi per il bene comune e mettersi a disposizione del proprio paese, candidandosi come sindaco alle elezioni di maggio”.

E’ l’annuncio fatto ieri in una nota stampa. “Alla lista cui fa capo Stefano Baldelli, vincitore delle primarie del Pd, si contrapporrà dunque la lista civica ‘Bene comune’, di cui Tiziano Borghi è capolista”.

Chi è Borghi? “Molti lo ricorderanno per la sua venticinquennale militanza nella locale Croce Rossa e per aver dato il proprio prezioso contributo a Carpineti come consigliere comunale di maggioranza dal 1990 al 1999. In seguito ha mantenuto uno stretto contatto con il territorio in qualità di membro di commissioni per la qualità architettonica di comuni limitrofi. Nel frattempo ha maturato una pregevole esperienza direttiva, lavorando per ben 18 anni in una nota azienda multinazionale italiana, in qualità di dirigente esecutivo”.

“Tali funzioni – si afferma ancora – gli hanno permesso di acquisire notevoli competenze manageriali e amministrative, che ora vorrebbe offrire alla cittadinanza, per poter lavorare assieme alla rinascita del suo amato Comune”.

“La lista civica ‘Bene comune’ non è apparentata con alcun schieramento politico, volendo farsi portavoce di tutti i cittadini di Carpineti, rifiutando comunque ogni forma di isolamento. Ciò comporta che non riceverà finanziamenti dai partiti e sarà libera di agire per il bene comune di Carpineti senza condizionamenti esterni. Tale lista è stata concepita in questa forma da uno spontaneo e nutrito comitato trasversale a tutte le esperienze politiche e le estrazioni socio-economiche, con un unico filo conduttore: il bene del Comune di Carpineti”.

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