Quantcast
Channel: Ultime notizie - Redacon
Viewing all 17000 articles
Browse latest View live

Ai briganti di Cerreto il premio Comunità Forestali Sostenibili 2016

$
0
0
Briganti del Cerreto Attiva Giovani Pochi giorni fa la cooperativa di comunità I Briganti di Cerreto ha ricevuto un importante riconoscimento: il premio Comunità Forestali Sostenibili 2016, ideato da Legambiente e PEFC Italia, con il patrocinio di Anci e il ministero dell’Ambiente.

Obiettivo dell’iniziativa è premiare le buone pratiche di gestione territoriale e forestale delle aree interne. La cerimonia si è tenuta martedì, 27 settembre a Roma, presso il Corpo Forestale dello Stato. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di valorizzare alcune delle migliori pratiche a tutela del nostro patrimonio forestale che, oltre ad aiutare lo sviluppo delle aree interne montane e collinari, rafforzano le filiere virtuose e indicano la direzione da intraprendere per offrire esempi da conoscere e replicare.

Tra le 29 realtà, presenti in 13 regioni italiane, che hanno risposto al bando (tra aziende, cooperative, consorzi, scuole, ONG, enti di ricerca ed enti pubblici) sono stati scelti i migliori casi di gestione forestale in 4 diversi ambiti: gestione forestale, filiera, prodotto e comunicazione. Tutti testimoni di come sia possibile rendere compatibili valorizzazione economica da un lato e tutela dei valori sociali e ambientali dall’altro.

I Briganti di Cerreto si sono aggiudicati il primo premio della categoria “filiere forestali – prodotti e servizi”, per la loro capacità di coniugare educazione ambientale, sensibilizzazione territoriale attraverso la produzione di castagne e di farina di castagne. Alla cooperativa di comunità dell’alto Appennino reggiano si è voluta riconoscere la straordinaria esperienza di rivitalizzazione di un territorio grazie alla valorizzazione della gestione forestale e dei suoi prodotti, che ha riportato economia sostenibile e incremento della popolazione in una zona montana ormai abbandonata.

L'articolo Ai briganti di Cerreto il premio Comunità Forestali Sostenibili 2016 proviene da Redacon.


Prima di campionato in casa per la LG Competition contro la Granarolo Basket di Bologna

$
0
0

logo LG Basket.Ha inizio il campionato di serie C Silver per la stagione 2016/2017 che vede nuovamente impegnata la LG Competition Castelnovo Monti. Nella prima giornata del girone emiliano-romagnolo, la formazione diretta da coach Davide Diacci affronterà la bolognese Granarolo Basket. Il match avrà luogo domenica 2 ottobre al PalaGiovanelli di Castelnovo ne’ Monti con la palla-due fissata alle ore 17,00.

C’è grande attesa per l’inizio di questa nuova stagione che vedrà i Cinghiali impegnati in un campionato composto da 15 squadre (una parmense, 4 reggiane, una modenese, 8 bolognesi, una della provincia di Rimini), con tante outsiders e diverse formazioni che possono ambire alla promozione in Serie C Gold.

La LG si presenta ai nastri di partenza molto rinnovata e nuovamente competitiva dopo gli arrivi dei giovani e promettenti Lavacchielli, Levinskis, Thomas e Zamparelli, pronti a colmare i vuoti lasciati dalle partenze di Mammi, Ovi, Paulig e Vezzosi.

Avversaria di giornata è la Granarolo Basket, un’altra formazione che ha cambiato molto negli scorsi mesi. Durante l’estate ha infatti avuto luogo una fusione con Bologna Basket 2011 che ha portato alla nascita di tre nuove e differenti squadre: Granarolo Bologna Basket 2016 (che militerà in C Gold), il Basket Village (serie D) e la stessa Granarolo. I bolognesi allenati da coach Carrera hanno perso diversi giocatori che saranno impegnati nella categoria superiore, ma dato vita ad un team tosto, giovane e che può giocare brutti scherzi ad ogni avversaria.

L'articolo Prima di campionato in casa per la LG Competition contro la Granarolo Basket di Bologna proviene da Redacon.

Tripletta di onomastico, SS Michele, Gabriele, Raffaele

$
0
0
SS Michele, Gabriele e Raffaele

SS Michele, Gabriele e Raffaele

Si celebrano oggi, 29 settembre, i SS Michele, Gabriele, Raffaele.

Un tempo nella data odierna cadeva la fiera di San Michele, da poco conclusasi, per l’appunto dedicata all’Arcangelo.

Di seguito la storia dei tre Arcangeli e chi volesse fare gli auguri di buon onomastico ai propri Michele, Gabriele, Raffaele può mandare un commento alla nostra redazione che provvederà alla pubblicazione.

* * *

Gli Arcangeli, per Dionigi l’Areopagita, sono altissime gerarchie angeliche con specifici compiti, tra i quali: servire Dio, contemplare il Suo volto, cantarne incessantemente le lodi, lottare contro Satana sino alla sua sconfitta finale e aiutare l’uomo portandogli i messaggi di Dio e sconfiggere le suggestioni del male, per ricondurlo dopo la morte terrena a Dio.

San Michele

San Michele

San Michele

Un tempo, al termine di ogni messa, il sacerdote pregava così: «San Michele arcangelo, difendici nella battaglia; sii il nostro aiuto contro la malvagità e l’insidia del diavolo. Comandi sopra di lui il Signore, e tu, principe delle milizie celesti, sprofonda nell’inferno, con la tua divina potenza, Satana e tutti gli altri spiriti maligni che si aggirano per il mondo per la perdizione delle anime». Quella preghiera, collocata in un momento strategico della liturgia, quando cioè il fedele sta per passare dalla solennità del rito alla sua concreta traduzione nel trambusto della vita quotidiana, testimoniava l’antichissima tradizione del culto dell’arcangelo san Michele, viva tra i cristiani, ma ancor prima nel popolo ebraico, che lo aveva eletto a proprio protettore. Una devozione diffusa e antica, che ha almeno tre centri di riferimento importanti e suggestivi, come la chiesa di San Michele del Gargano, in Puglia, il famosissimo santuario del Mont Saint Michel, in Francia, e la Sacra di San Michele, in Piemonte, all’imboccatura della Vai di Susa.

Michele è il protettore dei protettori, l’arcangelo guerriero, principe delle milizie celesti, avversario di Satana e degli angeli che si erano ribellati a Dio, e che lui aveva vinto al grido di guerra: «Chi è come Dio?», che è anche il significato del suo nome in lingua ebraica. Ed è così, nell’atto di trafiggere il demonio sconfitto, che viene spesso raffigurato nelle immagini più belle.

La Genesi (il primo libro della Bibbia) non fa il nome dell’angelo posto da Dio a custodire il paradiso terrestre, dopo la cacciata di Adamo ed Eva, rei di aver mangiato la fatidica mela proibita. Qualcuno ha voluto vedere, nell’arcigno custode che brandisce una spada fiammeggiante, l’arcangelo Michele, impegnato in un ennesimo episodio di quell’interminabile lotta contro le forze del male, che avrà il suo epilogo, come ha previsto l’evangelista Giovanni, nei giorni dell’apocalisse, quando Michele e i suoi angeli faranno precipitare definitivamente negli abissi il gran drago rosso con sette teste e dieci corna, cioè il diavolo o Satana, segnando così la sconfitta senza appello del male.

Nella nostra vita san Michele è l’angelo che ci è vicino nelle piccole e grandi battaglie quotidiane contro le suggestioni del male, contro quelle forze che vogliono farci scivolare nel vortice della perversione e del peccato e che, alla fine della vita, ci guiderà (anche questo è un compito che la tradizione gli attribuisce) nel momento del trapasso per essere poi al nostro fianco, avvocato, nel giorno del giudizio definitivo. Grazie alla sua tenacia nel combattere il maligno Michele è considerato il protettore dal male.

San Gabriele

San Gabriele

San Gabriele

Gabriele, forza di Dio (questo significa il suo nome), è l’angelo messaggero per eccellenza. L’ambasciata più clamorosa l’ha fatta a Maria, la giovane fidanzata del falegname di Nazaret, Giuseppe, per annunciarle che il Messia misteriosamente si sarebbe fatto carne in lei e l’eternità sarebbe entrata così nel tempo e nella storia. Ecco le sue parole: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te […]. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo».

Prima che a lei, Gabriele era apparso al profeta Daniele per rivelargli il numero delle settimane che dividevano il suo tempo dalla venuta del Messia, e il numero delle settimane che avrebbero separato la venuta del Messia dalla sua morte.

Era apparso poi all’anziano sacerdote Zaccaria per annunciargli la nascita di Giovanni Battista: «Tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni […]. Egli ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia […] per preparare al Signore un popolo ben disposto».

Le missioni di Gabriele si sono concluse a Nazaret, nella casa di Maria: «Ti saluto, o piena di grazia; il Signore è con te! Tu sei benedetta tra le donne». Il suo annuncio apre sulla terra l’era dell’incarnazione: Dio si fa uomo tra gli uomini, diventa nostro compagno nel travaglio della vita fino alla morte, schiudendoci le porte della speranza senza fine. Di questa grande realtà Gabriele fu entusiasta e benedetto messaggero. L’annunciazione ha proclamato questo umile messaggero del Signore il protettore dei bambini.

San Raffaele

San Raffaele

San Raffaele

Raffaele, che in ebraico significa «Dio guarisce», è l’arcangelo che, sotto forma di giovane bellissimo, accompagna Tobiolo, incaricato dal padre, il vecchio e cieco Tobia, di andare a riscuotere un credito di dieci talenti d’argento. Un lungo viaggio dall’Assiria a Rages, che il giovane Tobiolo difficilmente avrebbe potuto condurre a termine se non avesse avuto a fianco Raffaele a salvarlo da un bel po’ di guai. Tutto finisce bene: Tobiolo riscuote i denari, non solo, ma per l’intermediazione di Raffaele sposa Sara, la bella e virtuosa figlia di Rachele, e, tornato a casa, restituisce la vista al padre ungendogli gli occhi con il fiele di un pericoloso pesce che sul Tigri aveva minacciato la sua vita.

La Bibbia descrive Raffaele come un giovane bellissimo, dalle vesti succinte, cioè come un viaggiatore che ha bisogno delle gambe libere per avere il passo più spedito. Per questo Raffaele viene invocato come protettore di chi nella vita deve affrontare lunghi e incerti viaggi, ma è anche il protettore dei giovani e degli sposi.

(Fonte: sito Il Santo del giorno)

L'articolo Tripletta di onomastico, SS Michele, Gabriele, Raffaele proviene da Redacon.

Una ottima partecipazione alla serata che ha segnato l’avvio del progetto per la nuova Mappa di Comunità

$
0
0

wp_20160928_002

E’ iniziato con il piede giusto, con una serata partecipata e interessante, il progetto messo in campo dall’Amministrazione comunale di Castelnovo per arrivare ad una progettazione condivisa che segnerà il futuro urbanistico del paese. Un approccio nuovo nella costruzione dei piani urbanistici, basato proprio sulla partecipazione della comunità. La serata ha visto la partecipazione del Sindaco Enrico Bini, il Responsabile del Servizio Pianificazione Territoriale e Urbanistica della Regione Emilia-Romagna Roberto Gabrielli, il vice Sindaco Emanuele Ferrari, l’antropologo Claudio Cernesi, l’urbanista Gabriele Bollini, l’architetto Elisabetta Cavazza e l’esperto di comunicazione e marketing territoriale Davide Caiti.

“E’ un momento di svolta per quanto riguarda l’urbanistica – ha spiegato Gabrielli – perchè la fase espansiva delle città è ormai conclusa, e stiamo cercando di introdurre negli strumenti di pianificazione elementi che rispondano non più solo a una richiesta di qualità costruttiva e insediativa degli edifici e dei quartieri, ma a una più generale qualità della vita. In questo sta il senso della formula “rigenerazione urbana”. Un percorso condiviso verso questi obiettivi è fondamentale: seguiremo con grande interesse questa vostra esperienza”. Cernesi ha spiegato l’importanza della percezione di un senso di comunità da parte di ogni cittadino, e del sentimento di poter essere parte attiva di questa comunità. “Abbiamo scelto di operare attraverso la costituzione di tre gruppi (che saranno due per il centro urbano del capoluogo ed uno per Felina) perchè incontrandosi faccia a faccia – ha spiegato –, esprimendo le opinioni in modo diretto, guardandosi e ascoltandosi, si cresce insieme, si cambia e si portano cose nuove”. Bollini e Cavazza hanno illustrato più nel dettaglio il senso del primo passo di questo percorso, appunto i gruppi che costruiranno la “Mappa di comunità”, e poi la sua prosecuzione: “L’obiettivo è di coinvolgere i cittadini, il maggior numero possibile, inizialmente in un elaborato, di forma e contenuti molto liberi, che dia una immagine di come “leggono” il paese di ieri e di oggi, e poi magari un secondo sul paese che immaginano domani. Da qui successivamente si partirà per realizzare in modo concreto i nuovi strumenti urbanistici, con le indicazioni ricavate sugli usi, le funzioni di spazi ed edifici pubblici, e non solo”. Un tipo di progettazione su cui, come ha sostenuto Gabrielli, la Regione metterà anche a disposizione risorse con la nuova legge sull’urbanistica in via di definizione. Davide Caiti ha spiegato l’importanza che oggi ha il lavorare come comunità per ricoscersi e definire un proprio senso di appartenenza: “Negli ultimi 8 anni sono stati messi a disposizione di ogni individuo più canali di informazione e comunicazione di quanti l’umanità ne abbia avuto in 20 mila anni precedenti. Eppure molte volte queste possibilità, che dovrebbero essere “finestre sul mondo”, in realtà portano gli individui a isolarsi, a fraintendere l’idea di partecipazione. Trovare mezzi e momenti in cui tornare ad essere comunità, a discutere e dialogare è fondamentale, per qualsiasi processo di trasformazione, crescita e promozione di un territorio”.

“Credo sia stata una serata molto importante – afferma il vice Sindaco Emanuele Ferrari -. Questo progetto è una sorta di chiamata. Per tutti i cittadini che vogliono mettersi in gioco, chiediamo loro di fare politica, di esserci a indicare una strada, un orizzonte possibile per definire gli spazi del pubblico in relazione a quelli del privato, per riportare la gente fuori, a vivere i luoghi riconoscendone le storie, scambiando punti di vista, valori, aprendosi al libero gioco delle differenze. Queste mappe saranno non solo rappresentazioni della comunità,  ma anche ritratti, immagini concrete del nostro volto domani.

Al termine dell’incontro sono state numerose le persone che hanno dato la loro disponibilità a partecipare ai gruppi di lavoro per elaborare la Mappa di Comunità. L’adesione è ancora possibile per alcuni giorni, il modulo è disponibile anche sul sito del Comune, www.comune.castelnovo-nemonti.re.it, insieme a tutte le informazioni sul progetto.

L'articolo Una ottima partecipazione alla serata che ha segnato l’avvio del progetto per la nuova Mappa di Comunità proviene da Redacon.

L’immigrazione arriva in Appennino. A Cervarezza una ventina di nigeriani. Il sindaco Manari: “Aiutiamoli”– AGGIORNAMENTO

$
0
0

Teso a spiegare ma anche e soprattutto a rassicurare. Così si è presentato il sindaco di Ventasso, Antonio Manari, ai cittadini – una cinquantina – che venerdì sera hanno partecipato all’assemblea pubblica in quel del Centro servizi di Cervarezza, futura sede del nuovo ente pubblico (che, come noto, ha fuso Busana, Ligonchio, Ramiseto e Collagna), per dare informazioni sull’arrivo nel paese termale di 21 “profughi politici”.

Il gruppo (si tratta di nigeriani: 2 bambini, 2 uomini e le altre donne) alloggia al locale Albergo Ventasso, il cui proprietario, presente, ha detto che non vi sono problemi di alcun genere cui nuovi arrivati.

Il sindaco ha spiegato che il gruppo ha ottenuto il riconoscimento dello status di rifugiati politici: un permesso provvisorio (di un anno, 15 o 18 mesi), al termine del quale, verificate le singole posizioni, verrà deciso ai piani alti ministeriali se confermare tale status o meno e nel secondo caso dovrebbe seguire la rispedizione al paese di origine. Questa la teoria, naturalmente; e tutti i presenti lo intendono.

Ha spiegato ancora Manari: “Il ministero dell’interno colloca sul territorio nazionale gli immigrati che giungono nel nostro Paese. In accordo con la prefettura, si occupa del collocamento sul nostro territorio la cooperativa ‘Dimora d’Abramo’, che riceve appositi finanziamenti statali”. Cioè, chiarisce il primo cittadino, anticipando alcune perplessità che saranno esposte dopo il suo intervento, “la cosa si svolge sopra la nostra testa, il comune ha solo il compito di sorvegliare la situazione, di controllare che le cose vadano bene, che il territorio non abbia a risentire dell’arrivo di queste persone”. “Non si tratta di clandestini”.

“Peraltro – ha aggiunto – abbiamo trovato nel responsabile della cooperativa una persona molto disponibile, che ci ha chiesto di segnalare eventuali problemi che subito si attiverebbe di conseguenza”.

In provincia al momento siamo circa ad un migliaio di persone arrivate (di cui 600 ospitate nel capoluogo cittadino).

Forse anche a Marmoreto

Al fine di evitare eccessivi assembramenti di nuovi venuti ed anche in vista di possibili nuovi arrivi, il sindaco riferisce che forse anche Marmoreto, in una struttura privata, potrebbero trovare posto. “Del resto, la ‘Dimora d’Abramo’ cerca disponibilità di alloggi ovunque e poi stipula regolari contratti d’affitto”.

“Quando arrivano tutti vengono sottoposti a controlli medici”, spiega ancora Manari. E alla richiesta di capire com’è organizzata la cosa e che fanno durante il giorno, il sindaco risponde che sono seguiti da un “tutor” (impegnato dalla cooperativa), che li segue giornalmente e che ha il compito anche di fornire i primi rudimenti della nostra lingua (i nigeriani di Cervarezza parlano inglese).

“Naturalmente eventuali lavori a favore della comunità non saranno retribuiti, dato che già hanno un tetto sulla testa, vengono vestiti, cibati… Solo che in questo caso abbiamo quasi tutte donne…”. L’appello è alla cittadinanza a fare loro visita, a regalare sorrisi per aiutarli ad uscire dal loro guscio.

Le perplessità

Non mancano le perplessità, cui dà voce, tra il pubblico, Enrico Ferretti. Si entra nel discorso del trattamento riservato ai nostri connazionali e agli stranieri. “Sono due partite distinte, anche per quanto riguarda gli stanziamenti”, interloquisce subito Manari. E l’assistente sociale Marianna Musetti a confermare che i fondi per le nostre famiglie bisognose vengono usati al massimo. “Io avverto un senso di preoccupazione nella popolazione – dice Ferretti – e credo che su queste povere persone si lucri. Il problema è nazionale e andrebbe affrontato”. Il sindaco ribatte che non è il caso di fare allarmismi e che sono cose “che passano sopra la nostra testa; noi sindaci abbiamo unicamente potere di ordinanza, nient’altro”.

Presente all’assemblea anche il sindaco di Casina, Stefano Costi.

* * *

Aggiornamento 26 settembre 2016

In questi giorni il tema dei rifugiati sta interessando anche la nostra montagna e l’argomento tocca inevitabilmente molte sensibilità e genera suggestioni, e tra queste prende facilmente eco la paura, paura del non sapere chi sono, paura di vederli privilegiati rispetto agli italiani che sono in difficoltà economiche, paura che vengano a rubarci il nostro lavoro e che la loro presenza e il multiculturalismo arrivino a prevalere sulle nostre abitudini, convinzioni e tradizioni. Sono stati d’animo del tutto comprensibili e forse si sta diffondendo un sentimento di generale sfiducia, ma è comunque strano udire questi ragionamenti non solo nelle piazze e nei dibattiti, cioè da parte delle forze politiche che hanno assunto posizioni di chiusura verso il fenomeno immigrazione, bensì anche in un territorio come quello appenninico che da anni si e sempre dimostrato accogliente, solidale e collaborativo, come molti esempi potrebbero dimostrare, ultimo dei quali, in ordine di tempo, il terremoto del mese scorso. Credo che spetti a chi svolge una qualche forma di attività politica, aiutare le nostre comunità a riacquistare uno spirito di fiducia e ottimismo, che possa far rimuovere la diffidenza e il timore che si provano nell’affrontare problemi di questo genere o di analoga natura e complessità, coi quali dovremo confrontarci sempre più frequentemente negli anni a venire. Oggi per la politica sembra difficile dare risposte certe e lo vediamo spesso nella cosiddetta piccola criminalità, dove si ha sovente l’impressione che sia maggiormente garantito il malfattore rispetto a chi subisce il danno; e questo è un tema che, come diversi altri, deve essere sempre più presente anche nell’agenda del governo, ma il costruire muri non risolverà il problema, che deve trovare altri modi per essere gestito. Non possiamo ergerci a difensori dei presepi o del Crocefisso e poi essere nel contempo tra coloro che vorrebbero non soccorrere i bambini sui barconi, obiettando che andrebbero salvati a casa loro, così da essere tranquilli con la nostra coscienza: vuoi perché oggi urge innanzitutto salvarli in mare, vuoi perché questo comportamento di egoismo pian piano ci inaridisce e si dimostrerà tale anche tra cittadini dello stesso paese, magari non accettando nelle scuole bambini difficili o portatori di disabilità. Di fronte a queste situazioni che creano disagio e paure, oppure, all’opposto, accoglienze talora troppo facili, deve muoversi innanzitutto la politica, come dicevo, e di riflesso anche gli amministratori locali, sindaci in testa, cui vanno riconosciuti tutti gli strumenti economici e normativi per far fronte al problema. Ma un ruolo importante dovrà svolgerlo proprio la società, la quale deve riscoprire quei valori importanti che negli anni si sono tramandati da padre a figlio, e deve trovare altresì la forza di mettersi in gioco di fronte a sfide divenute ormai planetarie, vedi la globalizzazione, ma deve al tempo stesso poter contare sulla certezza e fermezza delle leggi, per cui chi viene sul nostro territorio deve rispettare le regole e chi invece viene per delinquere sa che qui non troverà nessuna apertura e disponibilità. Mi auguro che il lavoro che ci aspetterà per affrontare queste nuove emergenze riesca a trovare una unità di intenti perché diversamente il rischio di creare tensioni e divisione all’interno delle nostre comunità sarà sempre maggiore, con un conseguente ed inevitabile peggioramento della qualità della nostra convivenza.

(Robertino Ugolotti, capogruppo lista civica “Progetto per Castelnovo ne’ Monti)

L'articolo L’immigrazione arriva in Appennino. A Cervarezza una ventina di nigeriani. Il sindaco Manari: “Aiutiamoli” – AGGIORNAMENTO proviene da Redacon.

Auguri a Iole e Giuseppe Bertini per il 50° di matrimonio

$
0
0

fam-bertini

I più cari Auguri a Iole e Giuseppe Bertini che hanno festeggiato il loro 50° anniversario di matrimonio.

I figli Anna e Mario con Micaela e la meravigliosa nipote Giulia li ringraziano per l’esempio e la testimonianza di amore e fedeltà e di crescita nella fede in 50 anni insieme. W la famiglia!

L'articolo Auguri a Iole e Giuseppe Bertini per il 50° di matrimonio proviene da Redacon.

A Monteduro installato il segnalatore per il rallentamento dei veicoli

Lite tra due ragazze per un ragazzo: interviene la Polizia municipale

$
0
0

Nei giorni scorsi la Polizia municipale di Castelnovo ne’ Monti è stata chiamata ad operare un intervento dai contorni curiosi, al luna park presente in piazzale Collodi. La Municipale è stata chiamata a dirimere una grossa lite scoppiata tra due ragazze, una 17enne di nazionalità straniera e una 16enne italiana, le quali, a suon di botte, strattoni e tirate di capelli, si erano già procurate, al momento dell’intervento degli agenti, alcune lesioni e contusioni.

Immediatamente divise dal personale della Municipale, le due ragazze hanno rifiutato di rivolgersi alle cure del personale medico. Dai riscontri raccolti da parte degli agenti è emerso che alla base della lite ci fosse una contesa per le attenzioni di uno stesso ragazzo di 16 anni, degenerata ben presto in offese e poi sul piano fisico. La Municipale ha avvertito i genitori delle due ragazze ed avviato l’iter procedurale con la segnalazione dell’episodio alla Procura.

 

L'articolo Lite tra due ragazze per un ragazzo: interviene la Polizia municipale proviene da Redacon.


Castelnovo / La squadra del Circolo tennis Appennino reggiano è stata promossa in serie D1

$
0
0

tennisPer la prima volta nella storia del tennis appenninico, la squadra del Circolo tennis Appennino reggiano è stata promossa in serie D1, la categoria appena sotto la serie C, davvero di alto livello. Lo storico traguardo è stato raggiunto battendo in finale la squadra del Circolo tennis Zavaglia di Ravenna con il punteggio di 4 a 1. Il team castelnovese era composto Duccio Marconi, Alessio Bernardi, Vittorio Malvolti, Sergio Iattici, Nicolò Azzarone e Filippo Cassinadri.

“Il merito di questo traguardo – spiega Vittorio Malvolti, che è anche presidente del Circolo – va ascritto senza dubbio all’ottimo lavoro svolto in questi anni dal maestro, nonchè capitano della nostra squadra, Alessio Bernardi”. Oltre alla prima squadra sono iscritte, nelle categorie inferiori, altre tre compagini del Circolo tennis Appennino reggiano più altre  tre a livello giovanile maschile e femminile, a dimostrazione della vitalità del movimento in montagna.

Da sottolineare anche le prestazioni in singolo di Filippo Cassinadri, classe 1999, cresciuto nel vivaio del circolo, che quest’anno ha ottenuto ottimi risultati, tra i quali la semifinale nel torneo di terza categoria del Ct San Biagio. Risultati che gli consentiranno a fine stagione di raggiungere la classifica 3/2 punto di partenza per puntare, nei prossimi anni alla seconda categoria. Ha vinto, tra l’altro, il suo primo torneo sociale ponendo fine al dominio, ormai ventennale, dello stesso presidente Vittorio Malvolti.

Il Circolo ha tra l’altro da poco avviato i corsi di tennis per ragazzi (scuola avviamento tennis) e per gli adulti, che hanno registrato un boom di iscritti: 100 ragazzi dai 6 ai 16 anni e 90 adulti. Numeri che hanno imposto la presenza di un secondo maestro, Luca Braglia, per due giorni alla settimana. “Un ulteriore motivo di grande orgoglio per il Consiglio direttivo – conclude Malvolti – sono stati i centri estivi per ragazzi nei mesi di giugno e luglio con una presenza media settimanale di 50 bimbi”.

Per informazioni sulle attività del circolo è possibile telefonare al numero 3496188888 o visitare il sito www.tennisappenninoreggiano.it.

* * *

Nella foto: in piedi da sinistra Duccio Marconi, Alessio Bernardi, Vittorio Malvolti; accosciati Sergio Iattici, Nicolò Azzarone e Filippo Cassinadri.

 

L'articolo Castelnovo / La squadra del Circolo tennis Appennino reggiano è stata promossa in serie D1 proviene da Redacon.

Irene Franchini in finale per l’oro ai mondiali di tiro di campagna a Dublino

$
0
0

irene-franchiniIrene Franchini domani, domenica, alle 17,15 disputerà la finale per l’oro con una messicana ai campionati mondiali di tiro di campagna compound a Dublino.

Irene, avviata all’arco dal papà Lorenzo e cresciuta negli Arcieri Bismantova, è campionessa mondiale nella stessa specialità indoor, ha partecipato alle olimpiadi australiane e milita attualmente nel gruppo sportivo della Polizia penitenziaria.

 

L'articolo Irene Franchini in finale per l’oro ai mondiali di tiro di campagna a Dublino proviene da Redacon.

Casina, per i maltrattamenti alla moglie arrestato un 45enne calabrese

$
0
0

maltrattamentiVessazioni psicologiche, insulti, piatti lanciati all’indirizzo della moglie colpita anche con pugni e schiaffi. Gravi e inauditi episodi di violenza per i quali l’uomo, un 45enne calabrese residente nella nostra montagna, al termine dell’iter processuale riconosciuto colpevole dal Tribunale di Reggio Emilia, è stato condannato per i reati di maltrattamenti in famiglia alla pena di 6 mesi di reclusione.

La condanna divenuta esecutiva ha visto l’ufficio esecuzioni penali della Procura reggiana emettere l’ordine di carcerazione che l’altro pomeriggio è stato eseguito dai Carabinieri di Casina che hanno arrestato l’uomo.

La condotta violenta, oggetto dell’odierna condanna, risale al 2012 ed ha visto l’uomo divenire improvvisamente aggressivo nei confronti della donna, una 40enne, che senza alcun apparente motivo è stata oggetto di gratuite violenze. L’iniziale aggressività dell’uomo si è manifestata improvvisamente dopo 15 anni di matrimonio. Le offese e successivamente le minacce si sono presto tradotte in aggressioni fisiche con l’uomo che in più occasioni ha usato violenza nei confronti della moglie tirandole i capelli, prendendola a schiaffi, lanciandole i piatti e prendendola a pugni. Succube dell’uomo, la donna per amor del figlio ha trovato la forza di rivolgersi ai carabinieri di Casina, che hanno raccolto i gravi episodi raccontati in una denuncia che riscontrata dalle risultanze investigative ha quindi visto i carabinieri di Casina refertare tutto alla Procura reggiana, denunciando l’uomo per il reato di maltrattamenti in famiglia.

Quindi l’iter processuale che ha visto il Tribunale di Reggio Emilia condannare il 45enne originario di Cutro alla pena di 6 mesi di reclusione per il reato di maltrattamenti in famiglia. La sentenza divenuta esecutiva ha visto l’ufficio esecuzioni penali della Procura reggiana emettere l’ordine di carcerazione a carico dell’uomo che è stato trasmesso per l’esecuzione ai militari di Casina. I militari di Casina, ricevuto il provvedimento restrittivo vi hanno dato esecuzione arrestando l’uomo che è stato condotto in carcere per l’espiazione della pena.

 

L'articolo Casina, per i maltrattamenti alla moglie arrestato un 45enne calabrese proviene da Redacon.

Più di 60 persone iscritte per diventare soccorritori esperti

$
0
0

croce-verdePiù di 60 persone iscritte per diventare soccorritori esperti. Questi sono i numeri realizzati nella prima serata del corso della Croce Verde Vetto Castelnovo ne’ Monti.

Il ciclo di incontri, interamente gratuito e realizzato da un gruppo di istruttori certificato, è partito nella giornata del 26 settembre e si svolge al Palazzo ducale di Castelnovo.

“Una grandissima soddisfazione per noi – dice il presidente Iacopo Fiorentini -.  Avere così tanti iscritti ci rende orgogliosi, ma ci riempie di responsabilità. In questi anni, abbiamo lavorato tanto cercando di essere sempre presenti sul territorio e nel modo più professionale possibile. I risultati si stanno finalmente vedendo, i cittadini vogliono diventare a far parte della nostra famiglia”.

Il corso per aspiranti volontari, che rispetta le normative di accreditamento della Regione Emilia Romagna secondo il protocollo di riferimento Anpas Emilia Romagna, sarà della durata di due mesi e terminerà il 17 dicembre in occasione della cena sociale che si terrà al Parco Tegge.

La serata inaugurale, ha visto anche l’intervento, oltre che del direttivo e dei volontari in essere, degli assessori Sabrina Fiori e Luciano Francesconi che hanno portato il saluti dell’amministrazione del Comune di Castelnovo. Ai volontari anche il grazie per l’attività svolta durante la conclusa fiera di S. Michele, dove si sono alternate 48 persone, con ben 12 servizi effettuati in emergenza (oltre a 40 servizi ordinari), con tanto di vendita di 100 magliette per Amatrice e 1760 euro da devolvere alle popolazioni colpite dal terremoto.

 

L'articolo Più di 60 persone iscritte per diventare soccorritori esperti proviene da Redacon.

Pecorino dell’Appennino reggiano eccellente, ma quanta burocrazia

$
0
0
da sinistra Tobia Zagnoli, Ilenia Frizzi, Silvia Tarabelloni, Albaro Torri – rappresentati delle tre aziende - e Gabriele Arlotti, presidente Conva

da sinistra Tobia Zagnoli, Ilenia Frizzi, Silvia Tarabelloni, Albaro Torri – rappresentati delle tre aziende – e Gabriele Arlotti, presidente Conva

“Produzione unica e inimitabile: il Pecorino dell’Appennino reggiano è un prodotto eccellente, fatto da mani esperte che lamentano però problematiche burocratiche, rigide normative sanitarie e difficoltà di accesso nelle vie di comunicazione. Ad oggi, a Reggio Emilia, sono tre le aziende, con addetti con un’età media di soli 43 anni (la metà donne) che lo producono nel rispetto del disciplinare promosso dal Consorzio Conva (per la valorizzazione dell’attività di impresa)” a parlare è il presidente dello stesso consorzio, Gabriele Arlotti.

“Fare questo formaggio – le sue origini risalgono a prima dell’anno Mille -, oggi è molto faticoso, le risorse sono poche ma resistiamo per il nostro attaccamento all’Appennino e la sostenibilità di un processo rurale”, affermano all’unisono le tre società agricole attive in questa produzione. Esse sono la Maestà di Casina, La fattoria di Tobia di Villa Minozzo e la Valle dei Cavalieri residente al Ventasso. La prima, nel casinese, è composta da due sole donne, solo le sorelle Silvia e Alessia Tarabelloni. La seconda, a Succiso, è la prima ad avere intrapreso questa strada: tutto il prodotto lo impiega nell’agriturismo dell’omonima cooperativa sociale. Il professor Emiro Endrighi era il presidente del Gal che, all’epoca, finanziò marchio e promozione scorgendovi opportunità di concretezza e lavoro. “Un prodotto, il Pecorino dell’Appennino Reggiano, che ha dimostrato in tre soli lustri di avere prospettive di mercato e che piace ai giovani”, osservano al Conva. Emblematica è, allora, la storia del giovane Tobia Zagnoli, una laurea di architettura in tasca che ha lasciato Fellegara di Scandiano per salire in via Sorba a Gova di Villa Minozzo, recuperando un antico ambiente rurale in una vallata da cartone animato. “Non ho mai amato la vita davanti ad una scrivania, l’ho capito un po’ tardi ma ora sono felice” dichiara. Di qui la scelta di fermare gli studi alla triennale di architettura e proseguire quella passione che coltiva da piccolo: animali e zone verde. “Ho sempre amato la natura – continua – ma dal 2008 ho deciso di cambiare vita e mi sono trasferito nel vecchio rustico che la mia famiglia possedeva qui in montagna”. Il Dottor Zagnoli è sicuro della scelta di vivere a contatto con la natura (alleva anche cani), e non rimpiange stress, scrivanie e pc. Grazie al nuovo lavoro Tobia conosce anche l’amore. Durante un mercato delle Sloow-Food infatti, ha conosciuto anche la sua attuale moglie, Ilenia Frizzi  che ha acconsentito, nonostante sia veneta, a venire a vivere a Villa Minozzo per aiutare il marito nella produzione di Pecorino dell’Appennino Reggiano.

Pecorino dell'Appennino reggiano

Pecorino dell’Appennino reggiano

La prima indagine conoscitiva sulla produzione di Pecorino dell’Appennino Reggiano, promossa nel 2016 dal Conva, scatta una fotografia su questa tipica produzione di montagna, a sedici anni dalla prima attività di recupero sul prodotto. Un’attività all’epoca finanziata da Provincia di Reggio Emilia, con gli assessorati Prandi e Rivi, e Gal Antico Frignano e svolta in collaborazione con l’Università di Bologna. Ad oggi nessuna risorsa è dedicata in specifico alla tutela e promozione di questo prodotto. Eppure, questo pecorino è inserito dal 1999 nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali della Regione Emilia Romagna, è presente nella Guida Touring del Parco Nazionale dell’Appennino e ha molte richieste che esauriscono la produzione che deriva da oltre 700 quintali annui di latte ovino trasformato.

Succiso. Produttore di pecorino dell'Appennino reggiano

Succiso. Albaro Torri, casaro e produttore di Pecorino dell’Appennino reggiano

“Tra i dati interessanti – spiega Arlotti – emerge la giovane età e il sesso dei titolari o operati delle tre società agricole che, nel complesso, allevano 650 capi (oltre un terzo delle pecore da latte presenti sul territorio). L’età media è di appena  43 anni rispetto ad una media nazionale molto più alta, mentre le donne sono la metà. Si segnala un caso, quello di Tobia Zagnoli, che ha rinunciato a un comodo lavoro da architetto pur di fare il sogno di una vita. Certo, stiamo parlando di un manipolo di produttori, una decina, che – oltre a chi fa il formaggio per consumo familiare – lo produce in un apposito laboratorio autorizzato. Eppure, è grazie a loro se oggi è possibile trovare sul mercato questo formaggio prodotto fatto solo latte di pecora (Sarda e Lacauna le razze utilizzate) con sale, fermenti naturali, caglio”.

Gregge PecoreDue i tipi di pecorino prodotto: a pasta tenera da latte pastorizzato, da consumarsi dopo uno o due mesi di stagionatura (etichetta marrone), e a pasta semidura da latte crudo da consumarsi solo dopo una stagionatura di almeno tre mesi (etichetta nera), ma che può raggiungere anche l’anno.

Nell’indagine conoscitiva emerge che la maggior parte delle vendite, effettuate dalle aziende, avvengono principalmente al dettaglio e nei mercati. Un’azienda rifornisce anche supermercati.

Tra le problematicità rilevate dal produrre in Appennino tutte le aziende denunciano la rigidità delle normative sanitarie, quindi la burocrazia, la viabilità e, solo in ultimo, l’elevato costo delle materie prime.

 

L'articolo Pecorino dell’Appennino reggiano eccellente, ma quanta burocrazia proviene da Redacon.

Ottantenne castelnovese si smarrisce nei boschi del Passo di Pradarena

$
0
0

soccorso-alpinoSono state operazioni molto faticose, quelle portate avanti dai soccorritori questa notte, alla ricerca di un ottantenne che si era perso nei boschi nelle vicinanze del Passo di Pradarena, tra le province di Reggio Emilia e Lucca.

L’uomo, un ottantenne di Castelnovo ne’ Monti, si era recato nel bosco nei paraggi del valico appenninico in compagnia del fratello alla ricerca di funghi. I due si sono divisi e nel pomeriggio, non vedendolo tornare all’auto parcheggiata al passo, il fratello lo ha chiamato telefonicamente. Il fungaiolo ha detto di essersi perso, ma che aveva già ritrovato il sentiero per il ritorno; purtroppo  però le comunicazioni telefoniche si sono interrotte e l’uomo non ha fatto più ritorno all’auto.

Intorno alle 18,30 di ieri sono quindi scattate le ricerche, che hanno visto coinvolti i tecnici del Soccorso alpino della stazione “Monte Cusna” di Reggio Emilia, i Carabinieri ed i Vigili del fuoco. Le ricerche si sono protratte per buona parte della notte, dove le squadre di ricerca hanno operato in condizioni al limite del proibitivo, tra nebbia e pioggia fitta.

Fortunatamente una squadra di soccorritori ha ritrovato il disperso durante una perlustrazione su mezzo fuoristrada su una carraia ad oltre 15 chilometri da dove aveva posteggiato l’auto insieme al fratello, in località Le Ferriere del Cerreto. Era circa la mezzanotte. Bagnato, infreddolito, stanco ma tutto sommato in buone condizioni di salute, l’uomo è stato portato all’ospedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia per un controllo.

 

L'articolo Ottantenne castelnovese si smarrisce nei boschi del Passo di Pradarena proviene da Redacon.

Investimenti sicuri in banca, ma risparmiare è possibile?

$
0
0

Essere truffati è facile. I cittadini hanno perso la fiducia nelle banche e nelle istituzioni: lo scandalo Banca Etruria, il mercato finanziario che dopo Brexit minacciava di crollare, i tanti termini tecnici che i cittadini comuni e gli anziani, in particolare, non conoscono: bail in, eurobond, subprime, rendono di difficile comprensione il mercato degli investimenti.

claudio-bucciPoca è la conoscenza del settore economico della maggior parte dei cittadini. “Ma risparmiare e avere un rapporto migliore con le banche è possibile, basta solo essere accorti e fare attenzione”, dice Claudio Bucci, rappresentante di Fnp Cisl Emilia centrale per l’Appennino reggiano.

Per questo, dopo il successo che incontri di questo tipo hanno già avuto in provincia, Fnp Cisl Emilia centrale, ha scelto di organizzare tre incontri nei territori dell’Appennino, per rendere la gente più consapevole in materia.

daniele-bedogni

Daniele Bedogni

“Oggi i rendimenti di mercato non rischiosi sono impossibili, bisogna diffidare di chi offre tassi d’interesse elevati – afferma ancora Bucci – Abbiamo scelto di organizzare tre incontri d’approfondimento aperte al pubblico, perché crediamo sia fondamentale per il cittadino imparare a difendersi dalle truffe e l’unico modo possibile è quello d’imparare grazie ad esperti”.

Gli incontri, che avranno come tematica principale il risparmio, saranno tenuti da Daniele Bedogni, segretario della Fnp Cisl Emilia-Romagna, le date in programma sono tre: a Cervarezza il 4 ottobre presso il Centro servizi; a Castelnovo ne’ Monti il 18 ottobre presso la sede della Croce Verde a Palazzo ducale in via Roma e a Carpineti, il 25 ottobre presso il teatro parrocchiale. Tutti e tre gli incontri cominceranno alle ore 15.

 

L'articolo Investimenti sicuri in banca, ma risparmiare è possibile? proviene da Redacon.


Irene Franchini è campionessa mondiale di tiro con l’arco, specialità tiro di campagna

$
0
0

Data notizia dell’accesso alla finale per la medaglia d’oro nella gara di tiro con l’arco, specialità tiro di campagna, e dopo il titolo iridato indoor, Irene Franchini vince anche il Mondiale tiro di campagna battendo in finale 64-62 la messicana Linda Ochoa-Anderson.

Primo set in parità 17-17, poi è la centroamericana a passare in vantaggio 14-13, ma l’atleta delle Fiamme Azzurre ribalta il risultato nelle tre frecce successive (18-16). La vittoria arriva con il 16-15 della quarta e ultima volée che certifica il punteggio di 64-62.

 

L'articolo Irene Franchini è campionessa mondiale di tiro con l’arco, specialità tiro di campagna proviene da Redacon.

Pallacanestro / Esordio vittorioso per la LG Competition

$
0
0

Magnani

Esordio in campionato con vittoria per la LG Competition Castelnovo ne’ Monti che batte tra le mura amiche Granarolo con il punteggio finale di 63-56. I montanari portano a casa il primo successo stagionale nonostante una prova non perfetta da parte dei ragazzi diretti dall’allenatore Diacci.

Granarolo parte bene al PalaGiovanelli con i punti di Neviani e Ballini e dopo i primi dieci minuti è in vantaggio di due lunghezze. Cambia l’atteggiamento della LG nel secondo quarto e con un parziale di 7-0 si porta avanti nel punteggio trascinata dal neo-arrivato Lavacchielli. Granarolo è in “rottura prolungata”, non segna per diversi minuti e Magnani sospinge i Cinghiali sino al +16 (35-19). I bolognesi si ravvivano però nel finale di periodo e con un paio di bombe di Ballini si riportano a -9 sul 37-28 all’intervallo. I primi due quarti sono interlocutori, con un basket intenso ma non bello da entrambe le parti con tanti errori al tiro e molte palle perse che provano il periodo di preparazione, fisica e tecnica, ancora in essere per le due formazioni.

Granarolo torna in campo con la voglia di vendere cara la pelle e riesce a rientrare sino al -5 in un terzo quarto dove tanti tiri non entrano ed i bolognesi che sbagliano molto pure dalla lunetta. Ci pensa Levinskis ad interrompere il digiuno della LG (che in 6 minuti aveva segnato solo 2 punti) ed i punti di Lavacchielli pemettono ai castelnovesi di affrontare l’ultimo periodo con dieci lunghezze di vantaggio. Che diventano 14 ad inizio quarto, ma Granarolo non molla e con un parziale da 5-0 rientra sino al -6 con 3 minuti di gioco ancora sul cronometro. La LG si spegne mentre gli ospiti sono molto più attivi, con l’inerzia della gara a favore e ad un minuto dalla fine la tripla di Ballini permette ai bolognesi di arrivare addirittura al -2. Rossetti segna però un gran canestro nell’azione successiva e la LG respira, poi Granarolo perde un paio di sanguinosi palloni in fase di costruzione ed i liberi di Magnani e Thomas mettono la partita in ghiaccio con Castelnovo che vince con il finale di 63-56.

Per la LG buone le prove di Magnani e Rossetti, ma c’è ancora tanto lavoro da fare per Diacci e co.: l’attacco non gira ancora a perfezione, la squadra gioca a folate perdendo spesso lucidità, ma siamo solo all’inizio e c’è ancora un intero campionato da giocare.

Buona prestazione per Granarolo che non molla mai la partita e con un roster molto giovane mette paura alla più blasonata LG: i tanti errori al tiro e alla lunetta hanno condannato i ragazzi di Carrera, trascinati da un ottimo Ballini e pronti ad affrontare a testa alta ogni sfidante che incontreranno in campionato.

LG Competition Castelnovo ne’ Monti – Granarolo Basket 63-56

Parziali: 14-16; 37-28; 45-35.

LG Competition Castelnovo ne’ Monti: Canuti 3, Grulli ne, Guarino 2, Thomas 12, Mallon 8, Rossetti 7, Vanni 4, Levinskis 6, Lavacchielli 7, Magnani 12, Zamparelli 2, Pompili ne. Allenatore: Diacci.

Granarolo Basket: Ballini 18, Bernardinello, Cempini 7, Cerulli 5, Neviani 9, Nicotera, Nobis 5, Paoloni 6, Salicini 6. Allenatore: Carrera.

 

L'articolo Pallacanestro / Esordio vittorioso per la LG Competition proviene da Redacon.

L’Appennino dice addio a Cillo, il chitarrista buono coi baffi

$
0
0

Il dolore della famiglia. Il dolore degli amici. Quello del Cinc Cerr Cor perde una parte importante della sua anima. Si è spento Antonio Cilloni, 68 anni, ex direttore del Banco San Geminiano e San Prospero di Ligonchio che, dopo la pensione, aveva rinnovato il suo impegno per la musica e la compagnia tanto da divenire, con i suoi inconfondibili baffi, leader del Cinc Cerr Cor, ma anche de “Gli improvvisati” o dei gruppi spontanei in cui capitava di vederlo al centro, con la chitarra, a dare musica al canto popolare.

Cinc cerr cor

Antonio Cilloni con il Cinc cerr cor: sulla balaustra con la sua inconfondibile chitarra

Una perdita, quella di Antonio – residente a Ospitaletto di Ligonchio ma originario di Carpineti, giunta improvvisa. A trovarlo nella sua abitazione la Moglie Maria Luisa Ceccardi: era atteso a Carpineti proprio per esibirsi con “Gli improvvisati” nel dibattito previsto per domenica in occasione del dibattito sul 70 di voto alla donna (manifestazione interrotta). Non vedendolo arrivare, gli amici del complesso hanno contatto la moglie che, rientrata in casa, faceva la triste scoperta.

Antonio del simposio col direttore Amerigo Battilani aveva fatto quasi una ragione di vita. Non mancava mai alle trasferte, come quella recente del coro assieme alle Falistre e i Fulminant, anche all’estero.

antonio-cilloni-e-cinc-cerr-cor

Al centro con il suo coro

A Cinquecerri rinviata a data da destinarsi la festa della Castagna.

“Difficile trovare le parole….sicuramente rivolgiamo un enorme grazie al nostro grande musicista, un grazie per tutto quello che hai fatto e che sicuramente farai per noi anche da lassù… ciao amico… riposa in pace – scrive il compagno di coro Marco Magliani su Facebook -. Il coro porge le più sentite condoglianze alla famiglia, Luisa Marco e Silvia, siamo con voi”.

Oltre alla moglie, lascia i figli Marco e Silvia.

 

L'articolo L’Appennino dice addio a Cillo, il chitarrista buono coi baffi proviene da Redacon.

“Luce che dalla Croce se ne va: e l’Enel che fa?”

$
0
0

Riceviamo e pubblichiamo.

—–

Informo che, come accaduto altre volte (e per vari motivi, sia pianificati che non), dalle ore 10 di oggi l’abitato della Croce, frazione di Castelnovo ne’ Monti, è privo di corrente elettrica. Alle ore 12 siamo ancora senza ed il numero Enel guasti dice che verrà risolto entro le ore 13.

Piccola nota polemica: però le bollette Enel vengono pagate regolarmente, mentre i disguidi (frequenti) accadono e senza rimborso alcuno ai privati cittadini. L’impressione è che si provveda a mettere pezze senza capire dove stia il problema e risolverlo definitivamente. Si spera sempre che non si ripresenti nel periodo invernale (caldaie ko)..

(Nota firmata)

 

L'articolo “Luce che dalla Croce se ne va: e l’Enel che fa?” proviene da Redacon.

Lavori sulla Bocco-Canala: morto l’operaio vittima d’infortunio. La presa di posizione dei sindacati

$
0
0

Riceviamo e pubblichiamo.

—-

Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil di Reggio Emilia esprimono il sentito cordoglio alla famiglia del lavoratore beneventano Bernardo Mark, 54 anni, vittima di un infortunio mortale sul lavoro nel cantiere della SS63 alla Bocco-Canala. Nello stringersi nel cordoglio alla famiglia, è unanime la richiesta sindacale agli organi pubblici competenti di accertare le cause e le eventuali responsabilità dell’infortunio mortale.

Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil ribadiscono con fermezza la necessità della massima attenzione e dell’adozione di tutte le misure di prevenzione della sicurezza sui cantieri, da parte di tutte le imprese.

“Piena luce su quanto accaduto in cantiere lo scorso 30 settembre”, è la rivendicazione dei sindacati che reputano “inaccettabile morire per lavorare nel 2016”. “Nelle prossime ore valuteremo l’adozione di tutte le scelte possibili a tutela della famiglia – alla quale esprimiamo le nostre sentite condoglianze – e, anche, a garanzia delle condizioni di sicurezza dei lavoratori in quel cantiere ed in tutti i cantieri della provincia. In particolare devono essere messe in atto e verificate tutte le misure previste, legate alla prevenzione nei cantieri per lavorare in modo legittimo e sicuro”. “Nella fattispecie – concludono i sindacati – chiediamo anche alla impresa realizzatrice se quanto previsto dall’accordo sottoscritto in cantiere è stato attuato”.

 

L'articolo Lavori sulla Bocco-Canala: morto l’operaio vittima d’infortunio. La presa di posizione dei sindacati proviene da Redacon.

Viewing all 17000 articles
Browse latest View live


<script src="https://jsc.adskeeper.com/r/s/rssing.com.1596347.js" async> </script>