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La maglia del martirio di Rolando Rivi è a Marola

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Beato Rolando RiviDomenica scorsa, giorno nel quale la Chiesa universale ha gioito per la canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta, nella chiesa di Santa Maria in Marola di Carpineti è stata collocata una reliquia (la maglia del martirio) del beato Rolando Rivi, nel corso della Messa delle ore 11 presieduta dal vescovo di Reggio Emilia-Guastalla, Massimo Camisasca.

Durante la celebrazione è stato battezzato il piccolo Mattia Rolando.

Di seguito riportiamo l’omelia del vescovo.

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Carissimi fratelli e sorelle,

siamo riuniti per riconsegnare solennemente a questo luogo un segno del passaggio del beato Rolando che qui ha vissuto i suoi anni di seminario.

I luoghi e le cose che hanno fatto parte della vita di una persona ci rivelano la concretezza storica della sua esistenza sono il primo baluardo contro ogni oleografia, mitizzazione o idealizzazione che spesso, dietro il pretesto di onorare una persona, la allontanano da noi e dalla realtà concreta nella quale tutti viviamo.

Le reliquie di un santo, in particolare, non rappresentano solo il segno visibile della sua vita terrena, ma anche una strada di conoscenza e di accesso alla luce della sua testimonianza.

Attraverso le reliquie viene in un certo senso custodita e trasmessa alle generazioni future un po’ della santità di colui a cui sono appartenute. Come è possibile questo?

Non possiamo comprendere il significato profondo delle reliquie, che tanta parte hanno avuto e hanno nella Chiesa Cattolica e nella fede del popolo cristiano, se non entriamo nella realtà dell’Incarnazione.

Perché, infatti, si venera il frammento di un corpo o di un vestito che ha ricoperto quel corpo? Perché si crede che l’uomo o la donna ai quali appartenevano siano stati abitati in modo particolare da Dio e siano oggi, perciò, per coloro che li accostano con fede e cuore aperto, tramite di grazia. Senza entrare in questa materialità sacramentale del cristianesimo non si può comprendere la venerazione delle reliquie ed essa finisce per essere confusa con riti pagani, magici, espressione di una religiosità superstiziosa e ignorante. Laddove viene meno l’idea e l’esperienza del sacramento, si toglie ogni fondamento alla possibilità che la santità trasfiguri la nostra vita nel tempo presente. Veneriamo il corpo dei santi perché essi per noi sono come dei sacramenti di Cristo, non nel senso stretto dei sette sacramenti, ma nel senso lato per cui tutto ciò che è stato trasformato interiormente da Dio, ha una forza particolare di comunicazione del divino.

I corpi dei santi – cioè di tutti i battezzati, che rispettiamo e seppelliamo con onore – sono stati incorporati a Cristo mediante il battesimo e si sono nutriti del suo Corpo eucaristico. La loro vita e i loro corpi, soprattutto quando – come nel caso di Rolando – sono stati consumati per Cristo, sono una testimonianza vivente della Sua presenza vittoriosa, che un giorno si manifesterà nella resurrezione dei corpi. Questa è la ragione profonda per cui la Chiesa, nella sua lunga tradizione, ha preferito la sepoltura dei corpi alla loro cremazione. Ancor oggi, benché non si opponga alla cremazione, vuole che le ceneri siano onorate e non disperse.

La reliquia, se guardata in profondità, rivela un nesso profondo tra il battesimo, l’eucarestia e il martirio. Come il battesimo e l’eucarestia, attraverso dei segni materiali, l’acqua, l’olio, il pane e il vino, comunicano la vita di Dio, per analogia il corpo del santo che da essi è stato trasformato è una realtà santa, comunicatrice di grazia.

Nel martirio di Rolando vediamo risplendere il compimento di un cammino iniziato nel battesimo e continuato nella comunione eucaristica.

Il martirio, fin dalle origini, è stato ritenuto dalla Chiesa come un secondo battesimo, come una partecipazione straordinaria alla passione redentrice di Gesù, concessa da Dio ad alcuni suoi figli prediletti.

Tutti, ognuno nella forma che Dio stabilisce, siamo chiamati a partecipare alla passione di Cristo, ma il martire vi partecipa in modo fisico, vive una sponsalità particolare che fa del suo corpo una realtà carnale unita in modo speciale all’umanità risorta di Cristo. Per questo è fonte di una grazia potente per coloro che lo accostano con fede.

Quest’ultima considerazione è molto importante: occorre accostare con fede le reliquie. A seconda di come le si accosta, esse possono risultare insignificanti o fonte di un profondo cambiamento di vita. La reliquia non agisce di sua iniziativa, ma sollecita la fede di chi la accosta. Senza fede non c’è operazione di Dio. Certamente è Dio stesso che suscita la fede, ma contestualmente è la disponibilità del nostro cuore a farla fiorire.

Il primo scopo di una reliquia, quindi, è di suscitare la preghiera. È questo il miracolo più grande che possiamo chiedere. È questo il primo desiderio che esprimo davanti alla reliquia di Rolando che oggi collochiamo in questa chiesa. Ancor prima delle grazie particolari che qui verremo a chiedere per intercessione del nostro beato – grazie che dipenderanno dal disegno misterioso di Dio che solo conosce qual è il nostro bene – il miracolo che oggi chiediamo per tutti noi sono la fede, la speranza e la carità, la rinascita del nostro dialogo con Dio, uno sguardo capace di vedere, oltre la “banalità del male”, per usare un’espressione di Hannah Arendt, la presenza del bene destinato a trionfare su tutte le apparenti brutture e fatiche della nostra vita presente.

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“Ecco perché per noi di Cortogno Santino era il Sindaco”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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“Buongiorno Sindaco” era il modo in cui ero solito salutarlo e lui era solito mandarmi a quel paese. Però direi che le centinaia e centinaia di persone presenti alle esequie odierne confermano il valore della persona. Noi di Cortogno lo chiamavamo Sindaco perchè per noi era il punto di riferimento. Il vero Sindaco di Casina, Stefano Costi, oggi ha riposto la fascia sulla sua bara, a conferma del fatto che il nostro appellativo era conosciuto e rispettato anche all’interno di tutta la comunità di Casina.

Ho provato a scrivere qualcosa di Santino ma sinceramente, ad un certo punto, mi sono reso conto che avrei dovuto scrivere una lunga storia, la storia di 40 anni vissuti al suo fianco, ma soprattutto la storia degli ultimi 75 anni della nostra borgata: perché Santino è Cortogno e Cortogno è Santino.

Orgoglioso del suo paese, orgoglioso della sua comunità, sempre pronto ad aiutare tutti quelli che avevano bisogno. Un cuore enorme, una bontà rara. Chiunque passava da Cortogno non poteva non sostare a casa di Santino; i bambini non potevano fare a meno di fare un giretto sul suo trattore. Santino ha dedicato la vita alla sua famiglia e al suo lavoro. La famiglia, a cui ha sempre dato un amore infinito: sua moglie Irvana, che lo ha accompagnato in oltre 50 anni di vita insieme; le figlie, i nipoti Mattia e Silvia, per i quali è stato allo stesso tempo nonno, padre e amico. Poi il lavoro, le sue mucche, i suoi campi, il ruolo nella Latteria San Giorgio che grazie al suo carisma e alla sua esperienza è cresciuta negli anni e lui è stato il trascinatore di tanti bravi giovani che oggi continueranno sicuramente a seguire il suo esempio e a farla crescere ancora.

Tante storie e tanti aneddoti della nostra comunità hanno visto come protagonista il nostro Santino. Ma voglio chiudere il mio discorso con quella che, a mio avviso, era la sua dote migliore: lui riusciva a rallegrare qualsiasi giornata, anche la giornata più cupa, anche la più grigia, se avevi la fortuna di incontrare Santino riuscivi ugualmente a farti due risate. Le sue battute, un po’ in dialetto e un po’ in un italiano tutto suo, riuscivano a farti sorridere sempre.

Oggi piangiamo la sua scomparsa ma siamo sicuri che il suo sorriso illuminerà sempre i nostri cuori e risplenderà sempre sulla Valle del Tassobbio.

(Matteo Domenichini)

* * *

Di seguito una bella raccolta di foto che ricorda Santino.

Santino Camorani a Cortogno

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Turismo: grazie alla ristorazione le imprese crescono

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Continua a crescere e a differenziarsi l’offerta turistica che esprime il nostro territorio e, insieme ad essa, aumentano anche le proposte di attività sportive strettamente legate ai luoghi più attrattivi da un punto di vista paesaggistico.

A fare il punto su questo positivo andamento è la Camera di Commercio, protagonista, poche settimane fa, della firma di un patto interistituzionale con il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e l’Unione montana dei Comuni dell’Appennino reggiano, finalizzato proprio a dare slancio allo sviluppo del turismo in montagna.

Le imprese turistiche della provincia di Reggio Emilia presenti nel Registro Imprese al 30 giugno 2016 sono 3.388.

Fra le imprese turistiche – sottolinea l’Ufficio Studi della Camera di Commercio – sono stati considerati, oltre alle attività di alloggio, altri servizi di supporto al turismo, come la ristorazione, le agenzie di viaggio e i tour operator e le attività turistiche relative alla gestione dei parchi di divertimento e degli stabilimenti termali.

Il 92,2% delle imprese turistiche opera nella ristorazione (ristoranti, bar, servizi di catering), con 3.125 aziende presenti; il 4,6%, ossia 157 imprese, è impegnato in servizi di alloggio (alberghi, alloggi per le vacanze, aree di campeggio), mentre il 2,9% è rappresentato da agenzie di viaggi e tour operator per un totale di 97 aziende. I parchi di divertimento e gli stabilimenti termali, con 9 imprese registrate, rappresentano lo 0,3%.

Oltre alle imprese con sede nella provincia di Reggio Emilia, sono presenti 680 unità locali, rappresentate da sedi secondarie, filiali, succursali, negozi di imprese con sede in altre province, che portano a 4.068 le localizzazioni nel settore turistico.

A fronte di una diminuzione del numero delle imprese reggiane, che in 5 anni e mezzo sono diminuite del 3,8%, il settore turistico, al contrario, ha registrato una crescita superiore al 10%, passando dalle 3.068 aziende registrate della fine del 2011 alle 3.388 di giugno 2016, che rappresentano il 6,1% sul totale imprese nella nostra provincia.

In particolare, sono aumentate le aziende del settore della ristorazione con +307 imprese, pari a +10,9%.

Il 29,8% delle imprese turistiche reggiane è femminile (1.019 a giugno 2016), percentuale leggermente superiore al dato nazionale (29,6%) e inferiore di quasi un punto percentuale a quello dell’Emilia-Romagna (30,7%).

Il grado di femminilizzazione nel settore turistico reggiano evidenzia una particolare vocazione “rosa” del settore, visto che la percentuale di imprese a partecipazione di donne è largamente inferiore (17,5%) all’interno del tessuto imprenditoriale reggiano nel suo complesso.

Reggio Emilia, poi, si colloca al secondo posto, dopo Modena, tra le province dell’Emilia Romagna per quota percentuale di imprese giovanili operanti nel turismo sul totale imprese del settore. La percentuale reggiana, pari al 12,7%, risulta anche più elevata rispetto al dato regionale (11,1%).

Al 30 giugno 2016 le imprese straniere presenti nel settore turistico sono 501, pari al 14,8% sul totale, e collocano il nostro territorio al terzo posto, dopo Bologna e Modena, tra le province emiliano-romagnole per quota percentuale di imprese controllate da stranieri.

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Come vuoi il tuo paese? Te lo chiede il Comune

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Vengono spedite in questi giorni ed arriveranno presto a tutte le famiglie di Castelnovo ne’ Monti e Felina, le lettere che preannunciano un nuovo, ambizioso percorso di progettazione condivisa che segnerà il futuro urbanistico del paese.

Così lo illustra il sindaco di Castelnovo ne’ Monti, Enrico Bini: “Si tratta di un approccio a suo modo rivoluzionario nella costruzione dei nuovi piani urbanistici: fino ad oggi il processo di redazione di questi documenti, fondamentali per la riqualificazione e rigenerazione urbana, trattando aspetti fortemente tecnici non prevedeva una partecipazione popolare. Ora invece questo nuovo tipo di approccio vuole prendere in esame anche aspetti sociologici, legati al senso di appartenenza, e ai desideri dei cittadini, alla loro “visione” dei centri urbani e del territorio. Il primo passo sarà la costruzione della Mappa di Comunità, che prende il via appunto con queste lettere che chiedono la partecipazione a un percorso condiviso”. Prosegue Bini: “L’invito che rivolgiamo ai cittadini è di partecipare ai gruppi di lavoro per la costruzione della “Mappa di Comunità” dei centri abitati del Capoluogo e di Felina. La Mappa di Comunità esprimerà la rappresentazione identitaria dei luoghi e permetterà di segnalare eventuali fabbisogni e desideri in merito alla loro fruizione. Un documento costruito con la partecipazione della popolazione, che vuole rappresentare, in un formato molto libero e immediato, il patrimonio a cui la stessa comunità attribuisce valore e in quali termini: la propria storia, le caratteristiche fondative del territorio, le attività che vi hanno sede, l’ambiente, il paesaggio, il senso di appartenenza. Ad esempio, nella “Mappa di Comunità” i cittadini potranno segnalare quali sono i luoghi dei due centri abitati principali del territorio comunale, Castelnovo e Felina, a loro cari, perché rivestono una importanza particolare, se secondo loro possono essere migliorati o vorrebbero che fossero mantenuti come sono ora. La Mappa di Comunità sarà quindi un importante elemento per le future scelte di pianificazione urbanistica e in particolare per la costruzione del Piano di riqualificazione e urbana”.

Per costruire questo innovativo strumento, l’Amministrazione comunale ha costituito un gruppo tecnico scientifico alla fine del 2015. Castelnovo è il primo Comune in regione, dopo esperienze fortemente positive condotte in Puglia e in Piemonte, ad adottare questo nuovo approccio urbanistico. La base del piano saranno comunque le “Linee Programmatiche di mandato” per il quinquennio 2014-2019, che prevedono appunto rigenerazione urbana, contenimento dell’utilizzo del suolo e semplificazione degli strumenti urbanistici.

Castelnovo Monti veduta aerea

E’ prevista la costituzione di tre gruppi di cittadini (focus group) che parteciperanno a cinque incontri nei prossimi mesi di ottobre (giorni 5 e 19) e novembre (giorni 2, 16 e 30), per i quali viene richiesto un impegno continuativo. Le iscrizioni saranno aperte dal 15 al 30 settembre in Comune (ufficio protocollo). È inoltre a disposizione di tutti i cittadini anche il questionario che aiuterà a fornire indicazioni utili per il lavoro dei gruppi, spedito insieme alla lettera e disponibile anche on line sul sito istituzionale del Comune. L’intero percorso di costruzione della Mappa di Comunità verrà presentato in un incontro pubblico che si terrà al Teatro Bismantova venerdì 28 settembre, dalle ore 20,30.

Maggiori informazioni sono a disposizione sul sito istituzionale www.comune.castelnovo-nemonti.re.it, scrivendo all’indirizzo mappacomunita@comune.castelnovo-nemonti.re.it o telefonando al numero 0522 610.249.

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Indovina: dove c’era il mobilificio ora cosa ci verrà?

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FuoriTuttoIl panorama delle attività commerciali in montagna è in rapida evoluzione, parecchi negozi chiudono, basti pensare alla serrata delle vetrine a Felina, dove una miriade di serrande abbassate accoglie chi vi transita. Per tanti che chiudono altri aprono. Bazar stranieri dove puoi trovare di ogni, passaggi di gestione, volti e vetrine nuove.

A tal punto che quando nelle vetrine di un negozio si vede il cartello ‘svuota tutto’, o ‘rinnovo locali’, partono le supposizioni più bizzarre sui social.

E’ capitato di recente a uno storico mobilificio nella località Ponte Rosso sulla statale che porta a Castelnovo Monti. All’uscita del ‘fuori tutto’ sono iniziate su Facebook le più strane ipotesi: il negozio è fallito a causa di un assicuratore losco che oltre al malloppo si è tenuto una super cabina armadio; lì ci verrà un grande bazar a sei piani con gli occhi a mandorla; l’hanno preso quelli della gang involtino primavera con risvoltino. Poi ipotesi molto apprezzata da una parte della popolazione e aborrita da un’altra fazione del paese: una casa di appuntamenti con attrezzature varie. E il filone religioso: lì ci verrà una moschea coi fiocchi? Ci faranno un tempio indù? Un casinò con un centro benessere (in effetti la struttura è bella grande)? I giovani speravano in un bowling, le ragazze nel famoso store scozzese a prezzi imbattibili ‘Primark’.

In realtà il mistero è stato ben presto svelato: il negozio ha subito un semplice rifacimento degli spazi. Con il sorriso dei proprietari che, divertiti, hanno incrementato la curiosità dei clienti e compaesani. Per poi rassicurare tutti dicendo ‘restiamo noi, più nuovi, più belli’.

A noi resta una riflessione sulle paure del nuovo che spesso ci assale.

Rassegniamoci, prepariamoci, il mondo è in rapida evoluzione. Ci mescoleremo in fretta e molto.

Per ora l’insegna del venditore di mobili sul Ponte Rosso, resta. E anche i proprietari burloni.

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“Una ‘reunion’ degli anni di piombo”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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(Il simbolo delle BR che ha percorso di "anni di piombo"

(Il famigerato simbolo delle BR che hanno insanguinato gli “anni di piombo”)

Più che una serata tra amici per confrontarsi su quello che si è fatto “dopo”, quella che è andata in scena al ristorante Da Gianni a Costaferrata di Casina mi sembra davvero una reunion degli anni di piombo. Una cosa che non dovrebbe succedere e tanto meno essere permessa. Se gli ex brigatisti che hanno scritto una delle pagine più drammatiche della nostra storia vogliono ritrovarsi come vecchi amici per raccontarsi quello che hanno fatto una volta usciti dal carcere sono liberi di farlo. Ma ritrovarsi in quel ristorante dove sarebbe nato non solo il simbolo ma l’intero movimento delle Brigate Rosse e chiudere la serata cantando l’”Internazionale” con il pugno alzato mi lascia perplesso.

Qui non si tratta di una manifestazione culturale o politica. O di un dibattito per spiegare i giovani che cosa sono state le Br e quale tremenda scia di sangue abbiano provocato. Questa è una reunion vera e propria. Allo stesso tavolo persone con un passato non proprio glorioso. E quel che è peggio è che tutto viene fatto passare nel massimo silenzio come se si trattasse davvero della cena di fine anno di un gruppo di liceali. Ma stiamo scherzando? Ma chi vogliamo prendere in giro? E’ proprio quando il popolo ha fatto finta di non vedere e di non capire quello che stava accadendo che sono successe le peggiori cose in Europa.

In diverse occasioni, anche recenti, Casina e i reggiani abbiano voluto prendere le distanze da ogni forma di violenza, di totalitarismo e dal pensiero tanto caro alle Br.

Per questo mi auguro che tutto il mondo politico voglia prendere le distanze da questa inaccettabile riunione e che in futuro ci si adoperi affinché eventi del genere non abbiano a ripetersi. La memoria di quello che sono state le Br è ancora fresca e non vorrei che qualcuno pensasse ora di ripercorrerne la storia.

(Gabriele Delmonte, vicecapogruppo della Lega nord; Lega nord Appennino reggiano)

 

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Sorpresa, al castello c’è Napoleone

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Parlare di Napoleone e goderne degli eventi storici… a Carpineti. Accade perché il Comune in collaborazione con l’Associazione Napoleonica d’Italia (ANI), ricorda il 220° anniversario dell’inizio dell’avventura napoleonica in Italia, organizzando un importante evento rievocativo presso la Pieve di San Vitale il 10 ed 11 settembre.

L’Ani dal 1993 promuove la conoscenza dell’epopea napoleonica. L’Associazione vanta collaborazioni con la trasmissione televisiva “Quark”, con il Musée de l’Armée di Parigi ed ha partecipato al bicentenario della battaglia di Waterloo.

La manifestazione inizierà nel pomeriggio di sabato 10 settembre e proseguirà sino alla tarda mattinata di domenica 11 settembre in uno dei luoghi più belli della montagna reggiana, l’altipiano della Pieve di San Vitale. In entrambi i giorni, per facilitare l’afflusso del pubblico, sarà disponibile un servizio navetta che da piazza della Repubblica, nel centro di Carpineti, porterà sino a San Vitale e viceversa. La navetta sarà disponibile dalle 14 di sabato e dalle 9.30 di domenica.

ACCAMPAMENTO Napoleone rievocazione napoleonica FANTI Napoleone rievocazione napoleonica MARCIA_WATERLOO Napoleone rievocazione napoleonica SPARI Napoleone rievocazione napoleonica TAMBURO Napoleone rievocazione napoleonica

All’evento prenderanno parte un centinaio di rievocatori storici, in perfetta uniforme del tempo, che proporranno al pubblico una serie di attività per rivivere la realtà sociale e militare di due secoli fa: verranno ricostruiti due accampamenti storici ed illustrate scene di vita quotidiana del soldato e dei civili fino a culminare con la rappresentazione di due “battaglie” fra truppe francesi e truppe austriache.

In particolare, si rappresenterà un episodio occorso nel 1799, quando le forze francesi in ritirata dalla Pianura Padana dovettero combattere contro le bande insurrezionali locali, formate da renitenti alla leva supportate da pattuglie di fanteria regolare imperiale austriaca.

Il programma prevede, inoltre, nella serata di sabato, dimostrazioni musicali, danze storiche, un intervento del dott. Liberati sul ruolo delle donne durante l’epoca napoleonica ed una dimostrazione notturna di fuoco d’artiglieria.

Il pubblico potrà visitare l’accampamento ed interagire con i rievocatori per apprendere e vivere l’atmosfera dell’epoca.

* * *

Per informazioni: a_napoleonica@libero.it, www.associazionenapoleonica.it

Programma dettagliato della manifestazione

Sabato 10 settembre 2016

Ore 15,30: dimostrazione fuoco d’artiglieria.

Ore 16,00: dimostrazione addestramento truppe francesi e austriache.

Ore 17,30 – 18,30: battaglia fra truppe francesi e austriache.

Ore 18,30 – 19,30: animazione all’accampamento – interazione fra pubblico e rievocatori.

Ore 19,30: esibizione musicale di una claque di flauti e tamburi.

Ore 20,30: dimostrazione notturna del fuoco d’artiglieria.

Ore 21,00: conferenza sul ruolo della donna in età napoleonica (all’interno della Pieve).

Ore 21,00: animazione con balli e danze. 

Domenica 11 settembre 2016

Ore 10,30: battaglia fra truppe francesi e austriache tipo war game.

Ore 11,30 – 12,30: animazione all’accampamento – interazione fra pubblico e rievocatori.

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Con meno del costo di una colazione si sfama una persona

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(Foto Redacon)

(Foto Redacon)

Cosa c’è di più abituale, per molti, del fare colazione al bar? Cappuccino, o caffè, con una brioche: poco più di 2 euro ogni mattina.

Eppure, con soli 2 euro, è possibile aiutare una persona che questo piccolo lusso non conosce e probabilmente non conoscerà mai.

Un giovane, dei 60 accolti nella casa famiglia di Shashemene, in Etiopia, potrà vivere grazie a questa piccola somma, una moneta alla quale spesso diamo scarso valore. Un ragazzo di strada, oppure abbandonato, orfano, comunque solo, che nella casa famiglia trova per l’appunto una casa ed una famiglia, accoglienti ed amorevoli. Poi, nel tempo, una prospettiva di lavoro imparando un mestiere ed aiutando i nuovi ragazzi che senza sosta arrivano alla casa di accoglienza.

Non solo, a questa moneta associo il dono della speranza, di sapere che a migliaia di chilometri qualcuno ha pensato a lui, o a lei, con l’intenzione di contribuire al suo futuro.

Un giorno alla volta.

Una offerta che faccio volentieri perchè conosco la passione che i volontari del Gaom mettono in ogni loro azione, idea, proposito. Lo faccio volentieri perchè ogni centesimo di quella moneta andrà a chi ha bisogno, senza perdersi nei meandri delle spese di gestione o di rappresentanza.

Il contenitore per la raccolta, fai da te, sobrio e modesto (che suscita anche un po’ di tenerezza, in un tempo dove qualunque cosa, pur di ottenere visibilità, è ammantata da colori chiassosi, loghi vistosi e spot roboanti) è posto su uno dei banconi della Pasticceria Campari presso il Direzionale di Castelnovo ne’ Monti.

L’invito ai clienti è di donare la piccola somma per accompagnare con un biglietto il cabaret di dolci che, per vecchia e bella consuetudine, si è soliti portare a casa per allietare il desco domenicale oppure con il quale si contribuisce ad un convito con amici e parenti.

Ciò non toglie che l’offerta possa essere fatta in qualunque giorno e per ogni occasione.

La grave sciagura che ha colpito il nostro Belpaese non ci impedisca di rivolgere un pensiero ed un aiuto concreto a chi, pur lontano, dipende dalla nostra generosità. Piccola, ma significativa.

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Craving: la voglia matta. Aspettando lo spettacolo sulle dipendenze al Teatro Bismantova

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2^ puntata:

Eravamo rimasti a una riunione al Ceis. Per parlare di questo spettacolo teatrale che si farà a Castelnovo Monti.

Come già preannunciato in un precedente articolo , sto seguendo il progetto scritto a più mani tra comunità, operatori del Sert, teatro Bismantova, Emanuele Ferrari e Paolo Ruffini. Si tratta di uno spettacolo teatrale a cui partecipano persone che hanno vissuto il problema della dipendenza da sostanze, dal gioco, dal fumo, da alcol. Saranno loro a dirlo sul palco, per averlo vissuto in prima persona, o perché famigliari, o in qualità di operatori che raccolgono i racconti ogni giorno, amici, fidanzate. O attori volontari.

Tutti insieme per far sapere. Se ne parli di cosa significa non riuscire a funzionare ‘senza’, a convivere con quel vuoto che ti dà una spinta impellente a riempirlo in modo compulsivo, pur di non sentirlo. Pur di non sentirti.

La dipendenza è un bisogno divorante: ‘Craving, la voglia matta’ il titolo dello spettacolo che andrà in scena venerdì 30 settembre, messo in piedi come volontari.

Purché si sappia com’è. E affinché si impari che se ne esce.

Questa volta ho pensato che fosse più bello ascoltare loro, le loro voci. Le esperienze dirette.

Vedi articolo sulla prima parte

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Tra vento e… arcobaleno

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Il maltempo che molti danni ha creato ieri in pianura, è giunto ieri più a Sud, in Appennino, poco prima delle 20. Raffiche di vento di oltre 80 chilometri orari a Toano (109 km orari sul Cusna a 2047 mslm) – registrate dalla rete di Reggio Emilia Meteo – e qualche danno, tra cui una pianta caduta a Rosano sulla strada.

Ecco come si presentava la situazione del fronte del vento in arrivo, immortalata dalla web cam di Borzano di Albinea nel tardo pomeriggio di ieri.

Borzano di albinea maltempo in arrivo

Singolare l’arrivo, repentino, del maltempo visto dal Cusna: ecco cosa è successo, guardando qui.

Brusca la picchiata delle temperature, tanto che a Carnola di Castelnovo Monti, come un po’ nel resto dell’Appennino, in poche ore si dimezzava: dai 24° C di temperatura massima, ai 12° C di ieri sera e anche stamane (4° C nella notte sul Cusna).

cusna18

Poi, va detto, anche una situazione di grande suggestione per l’arcobaleno che raccontano alcune foto dei lettori, ma anche il time laps della nostra web cam sul Po. La potete vedere qui.

Da segnalare, anche per gli appassionati di fotografia (o poesia) il tramonto che ha esploso d’arancione le nubi grigie e regalato una suggestione davvero unica.

Per i nostri previsori “passata la tempesta, in parte non prevista (o almeno non in modo così violento), tornerà a splendere il sole su gran parte del territorio, specie nei prossimi giorni, quando l’estate cercherà di dare ancora il meglio (o forse il peggio) di sé. Temperature previste inizialmente in calo, poi nuovamente al di sopra delle medie del periodo”.

 

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Per salvare vite in Appennino, al via il corso della Croce Verde Castelnovo ne’ Monti

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Fiorentini1161 servizi di emergenza, 9738 trasporti secondari, 29 viaggi per trasporto organi, questi sono solo alcuni dei numeri della Croce Verde Castelnovo ne’ Monti per l’anno 2015-2016; un’associazione di soccorritori volontari che dal 1985 svolge l’attività di primo aiuto e che, ora, cerca nuovi volontari.

Infatti, il 26 settembre alle 20,30 inizierà il nuovo corso per diventare aspiranti volontari della Croce Verde Castelnovo ne’ Monti. Le lezioni, che si terranno presso il centro di formazione Palazzo Ducale, sono aperte a tutti coloro che hanno voglia di apprendere le tecniche di primo soccorso.

Il corso, interamente gratuito e tenuto dal gruppo formazione Croce Verde, è arrivato all’edizione numero quarantadue e permette di formare soccorritori esperti che potranno far fronte alle tante emergenze sul nostro. territorio dove la tempestività è diventata sempre più una necessità.

«Invecchiamento della popolazione, difficile periodo socio-economico, centralizzazione di alcuni servizi sanitari in strutture specializzate e l’aumento di servizi sociali richiesti dalla popolazione è la realtà nella quale ci muoviamo e cui intendiamo dare risposte», afferma il presidente della Croce Verde, Iacopo Fiorentini.

Quarantadue volontari sono stati formati nel precedente corso formazione, la maggior parte dei quali svolge un ruolo attivo all’interno dell’associazione che, ricordiamo, non si occupa solo di emergenza ma svolge altri numerosi servizi tra cui: trasporto dializzati, trasporti speciali, assistenza a manifestazioni e un ruolo di estrema importanza nella Protezione Civile.

Per aderire al corso occorre semplicemente presentarsi la prima serata e compilare la modulistica di iscrizione oppure passare in via Boschi 24, presso la sede associativa a Castelnovo ne’ Monti. Per ulteriori info 0522 612.164; info@croceverdecm.it.

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Il 18 settembre la seconda edizione del Trail della Pietra

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Trail della Pietra 2016

Trail della Pietra 2016

Torna il 18 settembre sui sentieri e le carraie attorno alla Pietra di Bismantova, fino ad arrivare anche sul piano sommitale della rupe simbolo dell’Appennino tosco-emiliano, la seconda edizione del Trail della Pietra, organizzato anche quest’anno dallo Stone Trail Team con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, del Parco nazionale e dell’Uisp.

Lo scorso anno la gara di corsa in montagna aveva avuto un grande successo per numero di partecipanti e apprezzamento dell’organizzazione e i percorsi, e quest’anno lo Stone Trail Team ha deciso di rilanciare, salendo sulla Pietra. Il Trail della Pietra fa inoltre parte del Campionato Trail Uisp Emilia Romagna ed è la seconda tappa del Campionato Half Trail, gara che assegnerà quindi il titolo di questa manifestazione. “Questa corsa – afferma l’assessore al turismo di Castelnovo Monti, Chiara Borghi – ha dimostrato le potenzialità di valorizzazione del territorio, del nostro ambiente, delle strutture ricettive e del settore commerciale che possono avere attività legate allo sport e in particolare le discipline outdoor. Per questo in occasione di questa iniziativa abbiamo pensato di costruire insieme agli operatori castelnovesi dei “pacchetti” turistici che coinvolgano i partecipanti della manifestazione podistica anche in una conoscenza più approfondita del territorio e delle sue eccellenze, ad esempio attraverso esperienze di alpinismo sulla Pietra, visite al parco avventura Cerwood, servizi alla Spa del centro sportivo multifunzionale Onda della Pietra, visite ai caseifici. Presentandosi con il pettorale della gara si avranno agevolazioni concordate con gli operatori. Riteniamo che questa sia una linea importante da seguire per il futuro, così da creare legami più forti con chi venga a visitare l’Appennino”. Le gare quest’anno saranno due: la più impegnativa su un percorso di 22 km, con 1200 metri di dislivello positivo; la seconda si svilupperà su 13 km, con 800 metri di dislivello positivo. Entrambi i percorsi prevedono il passaggio sulla sommità della Pietra. E’ prevista anche una sezione giovanile, con 10 categorie diverse, tra maschili e femminili, e percorsi a seconda delle età di 800 metri, 1200 metri e 1600 metri. E’ in programma anche una camminata non competitiva, aperta a tutti, di circa 6 km. In questi giorni i ragazzi dello Stone Trail Team sono al lavoro per ripulire e rendere fruibili al meglio tutti i sentieri interessati dalle gare, così da confermare un ulteriore elemento di valorizzazione del territorio di questa iniziativa. La partenza sarà per tutti dal centro storico di Castelnovo Monti, in particolare da Piazza Peretti, alle ore 9,30.

L’iscrizione per la gara più lunga ha un costo di 20 euro fino al 16 settembre, 25 euro fino al giorno della gara; la gara di 13km invece ha un costo di 13 euro fino al 16 settembre, poi 18 fino al giorno della gara. Nelle iscrizioni è compreso il “pasta party” conclusivo e il “pacco gara” ai primi 200 iscritti, con prodotti tipici e un gadget tecnico. Saranno a disposizione anche spogliatoi e docce per il dopo gara. Sono previsti premi per i primi atleti classificati nelle varie categorie. Il ritiro dei pettorali sarà possibile da sabato 17 settembre alle 17.30 al foyer del “Teatro Bismantova” di Castelnovo, fino a domenica mattina prima della gara. Per iscrizioni informazioni: stonetrailteam@libero.it.

Queste sono alcune delle proposte che sono state concordate con gli operatori turistici per i partecipanti alla manifestazione, a cui sarà possibile accedere semplicemente presentando il pettorale. La modalità migliore per fruire di questi pacchetti turistici è il soggiorno a Castelnovo per due o anche tre giorni nel weekend e fino al lunedì, 19 settembre, che consentirebbe oltre alla partecipazione alla gara sportiva di conoscere il territorio, il suo ambiente, la sua bellezza, i prodotti tipici e le opportunità che offre.

Il prezzo concordato per il soggiorno nelle strutture alberghiere è di 50 euro giornalieri per un trattamento di mezza pensione, 35 euro per pernottamento e prima colazione, (supplemento camera singola: euro 7,50) per la giornata dell’evento, quella immediatamente antecedente e a quella successiva. Aderiscono all’iniziativa l’albergo Aquila Nera di Felina, la Baita d’Oro in località Sparavalle e a Castelnovo il London Cafè, la Locanda Cines, la Foresteria San Benedetto, l’agriturismo Il Ginepro, l’Albergo Miramonti. Agevolazioni vengono offerte anche per la fruizione del Centro sportivo polifunzionale Onda della Pietra per le tre giornate del 17, 18 e 19 settembre: ingresso alla palestra e centro benessere 12 euro anziché 25. Il pacchetto comprende poi delle agevolazioni anche per l’accesso al Parco Avventura Cerwood (in località Cervarezza Terme): ingresso e permanenza di 3 ore con utilizzo dei percorsi a 15 euro anziché 22 euro il 17 e 18 settembre. Infine sarà possibile anche usufruire dei servizi offerti dalle Guide Alpine La Pietra nelle giornate del 17, 18 e 19 settembre: lezioni di arrampicata alla Pietra di Bismantova per adulti, della durata di 3 ore, a 30 euro anziché 35, lezioni di arrampicata per bambini della durata di 3 ore a 10 euro anziché 15, ascesa sulla via Ferrata degli alpini (circa 2 ore) a 40 euro anziché 50.

 

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100 Parole: il mondo come non me lo aspettavo / Il genero del Sultano

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100 Parole: il mondo come non me lo aspettavo

 Il genero del Sultano

Bandiera Brunei

Bandiera Brunei

Mi chiama un cliente dal Brunei per una consulenza.

Finito il progetto il responsabile del progetto mi porta a visitare un suo amico: il genero del Sultano.

Davanti casa ha ben 34 macchine parcheggiate. Entriamo in casa e noto una sua foto con la Regina d’Inghilterra all’ingresso.

Mangiamo un banchetto di frutta insieme e mi dice: “Dopo ti porto a vedere le Ferrari e le Lamborghini.”

Ci avviamo verso il parcheggio sul retro. Mi mostra come si applica la pellicola dorata sulle macchine.

Fa tutto da solo. Ne sta facendo due: una Lamborghini, ma anche una Smart, giusto per essere un po’ umile.

Raccolta di 100 Parole

* * *

Rubrica a cura di Stefano Virgilli, montanaro di origine e cittadino del mondo.

Stefano Virgilli

Stefano Virgilli

Stefano è nato e cresciuto a Castelnovo ne’ Monti, distinguendosi come grafico e formatore Adobe fino al 2005. Dal 2006 al 2012 ha abitato a Singapore dove è cresciuto professionalmente alla velocità che solo l’Asia garantisce. Ha fondato un’azienda globale chiamata VoxLab ed è diventato il docente Adobe più certificato al mondo. Ha anche scritto un libro in inglese dedicato ai processi creativi dal titolo: “The promise of Empty Spaces” in vendita su Amazon. Dal 2012 abita a lavora in medio oriente dove opera come consulente e direttore di una holding di piccole aziende. Nel 2016 è stato nominato mentore per le piccole medie imprese nel sultanato dell’Oman ed ha recentemente relazionato alla famosa conferenza internazionale TEDx parlando di trend nella comunicazione. Stefano è spesso impegnato in attività di divulgazione partecipando come relatore a fiere internazionali, docente in colleges, università e politecnici in giro per il mondo, scrittore di articoli per giornali internazionali, e attività imprenditoriali in Africa, Medio Oriente e Sud Est Asiatico. La sua grande passione sono i viaggi, e il suo ultimo progetto è la sfida di visitare 150 paesi nei prossimi 10 anni.

In questa rubrica, “100 Parole”, Stefano condivide pensieri brevi sui posti visitati dove l’aspettativa e l’esperienza non sono state proprio allineate. Un appuntamento ricorrente fra il serio ed il faceto con il “travelpreneur” di casa nostra.

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Controlli di fine settimana: fermato motociclista che risulta ebbro, con il mezzo non revisionato e la targa (quasi) orizzontale

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Controlli della Polizia Stradale

Controlli della Polizia Stradale

Quando gli agenti della Polizia Stradale reggiana lo hanno visto arrivare si sono disposti immediatamente lungo strada per fermarlo, tanta era la velocità con cui stava giungendo un motociclista sulla statale 63 a Felina, nei pressi Castelnovo ne’ Monti.

Una volta fermato ed identificato, gli agenti si sono accorti che la targa del mezzo era eccessivamente inclinata (in maniera pressoché orizzontale), mentre dalla carta di circolazione si rilevava che l’anno precedente era stata omessa la prescritta visita di revisione.

Quando poi lo hanno sentito parlare, immediata è stata la percezione di “alitosi alcolica” che accompagnava il suo alito e l’etilometro ha in breve tempo confermato la validità del sospetto.

E’ stato questo l’epilogo del viaggio di un 50enne residente a Reggio Emilia, che domenica scorsa è stato fermato nel corso dei consueti controlli domenicali che la polstrada reggiana ed in particolare quella del distaccamento di Castelnovo ne’ Monti, effettua lungo le principali arterie provinciali.

All’imprudente motociclista è stata immediatamente ritirata la patente di guida (dalla quale saranno decurtati 10 punti), che verrà trasmessa alla Prefettura per la relativa sospensione (da 3 a 6 mesi); alquanto pesante anche la sanzione amministrativa che prevede il pagamento di una somma minima di 531 euro fino ad un massimo di 2.125.

Nel corso dei controlli (che hanno impiegato 3 vetture di servizio ed una pattuglia moto montata),  sono poi stati fermati complessivamente oltre 300 veicoli tra auto e moto provenienti anche da fuori provincia.

Al termine del servizio, sono state oltre una ventina le contravvenzioni elevate per omessa revisione, velocità eccessiva, mancanza del dispositivo “db-killer” nel silenziatore dei motoveicoli, guida pericola e per avere circolato al centro della strada nell’affrontare curve a visuale non libera.

I controlli della polstrada reggiana proseguiranno anche nelle prossime settimane e la raccomandazione è quella di tenere il mezzo sempre efficiente in ogni sua parte, adottando tutte le cautele necessarie ad evitare incidenti stradali e nel pieno rispetto del codice della strada.

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Fossili, pietre della vita, dal mondo e dall’Appennino

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Le pietre della vita

Le pietre della vita

Grazie ai fossili possiamo conoscere il nostro passato e l’evoluzione delle altre specie. Le pietre della vita è un percorso accessibile a tutti per comprendere, con reperti originali, testi e disegni, le varie tappe dell’evoluzione, fino alla scoperta dell’agricoltura da parte di Homo sapiens, cioè alla trasformazione che ha reso possibili le grandi società organizzate.

Il Comune di Casina, in collaborazione con i Musei civici della città e con l’Oasi Lipu di Bianello, organizza una mostra dedicata alla storia della vita sul pianeta e nel nostro appennino. “Le pietre della vita” sarà al Castello di Sarzano dal 24 settembre e per tutto ottobre.

L’allestimento è curato da Franco Capone, documentarista e giornalista specializzato in antropologia e paleontologia del gruppo editoriale di Focus, che mette a disposizione la sua collezione di fossili originali e di calchi fedeli di reperti unici: dalle alghe stromatoliti ai pesci corazzati, dagli ittiosauri (rettili a forma di pesci) all’Archaeopteryx (anello di congiunzione con gli uccelli) fino allo scheletro di Lucy, icona delle origini dell’uomo. Inoltre, saranno in mostra strumenti dell’età della pietra e le riproduzioni delle prime divinità raffigurate nelle grotte. Saranno proiettati anche alcuni video, fra cui uno sui cacciatori raccoglitori della Tanzania, che possono mostrare aspetti di vita simili a quelli dei gruppi preistorici.

La mostra, divisa in 15 sezioni, si avvale delle visite guidate dello stesso curatore, per arrivare a una conclusione: “le trasformazioni dell’ambiente e l’adattamento dei nostri progenitori, lontani e recenti – afferma Franco Capone –  hanno consentito, dopo tragiche estinzioni di massa, il successo della specie umana. Siamo insomma il risultato fortunato di una serie di eventi critici. Noi tutti dobbiamo quindi dare all’ambiente che ci ha formato il giusto rispetto, perché da questo dipenderà anche il nostro futuro”.

All’esposizione collaborano i Musei Civici di Reggio Emilia che presentano alcuni fossili ritrovati sull’Appennino fra Modena e Reggio, utili a ricostruire l’ambiente e la vita delle nostre montagne in diversi tempi geologici.

Durante la mostra si terrà un ciclo di incontri pubblici con specialisti di primo piano, aperto venerdì 7 ottobre dalla conferenza del paleontologo Cristiano Dal Sasso del Museo di Storia naturale di Milano. Argomenti degli incontri: “Dinosauri italiani, dinosauri diventati uccelli”, “Quando qui c’era il mare”, “I primi uomini a Bismantova e dintorni” e “La riserva di biosfera dell’Appennino tosco-emiliano”.

Speciale attenzione sarà dedicata al mondo della scuola, sia della montagna che della città. Tre presentazioni su due date sono riservate ai docenti (di qualunque scuola):

al Castello di Sarzano, martedì 20 settembre, due incontri: ore 15 e 17 – anteprima della mostra con il curatore Franco Capone; e ai Musei Civici di Reggio Emilia, sala Agorà, giovedì 22 settembre: ore 17 – incontro personale con il curatore Franco Capone e documentazione video.

La visita della mostra con guida il curatore Capone in persona è del tutto gratuita per le classi scolastiche accompagnate dai rispettivi docenti.

La visita del castello, con guida di IdeaNatura, è opzionale dietro prenotazione, a costo convenzionato. È escluso dall’organizzazione il trasporto.

L’esercizio ristorativo alberghiero il Falco Pellegrino organizza merende di mezza mattina o pomeriggio dietro prenotazione.

Le pietre della vita è parte di “Con Demetra”, il programma di cultura ambientale che, con il contributo di Iren, da 9 anni porta personalità e testimonianze di rilievo a contatto diretto con la popolazione dell’Appennino reggiano.

Questa iniziativa si avvale della collaborazione dei Musei Civici di Reggio Emilia e della Oasi Lipu di Bianello. L’iniziativa scientifico-didattica Le pietre della vita è coerente con le finalità del recente riconoscimento UNESCO nell’ambito del programma MaB (Man and Biosphere) assegnato all’Appennino Tosco Emiliano, divenuto ora Riserva di Biosfera. La mostra è anche parte del progetto “Il nido nell’erba”, che gode del patrocinio della Regione Emilia-Romagna.

“Le pietre della vita”  – centro convegni del Castello di Sarzano  – Casina (Reggio Emilia) – dal 24 settembre al 30 ottobre 2016.

Ingresso libero, aperto al pubblico: sabato pomeriggio 15-17; domenica e festivi mattina 10-12.

Visite scolastiche gratuite su prenotazione, guida l’antropologo Franco Capone.

Segreteria organizzativa: ideanatura – Info: 338 6744818 – edda.chiari@ideanatura.net.

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Un incontro di alto livello sabato al Centro Coni, con il Rugby Reggio che sfida il Calvisano

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Incontro rugby 10 sett

Incontro rugby 10 sett

Dopo i giorni di ritiro della scorsa settimana, che ha visto il Rugby Parma FC 1931 svolgere gli ultimi giorni di preparazione tra il Centro Coni di atletica leggera e il centro sportivo polifunzionale Onda della Pietra (una franchigia con più di 80 anni di storia nel rugby italiano), lo spettacolo della palla ovale torna protagonista incontro rugby 10 sett sabato, 10 settembre, alle 16.30 al Centro Coni “L. Fornaciari” di Castelnovo.

E’ infatti in programma l’atteso incontro tra il Rugby Calvisano, squadra seconda classificata lo scorso campionato nella serie Eccellenza (che è il campionato di vertice in Italia per il rugby a 15) e la neo promossa nella stessa serie Eccellenza, la Rugby Reggio. Sull’evento commenta l’Assessore allo sport di Castelnovo, Silvio Bertucci: “Siamo molto contenti di poter ospitare un incontro di questo livello, che continua a promuovere e far conoscere uno sport sempre più praticato a livello nazionale e che trova anche sul nostro territorio montano un interesse sempre crescente”.

“Cultura del rispetto ed educazione sono le parole chiave che con passione cerchiamo di trasmettere ai nostri ragazzi – afferma ad esempio Alessandro Cucuzza, allenatore de “I Falchi di Matilde”, società di Rugby locale che conta già una trentina di ragazzi-. Colpisce il grande valore educativo che questo sport sa trasmettere e trova il suo coronamento nel “terzo tempo”, quando le due squadre condividono con i tifosi un momento di convivialità”.

“Dopo aver ospitato la selezione nazionale Under 20 di Rugby – conclude Bertucci – aver ospitato il Rugby Parma FC, siamo oggi a vivere un altro momento sportivo di spessore, registrando anche un crescente interesse da parte delle società rugbystiche per il nostro paese e le nostre strutture sportive. Ringraziamo tutti coloro che hanno reso possibile questa manifestazione in primis la società “Il Quadrifoglio”, organizzatrice dell’evento”.

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Un amore che prosegue in Paradiso

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Arnoldo e Rosa hanno festeggiato il loro 67esimo anniversario

Arnoldo e Rosa hanno festeggiato il loro 67simo anniversario

A volte succedono cose che vedi solo nei film. Cose che, alla fine del film, ti dici: bello, commovente ma un po’ esagerato, surreale. Invece sono cose che succedono. E tu rimani lì, non ci credi quasi, pensi e ripensi e ti chiedi come sia possibile.

Parliamo del grande mistero dell’Amore. Quello con la A maiuscola. Quello che dura per sempre e che va oltre la vita. Quel tipo di Amore, all’Oasi San Francesco, abbiamo avuto l’onore di vederlo e di testimoniarlo: l’Amore fra Arnoldo e Rosa, 95 anni lui, 93 anni lei, portati da entrambi in modo più che dignitoso.

Solo pochi mesi fa avevano festeggiato 67 anni di matrimonio. Per loro era stato un avvenimento così importante e sentito che, insieme alla loro famiglia, avevamo voluto condividerlo anche coi lettori di Redacon.

Non hanno avuto figli Arnoldo e Rosa, ma hanno avuto Alina, una nipote sempre presente, molto attenta ai loro bisogni, amorevole ed affettuosa come una figlia vera. Ora però Arnoldo e Rosa hanno deciso di lasciare il posto a qualcun altro in questo mondo, di andarsene insieme, in modo naturale, a tre giorni di distanza l‘uno dall’altro.

Prima se n’è andata Rosa e, una volta arrivata in Paradiso, ha pensato che da sola non ci voleva stare. Così ha chiamato anche Arnoldo che, da bravo marito, l’ha raggiunta. Ora ci piace pensarli di nuovo mano nella mano, che chiacchierano e si raccontano le loro cose, come facevano quando erano all’Oasi.

Purtroppo qui all’Oasi, come in tutte le strutture, vediamo molti anziani tornare alla Casa del Padre, ognuno con la propria storia unica ed irripetibile, ognuno con la sua esistenza vissuta fra gioie e dolori, come succede ad ognuno di noi.

Ma questa storia è un po’ diversa e a noi, che l’abbiamo vissuta con loro,  appare così straordinaria, che abbiamo voluto raccontarla.

Ciao Arnolduccio e Rosina (come vi chiamava la vostra Alina), continuate a volervi bene anche Lassù.

(Il Personale della Casa Protetta Oasi San Francesco)

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Il 9 e 10 settembre torna il seminario residenziale per gli insegnanti dell’area Mab Unesco Appennino

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 Fattoria “Rosa dell’Angelo”, in località Rivalta di Lesignano de’ Bagni (Pr)

Fattoria “Rosa dell’Angelo”, in località Rivalta di Lesignano de’ Bagni (Pr)

Da ormai alcuni anni il Parco nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano organizza, prima dell’avvio del nuovo anno scolastico, un seminario residenziale dedicato agli insegnanti che lavorano nelle scuole del Parco. Dallo scorso anno questa iniziativa ha assunto una valenza nuova, legandosi non più solo ai confini del Parco ma interessando tutta l’Area Mab Unesco dell’Appennino Tosco Emiliano. Quest’anno l’appuntamento è stato fissato per il 9 e 10 settembre alla Fattoria “Rosa dell’Angelo”, in località Rivalta di Lesignano de’ Bagni (Pr). Il corso è organizzato dal Parco e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Castelnovo Monti, da nove anni impegnati nel coordinamento delle scuole interessate alla progettazione in ambito ambientale, e il titolo del seminario è “Trame: la grammatica degli scambi tra locale e locale”.

Spiega il Presidente del Parco, Fausto Giovanelli: “Ogni anno, da ormai diverso tempo, proponiamo un seminario di formazione residenziale prima dell’inizio dell’anno scolastico agli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado del territorio Mab dell’Appennino. Anche per quest’anno è prevista la partecipazione di un centinaio di docenti. Scegliamo di approfondire temi, partendo da parole chiave (come “Luoghi ed Educazione”, “Vicino e Lontano”, “Passi”, “Scambi”) che possono avere significati multipli e che possono quindi essere analizzate da punti di vista e prospettive disciplinari differenti, mantenendo comunque il focus sulla cittadinanza attiva del Parco e della Riserva Mab per la costituzione di una comunità di pensiero sullo sviluppo sostenibile. Il tema viene poi riproposto, durante tutto l’anno scolastico, agli studenti e al territorio attraverso progettazioni specifiche degli insegnanti che hanno frequentato il corso e che continueranno a partecipare periodicamente al gruppo di lavoro. L’obiettivo strategico è di migliorare la consapevolezza di un’identità e cittadinanza territoriale, quella dell’Appennino tosco-emiliano, attraverso confronti tra le comunità che lo abitano, sulle loro affinità ma anche sulle loro differenti anime e culture, nella prospettiva mondiale di Unesco”.

Aggiunge l’Assessore alla Cultura di Castelnovo, Emanuele Ferrari: “Apriamo ancora una volta l’anno scolastico con una formazione condivisa di altissimo livello, alla scoperta delle trame che ogni giorno si intrecciano tra uomo e natura, docente e studente, vicino e lontano, locale e globale. Il contributo del mondo della scuola, sotto lo stimolo del Parco Nazionale, alla costruzione e allo sviluppo della riserva Mab è prezioso e costante, indica una possibile direzione comune, esplorando una pluralità di orizzonti di esperienza, metodi e apprendimenti, verso la piena realizzazione di quella ecologia della mente tematizzata da Bateson che deve farsi lavoro quotidiano, scambio autentico, risultato misurabile e concreto”.

Il programma del seminario di quest’anno prevede interventi di docenti universitari, pedagogisti, scrittori, provenienti anche dall’estero, per una serie di suggestioni che possano costruire, appunto, “scambi” tra il territorio ed una dimensione più ampia, ovvero il senso stesso delle aree Mab Unesco.

Per informazioni tel. 0522 610276, n.notari@comune.castelnovo-nemonti.re.it.

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“Mappa di comunità”? “L’amministrazione comunale ci dà l’impressione di voler ripartire da zero nella programmazione”

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“In questi giorni il sindaco Bini ha annunciato un nuovo strumento per far partecipare la popolazione per la costruzione della ‘Mappa di comunità’ per Castelnovo e Felina, forse le altre frazioni non fanno parte del nostro comune”.

E’ l’incipit di un intervento diffuso oggi dai due consiglieri di “Progetto per Castelnovo ne’ Monti” Robertino Ugolotti e Daniele Valentini.

“Obiettivo è conoscere meglio il pensiero dei cittadini su tradizioni, punti importanti e da valorizzare, ecc. Ottima iniziativa quando si vuole coinvolgere i cittadini: considerato che lo slogan della nostra lista è ‘partecipazione, trasparenza e scelte condivise’ come potremmo non essere d’accordo. Quindi se dopo due anni qualcosa può scaturire da questa Amministrazione seguiremo attentamente le proposte dei cittadini”.

Però…

Dicono i consiglieri: “Qualche domanda sorge spontanea. Ogni amministrazione, partendo da quella del sindaco Pignedoli, ha proposto progetti e studi sulla mobilità, molti rimasti nel cassetto. Abbiamo già visto e annunciato altri progetti come la ‘Cittaslow’, di cui ora rimangono solo i cartelli, o la ‘Città del buon vivere’: anche in questo caso restano un paio di ‘totem’ in piazza Gramsci; e qualche altro progetto annunciato e mai realizzato in forme concrete e apprezzabili”.

“La giunta Bini in due anni ci ha avanzato due nuove proposte. Su questa vedremo i frutti, visto che è al lavoro dal 2015 un comitato scientifico. Intanto viene diffuso un questionario che è simile a quello già proposto lo scorso anno, su cui ancora attendiamo riscontri. Per questa nuova ‘Mappa di comunità’ siamo i primi in Regione a sviluppare questo metodo visti gli ottimi risultati ottenuti in Piemonte e Puglia, magari copiare dal Trentino o dai comuni dell’Appennino sarebbe stato più utile. Per l’uso degli spazi pubblici noi notiamo al momento che sono esclusi interventi sul Fornacione, non c’è nessun’idea su cosa fare del cinema di Felina, per non citare il fallimento sulla vendita dell’ex consorzio agrario”.

Conclusione: “Speriamo comunque che per una razionalizzazione di questi spazi sia la volta buona, sia sotto l’aspetto produttivo che economico: essere ancora fermi su una situazione complessiva molto vicina a quella di due anni fa, per una Amministrazione che sembrava avere le idee chiare visto anche il grande risultato elettorale ottenuto, ci dà l’impressione di voler ripartire da zero nella programmazione”.

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La Reggiana è scesa in campo con le maglie disegnate dai bambini di Toano. LA FOTOGALLERY

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In montagna i “primi” fanno gioco di squadra

Nella primavera 2016 le scuole primarie dell’Istituto Comprensivo di Toano hanno aderito al Progetto di educazione alimentare, civica e motoria indetto da Reggiana Calcio e Reggiana Gourmet.

Tale progetto era rivolto alle scuole primarie della provincia di Reggio Emilia e si concludeva con un concorso volto a realizzare la “terza” maglia della Reggiana per la prossima stagione sportiva.

Per lo sviluppo del progetto sono intervenuti, a titolo gratuito, nelle classi partecipanti una nutrizionista  che   ha sviluppato un interessante percorso di educazione alimentare e un allenatore della Reggiana giovani che ha coinvolto i ragazzi in attività di gioco sport e cittadinanza.

Nella parte finale del percorso a ogni classe è stato fornito un kit di lavoro utile a realizzare il modello della maglia richiesta. Ogni maglia doveva essere accompagnata da un “concept” che illustrasse come i valori dello sport, riferiti anche alla Carta dei Diritti dei bambini, potessero  “scendere in campo”.

Su 36 Istituti reggiani partecipanti  per un totale di oltre mille alunni è risultata vincitrice del concorso la maglia realizzata dalla pluriclasse 4^ e 5^ della scuola primaria di Quara (Ins. Belli Patrizia, Lazzazi Simona e Sorbi Stefania), al secondo posto la maglia realizzata dalla pluriclasse 3^ e 5^ di Toano (ins. Giordano Sabrina, Iori Sara, Capedri Elisabetta) e ha coordinato il progetto l’insegnante Belli Lorenza.

Significativo è che entrambi i gruppi di alunni vincitori appartengano a realtà di pluriclasse dove maggiormente  si sperimenta il fare squadra e la collaborazione.

La classe vincitrice ha individuato due simboli, puzzle e catena, per sintetizzare il concetto di squadra: puzzle, perché  ogni tessera è fondamentale  e, se manca anche un solo tassello, non si forma l’immagine finale; catena, perché mancando anche un solo anello, tutto perde forza.

La pluriclasse di Quara ha vinto una LIM, mentre la pluriclasse di Toano materiale sportivo e non, per uso scolastico.

Le squadre vincitrici sono state premiate in due momenti: a fine maggio allo stadio Mirabello di Reggio Emilia e il 3 settembre 2016 in occasione della prima partita giocata in casa dalla Reggiana  presso lo stadio Mapei di Reggio Emilia, dove i giocatori sono scesi in campo indossando  la maglia risultata vincitrice.

Le scuole sono state premiate direttamente dal nuovo presidente della Reggiana Mike Piazza che intende investire in modo particolare in collaborazioni  con la scuola, il mondo del lavoro e i giovani; ogni alunno ha ricevuto la maglietta e i bambini delle scuole finaliste hanno accompagnato in campo i giocatori.

Il responsabile educativo di A.C. Reggiana Nicola Simonelli ha personalmente consegnato alla dirigente dell’Istituto di Toano, Silvia Razzoli, la maglietta vincitrice.

L’intero percorso è risultato significativo e motivante per tutti i soggetti coinvolti e posto le basi per futuri scambi.

Il video dell’entrata in campo e della premiazione dei bambini di Toano accompagnati dalla dirigente scolastica Silvia Razzoli e dalle insegnanti (Fonte AC Reggiana 1919 Spa)

 

 

Nicola Simonelli responsabile area formativa A C Reggiana La preside Silvia Razzoli il responsabile della Reggiana e il sindaco Vincenzo Volpi con le insegnanti La dirigente scolastica Silvia Razzoli con l'insegnate 0cdd79a9-90e4-446f-82eb-9699c594ff37 La consegna dei premi La consegna dei premi La consegna dei premi

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