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Il Cai “adotta” la Valle del Tassaro

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La firma del Patto, a sx il presidente Cai di Reggio e a dx il sindaco

La firma del Patto, a sx il presidente Cai di Reggio e a dx il sindaco

Sabato 30 novembre, in occasione della riapertura al culto della chiesa di Crovara e dell’inaugurazione dell’annesso complesso rurale, alla presenza del Vescovo di Reggio Emilia e Guastalla Massimo Camisasca, della presidente della Provincia Sonia Masini, del sindaco di Vetto Sara Garofani, e della soprintendente ai Beni architettonici Paola Grifoni, è stato sottoscritto un importante accordo tra il Comune di Vetto e la Sezione reggiana del Club alpino italiano. Con questo accordo il Cai “adotta” la Valle del Tassaro, la bellissima vallata dominata proprio dall’antico complesso di Crovara. Il Patto di collaborazione è stato sottoscritto dal sindaco di Vetto Sara Garofani e dal vicepresidente del Cai reggiano Elio Pelli.

 

“La Valle del Tassaro – si legge nel Patto – oltre ad essere uno dei più rilevanti siti di importanza comunitaria (SIC) nella Provincia di Reggio Emilia, è da anni attraversata da una serie di percorsi escursionistici segnalati dal Cai, che permettono agevolmente di raggiungere tutti i luoghi di maggior interesse storico, naturalistico, archeologico, paesaggistico della valle. L’area del Tassaro, per le caratteristiche di grandissimo pregio che la caratterizzano e che la collocano tra le zone dell’Appennino Settentrionale più vocate a forme di turismo sostenibile a forte valenza ambientale e culturale, è infatti da sempre una delle mete privilegiate degli escursionisti reggiani e non solo”.

 

“Fino dagli anni settanta – ha spiegato Elio Pelli – la Sezione reggiana del Cai ha sviluppato, con le sue escursioni e successivamente con la sua azione di segnatura dei sentieri, un rapporto del tutto particolare con questa valle, recepito nel tempo dai suoi tanti soci. I sentieri del Tassaro presentano anche un’altra caratteristica importante: si sviluppano ad anello su parecchi chilometri raggiungendo, a tappe regolari, borgate di interesse storico nelle quali sono presenti diversi e accoglienti punti di ristoro, consentendo così di coniugare in modo ottimale l’escursione con il ritrovo conviviale”.

 

Va poi ricordato il lavoro importante del Comitato Scientifico regionale e provinciale del Cai, che con i suoi esperti volontari ha collaborato intensamente agli scavi dell’antica Rocca di Crovara, che sovrasta la chiesa. Il Comitato Scientifico ha già da tempo utilizzato l’area del Tassaro come aula all’aperto, per il perfezionamento dei propri operatori naturalistico-culturali, con risultati estremamente positivi

 

“In base a tutte queste considerazioni – ha aggiunto il vicepresidente Pelli – l’area SIC del Tassaro, costituisce un’autentica “aula” escursionistico-culturale e didattico ambientale che, a tutti gli effetti, potrà essere a disposizione delle molteplici attività condotte dalla Sezione reggiana del Cai, e da Sezioni di altri territori”. Per questa attività utilissima sarà anche la nuova struttura ricavata dai fabbricati rurali e dalla canonica di Crovara, trasformati in un centro di ospitalità rurale e centro visite.

 

Particolarmente soddisfatta di questa “adozione” si è dimostrata il sindaco Sara Garofani, che in precedenza aveva espresso parole di ringraziamento nei confronti del Cai per il lavoro svolto nella Rocca di Crovara e per la valorizzazione della valle del Tassaro.

 

Già domenica 1 dicembre un gruppo di 49 escursionisti, tra cui diversi dirigenti del Cai e lo stesso vicepresidente Pelli, hanno percorso alcuni dei sentieri del Tassaro, tra Scalucchia e le splendide Cascate del Tassaro, visitando anche il nuovo complesso di Crovara.

 


Mercatini natalizi a Cervarezza domenica 8 dicembre

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PalalupoSarà possibile immergersi nelle magiche atmosfere del Natale domenica 8 dicembre p.v. a Cervarezza Terme, dove si terrà la terza edizione dei mercatini natalizi.

La manifestazione è organizzata dall’associazione pro loco, in collaborazione con il Comune di Busana e quest’anno vedrà anche la partecipazione straordinaria del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano.

Il centro di Cervarezza, dalle ore 10 si animerà con bancarelle colme di oggettistica artigianale, articoli da regalo, decori natalizi. Stand gastronomici, in funzione per l’intera giornata, diffonderanno sapori e profumi di caldarroste, vin brulè, frittelle e dolci tradizionali.

In piazza I maggio il Palalupo del Parco nazionale, sarà il centro di una serie di iniziative e incontri che avranno come filo conduttore la biodiversità che rende unico il territorio di crinale. Anche qui si parte alle ore 10,00 con la presentazione degli interventi che il Parco sta effettuando in Comune di Busana, e un approfondimento sulla candidatura alla Rete MAB UNESCO. Seguiranno alle 12 e alle 15 due momenti in cui si parlerà di “Lupo, tra mito e realtà”, a cura del Wolf Apennine Center del Parco nazionale. Sarà l’ occasione per demolire credenze e leggende popolari sul Lupo, diffondendo un’informazione corretta. Saranno presentati testi, immagini e brevi filmati realizzati con ‘fototrappole’ nel territorio del Parco nazionale a cura del personale del Wolf Apennine Center.

Non mancherà, per la gioia dei più piccoli, la presenza di Babbo Natale, che nell’apposito spazio a lui dedicato, ascolterà le richieste e i desideri dei bambini per il prossimo Natale.

Appuntamento quindi domenica 8 dicembre a Cervarezza Terme con la terza edizione dei mercatini natalizi.

Per informazioni è possibile contattare l’ufficio UIT/Museo del Sughero 0522890655.

 

Casina / Imu su case in comodato, si deve pagare

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Paolo Tosi, consigliere di Casina

Paolo Tosi, consigliere di Casina

Imu su case in comodato si deve pagare. Nel Consiglio comunale del 25 novembre scorso bocciata dalla maggioranza, schierata al completo,  la mozione presentata dai consiglieri di minoranza di “Casina per il bene comune” (Maurizio Cineroli, Davide Morani, Maria Alberta Ferrari, Paolo Tosi) avente ad oggetto: “Imu abitazioni in comodato”. La motivazione del diniego: non ci sono le risorse necessarie.

L’art. 2 bis comma 1 del DL 102 del 2013 e la sua relativa conversione in legge da parte del Senato il 24 ottobre, prevedeva che nelle more di una complessiva riforma della disciplina dell’imposizione fiscale sul patrimonio immobiliare per l’anno 2013, limitatamente alla seconda rata dell’imposta municipale propria, i comuni potessero equiparare all’abitazione principale, ai fini dell’applicazione della suddetta imposta, le unità immobiliari e relative pertinenze, escluse quelle classificate nelle categorie catastali A/1,A/8 e 9 concesse in comodato a parenti in linea retta entro il primo grado che le utilizzano come abitazione principale.

Un odg votato nella precedente seduta del 14 novembre impegnava sindaco e giunta a presentare apposita delibera da votarsi entro il 30 del mese scorso e a pubblicare sul sito del Comune tale delibera entro il 9 dicembre p.v. qualora l’esito fosse naturalmente stato positivo e come alcuni comuni hanno fatto.

Ciò non sarà possibile per Casina, visto l’esito negativo dell’azione intrapresa dai consiglieri di minoranza.

(d.a.)

 

Se un ritaglio d’Appennino diventa oggetto (prezioso) da bottega

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La Bodda bottega di Ligonchio

Sabato, 7  dicembre, inaugura a Ligonchio, nei locali delle ex Poste e Telegrafi rimessi a nuovo, una bottega, officina.

Ideata e gestita da Monica Magliani, ligonchiese ventiseienne, sarà inaugurata domani sabato 7 dicembre 2013.

“E’ un punto di aggregazione di arte e artigianato di crinale,” ci ha detto Monica “nel centro del paese, tra Ligonchio di sopra e la Valla. Un tempo qua c’era l’ufficio postale e ancora si può ammirare la vecchia cassaforte a muro. Sarà un’attività di produzione artigianale, basata sullo studio dei materiali che ci circondano, un’occhiata al passato non in senso nostalgico, guardiamo laggiù, indietro in chiave critica  e cerchiamo di rimodellare ciò che è stato secondo nuove visioni.”

Sbirciando tra gli scaffali si percepisce in ogni manufatto una ‘goccia’ di Algonchinità che spazia dal dialetto, alla riscoperta di luoghi,  di personaggi, animali inusuali,  ‘quasi’ dimenticati, fino alla raccolta di testi appenninici e varie antichità emerse da chissà dove. Il legno, il feltro, le corde, la carta, la lana e la iuta, tutto modellato su oggetti di quotidiano uso e in particolari prodotti.

“Perché ogni ideazione sia unica e irripetibile, e porti con sé l’eco di una storia, il sapore di una ricerca, il gusto di una scheggia di crinale.”

“Cos’hai in quel sacchetto?”

“Una bodda” Rispose il ragazzo.

“Una bodda?”

“Un rospo”

“E che te ne fai di un rospo chiuso in un sacchetto?”

“Tiene lontane le alluvioni” Il ragazzo uscì con in mano il cartoccio che tremolava e gracidava sinistro.

 

 

Croce verde in classe

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Un concorso di disegno nelle scuole con la Croce Verde di Villa Minozzo. La pubblica assistenza del paese del crinale appenninico, in collaborazione con l’istituto comprensivo ed il patrocinio del Comune locali, organizza “Croce Verde in classe”, primo concorso di disegno per alunni di tutte le scuole di Villa Minozzo, dall’asilo sino alle scuole medie.

Ogni alunno di ogni classe delle scuole del territorio potrà partecipare al concorso, proponendo un proprio disegno che come tema avrà la locale Croce Verde. Sono quindi coinvolti alunni, docenti e dirigenti delle scuole dell’infanzia “Iori e Olmi”, scuola primaria di Villa Minozzo, scuola dell’infanzia e scuola primaria di Case Bagatti, scuola dell’ infanzia e primaria di Minozzo, scuola secondaria di primo grado di Villa Minozzo.

Come funzionerà il concorso? Nel periodo delle vacanze natalizie i volontari del “Circolo ricreativo oltre il verde” della Croce Verde di Villa Minozzo allestiranno una mostra con tutti i disegni pervenuti. La mostra verrà ospitata dalle segrete della rocca comunale, in Piazza della Pace, nel centro del paese, a fianco del Municipio. Durante la mostra tutti i visitatori potranno votare, il disegno migliore attraverso un’apposita scheda, giudicandone l’esecuzione, l’espressione e l’espressività.

Sarà votata la migliore opera per ogni classe, che verrà premiata con una targa ricordo, ed il disegno migliore in assoluti, che farà vincere alla propria classe una fornitura di materiale scolastico gentilmente offerto dalle cartolibrerie locali.

Ad ogni scuola partecipante al concorso sarà comunque garantito un buono di 100 euro per l’acquisto di materiale scolastico nelle cartolibrerie di Villa Minozzo. Inoltre sarà consegnata una pergamena del “baby pittore del soccorso” ad ogni concorrente che parteciperà all’iniziativa.

Per informazioni: Croce Verde di Villa Minozzo, 0522801449; sito www.croceverdevilla.it.

 

L’archivio racconta 11 / Quella volta che Monte Castello franò su Castelnovo

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Ogni zona della terra è da sempre colpita, periodicamente, da calamità naturali. La loro forma ed intensità sono variabili di volta in volta, come le conseguenze prodotte nell’ambiente.

Le più sconvolgenti avvennero in epoche lontanissime, così da non consentire neppure una loro collocazione temporale più che approssimativa. Ma anche altre, di minore entità, hanno accompagnato la storia antica del nostro pianeta, prima ancora che l’uomo vi facesse la sua comparsa.

Tutto ciò dimostra come certi eventi naturali, nel passato e nel presente ma anche nel futuro, possano ritenersi indipendenti dal fattore antropico.

E’ indubbio, tuttavia, che la presenza dell’uomo abbia contribuito alle mutazioni ambientali ed ancor più nei tempi moderni in cui i mezzi utilizzati per l’esercizio delle attività umane sono divenuti sempre più numerosi ed aggressivi.

Spesso, però, a causare disastri, soprattutto in montagna, è l’incuria o l’omissione delle pratiche, semplici ma preziose, di sorveglianza e di protezione di un territorio che oggi, per giunta, è sempre meno tutelato a causa dell’assenza dei contadini.

E di ciò la cronaca è spesso testimone. In questi giorni (non serve andare lontano: Sardegna, Basilicata…) ma anche nei tempi passati.

Alla fine di marzo del 1697, ad esempio, poco mancò che una grossa frana, scesa dal monte Castello, seppellisse l’intero abitato di Castelnovo ne’ Monti. Pare di capire che fosse il primo evento di tale portata a colpire il nostro paese almeno nel periodo estense, cioè dal 1420 circa in poi. Pare anche che non avesse provocato vittime e di ciò il podestà, forse un tantino furbescamente, non mancò di ascriversi il merito. Il monte di cui si parla, a quei tempi non portava il nome odierno ma è proprio quello sulla cui sommità sono ancora visibili i resti della rocca matildica già allora in rovina. Le sue pendici erano aride e solo in parte ricoperte da una rada macchia di cespugli e sterpaglie (foto 1).

Figura 1

Foto 1. Monte Castello a fine ’800, forse poco diverso dal XVII secolo (Archivio B. Vanicelli)

Il movimento franoso avvenne dalla parte che oggi guarda la piazza del mercato e, dal rapporto inviato dal podestà al duca Rinaldo d’Este, si apprende che la frana fu dovuta alla trascuratezza nella manutenzione del territorio e, in particolare, alla mancata regimazione delle acque piovane fluenti a valle del ripido pendio.

Podestà era il dott. Giulio Rossi, scandianese, abitante a Castelnovo con la moglie Beatrice dal luglio del 1694. E’ ricordato perchè un anno dopo il suo arrivo, e con reiterate richieste al governo di Modena, aveva ottenuto di trasferire la podesteria e la propria residenza dal palazzo “della fontana”, dove i podestà risiedevano dal lontano 1540, ad un altro poco distante. Nella vecchia residenza aveva sistemato gli otto birri con le loro famiglie. Le spese di questi trasferimenti, ovviamente, erano andate a carico dei sudditi castelnovesi presso i quali, dunque, il podestà non godeva buona fama.

Tornando al nostro caso, il 27 marzo 1697 il Rossi scrisse una allarmata lettera al duca Rinaldo.

La riporto integralmente con qualche piccolo aggiustamento, soprattutto nella punteggiatura, finalizzato ad una migliore comprensione del testo.

Serenissima Altezza, circa il mezzo del Monte che copre questa terra (= paese) da mezzo giorno s’è scoperta ieri l’altro d’improvviso e di sotto la neve una Lavina che, circondando da detta parte essa terra tutta assieme a con molte acque di sotto terra, si crede che abbi: divelto dai fondamenti 4 case intiere o tegge (= fienili); necessitato a demolire quasi affatto due edifizi contenenti 14 botteghe; smosso con pericolo da 8 a più case, una delle quali – dei fratelli Pacchioni – è delle più forti; e portato grave sospetto per tutte l’altre del paese. Tutto principalmente intento, a nome di Vostra Altezza Serenissima, a preservare questa terra dai primi morti, ho fatto uscire da più parti le acque e la neve sotterranee e sgravare dappertutto da quelle, col minor danno e dispendio possibile. Onde, fuoruscite assai acque che sotto minavano, si spera di fermare la suddetta frana molto indebolita, almeno in apparenza, continuando a soddisfare al bisogno. Benchè, essendo sotto terra la radice e causa prossima del male, non mi arrischio del tutto a far lavorare perchè dubito sopra l’effetto desiderato non sapendo dove trovare uomini esperti in questi lavori. Credo che il tutto sia causato dall’aver lasciato richiudere, rendendoli infruttuosi, i fossati che scaricavano il monte e le parti del paese poste lungo le sue pendici. Purtroppo a questa trascuratezza sono dediti alcuni, da queste parti, come riportai nella mia relazione sulle acque. Perciò credo sia necessario, appena il tempo sarà migliore, far tornare in esercizio i vecchi Cavi ritrovati in questa occasione e mantenerli per il bene pubblico, con quant’altro l’esperienza mostrerà essere propizio.

I “Cavi” di cui parla il podestà erano tubazioni in materiale cotto che venivano stese lungo le pendici del monte per captare le acque e convogliarle a valle dell’abitato o al di fuori di esso.

Dagli anni trenta del secolo scorso “il Monte che copre questa terra” è ricoperto da una fitta  boscaglia di conifere il cui radicamento, oltre a renderne più amena la vista, dovrebbe impedire lo slittamento del terreno a valle.

Le conseguenze di un evento come quello del marzo 1697 oggi sarebbero ben più gravi per via dell’attuale intensa urbanizzazione in quella zona del nostro paese (foto 2).

Figura 2

Foto 2. Panoramica odierna della zona (Foto B. Vanicelli)

Ma siamo anche sicuri che oggi quel fresco, ombroso e ripido pendìo non manchi di periodici, puntuali ed attenti controlli.

E non c’è alcun dubbio che anche il podestà Giulio Rossi da Scandiano, per una volta, sia d’accordo con noi.

(Corrado Giansoldati)

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Fonti consultate:

Archivio di Stato di Modena, sezione “Rettori dello Stato”

Archivio storico parrocchiale di Castelnovo ne’ Monti

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Correlati:

L’archivio racconta 1 / La storia di Gaetana Fabbiani (6 ottobre 2009);

L’archivio racconta 2 / Casa Monzani (7 novembre 2009);

L’archivio racconta 3 / Quelle tombe tedesche nel cimitero di Castelnovo (19 dicembre 2009);

L’archivio racconta 4 / Castelnovo ne’ Monti: sparano alla Pieve! (29 gennaio 2010);

L’archivio racconta 5 / Castelnovo ne’ Monti, via I Maggio, 1 (19 marzo 2010);

L’archivio racconta 6 / Castelnovo ne’ Monti, l’oratorio di S. Maria Maddalena è più antico di quanto si supponesse finora (2 maggio 2012);

L’archivio racconta 7 / Le vicende della famiglia Rubini (27 settembre 2012);

L’archivio racconta 8 / La Pieve? Si trova lì perchè anticamente al centro di vie di grande comunicazione (2 maggio 2013);

L’archivio racconta 9 / 1713–2013: la Chiesa (attuale) della Pieve di Castelnovo ne’ Monti compie 300 anni (24 settembre 2013);

L’archivio racconta 10 / La storia del cimitero di Castelnovo ne’ Monti (2 novembre 2013)

 

Mercatino di Natale a Casalino

“Io… dopo” la malattia oncologica

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Un momento della manifestazione

“Io… dopo” è il titolo del libro scritto dal dottor Lorenzo Spaggiari, nato a Casina e chirurgo toracico di fama mondiale dell’IEO, Istituto Oncologico Europeo. Stamattina incontro con le scolaresche delle superiori per parlare di malattie oncologiche in giovane età, ma soprattutto di prevenzione. Alcuni alunni hanno letto racconti tratti dal libro, alternando a momenti musicali, riflessioni e testimonianze toccanti. “I racconti devono servire ai giovani sani”, ha sostenuto con grande passione il dottor Spaggiari,” per riflettere sulla fortuna della vita, che va preservata e rispettata. I comportamenti autolesivi come il fumo o gli eccessi di sostanze tossiche sono un insulto a quel dono prezioso che è la salute. Ci se ne accorge spesso quando viene a mancare.” Il dibattito è stato organizzato e voluto dalla professoressa Maria Gabriella Piazzi a ricordo della sorella Silvia, mancata un anno fa, esempio di grande forza, coraggio e voglia di vivere. “Date uno sguardo intorno e sostenete anche con una sola parola chi sta male. C’è tanto bisogno di calore umano.”  Oggi pomeriggio un incontro aperto alla popolazione nel foyer del teatro, per continuare a parlare di prevenzione.


In auto coltelli e kit da scasso

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Fermati dai Carabinieri di Castelnovo ne’ Monti, qualche giorno addietro, in una frazione di Villa Minozzo e sono stati trovati con al seguito coltelli ma anche il kit del perfetto ladro costituito da attrezzi da scasso, torce e guanti. E’ finita in caserma la “gita” in Appennino per due uomini modenesi di 44 e 48 anni che, al termine delle formalità di rito, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia con le accuse di porto di armi ed oggetti atti ad offendere e possesso di strumenti atti allo scasso.

A loro i Carabinieri hanno sequestrato un cutter, un coltello da cucina e un coltello multiuso ma anche il kit del perfetto ladro costituito da cacciaviti, martello chiavi varie, guanti e torce a led.

Alla vista dei carabinieri i due, che viaggiavano a bordo di una Fiat Punto, hanno cercato di allontanarsi insospettendo i primi che, a quel punto, li hanno fermati, identificati e sottoposti a controllo.

Nel corso degli accertamenti, che venivano estesi anche all’auto in loro disponibilità, venivano trovati, come detto, i classici “attrezzi da lavoro” dei ladri, tra cui dei grossi cacciaviti, una tronchese, chiavi di varie dimensioni, guanti per non lasciare impronte e alcune torce a led.

Nonostante siano ancora da chiarire i motivi della presenza nel reggiano dei due modenesi, i militari hanno non hanno avuto tanti dubbi in quanto, oltre al fatto che i due siano noti anche agli stessi Carabinieri di Villa Minozzo, gli “strumenti da lavoro” trovati in loro possesso non lasciano spazio a troppe interpretazioni.

Da capire ora, da parte dei militari, i reali motivi della presenza dei due uomini nel reggiano.

 

Castelnovo, sostegno a Telethon

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Il Consiglio comunale di Castelnovo ne’ Monti ha deciso di sostenere la ricerca scientifica della Fondazione Telethon, sulle oltre seimila malattie genetiche attualmente conosciute, entrando così nell’”Albo d’oro delle pubbliche amministrazioni per Telethon”, consultabile su www.telethon.it.

Il Consiglio ha raccolto l’appello rivolto a regioni, province e comuni italiani da Telethon che ha chiesto di contribuire con donazioni ed iniziative al successo della raccolta fondi a sostegno della ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare in cui la Fondazione è impegnata da 23 anni.

In questi giorni Telethon ha lanciato la nuova campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “Io esisto”, che vede protagoniste persone reali, come i bambini affetti dalle malattie genetiche rare già in cura o in attesa di un trattamento terapeutico per la loro patologia, i medici e ricercatori impegnati nella ricerca scientifica su queste malattie. Alla campagna è legato il numero 45506 per chiamate e sms solidali, attivo fino al 18 dicembre. Sono più di 6000 le pubbliche amministrazioni che negli ultimi anni, grazie all’organizzazione di eventi, raccolte presso i dipendenti ed apposite delibere di stanziamento, hanno destinato oltre tre milioni di euro a progetti di ricerca eccellenti ed ai ricercatori più qualificati in Italia.

L’impegno diretto dell’Amministrazione di Castelnovo, insieme a molti altri enti territoriali che hanno aderito, sta permettendo di diffondere in maniera più capillare l’informazione ai cittadini su un tema complesso come quello delle malattie genetiche, sia quelle rare che a più forte incidenza sulla popolazione. In 23 anni di attività la fondazione Telethon ha investito oltre 394 milioni di euro su 2740 progetti finanziati, con 1540 ricercatori coinvolti e più di 440 malattie studiate. La Fondazione ha portato avanti lo sviluppo di 27 diverse strategie terapeutiche.

 

Violenza e videogiochi: virtuale o reale?

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L’ISTITUTO COMPRENSIVO DI CASTELNOVO NE’MONTI

IN COLLABORAZIONE CON

 ASSOCIAZIONE “AGIRE” E LIONS CLUB DI CASTELNOVO NE’ MONTI

ORGANIZZA

 GIOVEDì  12  DICEMBRE 2013 ORE 20.30

presso l’aula magna della scuola media di

Castelnovo ne’ Monti

UN PUBBLICO DIBATTITO

“SAI COSA FA TUO FIGLIO IN RETE?”

  •     incontro per conoscere i nuovi comportamenti mediatici dei nostri figli
  •     riflessione guidata sulle modalità di prevenzione di  bullismo e dipendenza da video giochi
  •     aiuto a comprendere quali sono le pulsioni che stanno alla base del comportamento aggressivo tra pari,  individuando  strategie e risorse da ridirezionare in modo costruttivo e creativo

 

RELATRICE

Dott.ssa Ameya Gabriella Canovi

Docente da oltre 25 anni presso la scuola pubblica, laureata in psicologia dello sviluppo, specializzata in “Nuove dipendenze e dipendenza affettiva”, regolarmente iscritta all’albo dell’ordine degli psicologi.

L’incontro è rivolto a genitori, educatori, adolescenti e a chi è interessato a comprendere i nuovi comportamenti sociali del nostro tempo.

       Modererà la serata Federico Tamburini

Montagna innevata: conoscere i pericolo per divertirsi in maggior sicurezza

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Montagna innevata

“Montagna innevata. Conoscere i pericoli per divertirsi con maggior sicurezza” è il titolo dell’incontro ideato e promosso da un gruppo di organizzazioni attive sul territorio (CAI Reggio Emilia, CAI SVI Servizio Valanghe Italiano, Corpo Forestale dello Stato e Collegio Regionale Guide Alpine ) in collaborazione con: Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, Servizio Meteomont, Saer , Soccorso Alpino e Speleologico Emilia Romagna, Scuola di Alpinismo Bismantova, Protezione Civile Regione Emilia, Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano), con il patrocinio del Comune di Villa Minozzo, al fine di diffondere informazioni utili a “limitare quelle disgrazie che purtroppo tutti gli anni leggiamo sui giornali”, comunica il presidente del CAI reggiano, Massimo Bizzarri.

“Ci siamo resi conto che molti escursionisti, e soprattutto quelli che sino a poco tempo fa giravano solo d’estate, non hanno le corrette informazioni sui potenziali pericoli che possono incontrare lungo il cammino quando c’è la neve. Lo stesso sentiero percorso decine di volte può trasformarsi in una trappola se affrontato con la neve. Occorre conoscere e saper interpretare il bollettino nivometeorologico , sapere quanta neve c’è al suolo, conoscere se c’è stato vento e da che direzione è spirato, sapere valutare la pendenza di un pendio al fine di capire se ci sono possibilità di distacchi, leggere il manto nevoso per individuare possibili lastroni da accumulo, avere sempre con sé il dispositivo ARTVA, la pala e la sonda. Da tempo le nostre organizzazioni promuovono iniziative simili ma, da oggi, questi singoli sforzi sono orientati verso un unico e comune obiettivo perché siamo convinti che le conoscenze e la prevenzione possano diffondersi sempre più tra i tanti che frequentano il nostro Appennino”.

 

Se gli amici… ci mettono la faccia

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Ci mettono la Faccia di Simona Sentieri

17 amici si incontrano a Casina fino al 23 dicembre in una maniera insolita… in “Gli amici ci mettono la faccia”, 17 ritratti dell’artista Castelnovese Simona Sentieri che esporrà nel locale ristorante “La Crepa” di Casina fino al 23 dicembre (chiuso il martedì). Si tratta di altrettante tele ad olio di 40×40  cm, che ritraggono le facce di amici che simbolicamente si troveranno insieme prima delle feste natalizie per un bell’augurio di amicizia.

“E’ un modo diverso di ritrovarsi – spiega a Redacon Simona – e siccome ho deciso di fotografarli io casualmente senza posa e ritrarli solamente sorridenti, vorrei che fosse un auspicio di serenità e di scambio d’amicizia che in modo artistico e insolito sia fissato sulla tela e che lo ricordino per molto tempo… Buone feste dunque, che sia questo un auspicio di amicizia e sorrisi, sicuramente di un buon futuro per tutti”

“Hai bisogno, t’aiuto”. Tutto il buono del vivere in Appennino

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PovertàNon tutte le notizie dell’Appennino, naturalmente, escono su Redacon. E nessuno, per altro, può stabilire con certezza cosa sia una notizia e cosa no.

Altre volte le notizie non sono date per rispetto a chi è coinvolto o per evitare emulazioni. Si tratta, certo, di un confine molto labile dove, alle volte, si opera con il mero lumicino della sensibilità giornalistica o, prima ancora, umana.

Di questi tempi sempre più frequenti sono le segnalazioni di persone in difficoltà economiche. Alcune di queste al punto tale da meditare o giungere gesti sconsiderati. Altre da soffrire in silenzio. Di queste spesso non si parla.

Tra gli elementi qualificanti di chi non fugge altrove ma resta in montagna è, comunque, il provare a mantenere lo spirito di comunità che ha caratterizzato per molti secoli la comunità delle borgate. Ne è un esempio il lavoro dell’associazione Raggio di Luce, che offre un primo aiuto a chi – in comune di Castelnovo ne’ Monti – ha difficoltà economiche impellenti. Un servizio che meriterebbe di essere esteso per lo meno a livello di tutto l’Appennino. Ma ne sono testimoni anche le collette alimentari delle diverse associazioni. O il lavoro dei volontari nelle diverse forme di assistenza nei comuni. Sicuramente ne è un esempio l’attività delle parrocchie con la Caritas. Tra le tante segnaliamo domenica prossima 15 dicembre nell’atrio della chiesa della Resurrezione di Castelnovo ne’ Monti ci sarà un mercatino dell’usato (con vendita di biancheria, oggettistica, giocattoli a basso prezzo) con la finalità di raccogliere fondi per la Caritas mentre a Carpineti si vendono le candele per avvento e, volentieri, ospiteremo le segnalazioni di altre iniziative in merito.

In tutte queste iniziative riconosciamo tutto il bello del vivere in Appennino e fare comunità.

(G.A.)

I “Gatti randagi” in Val Tassaro

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Cascate del Tassaro

Cascate del Tassaro

Chi, la scorsa domenica, è passato nella val Tassaro, tra gli abitati di Crovara, Scalucchia e Mulino di Chichino, ha osservato una lunghissima fila di camminatori che percorreva il nuovo tracciato realizzato di recente nella zona.

Si trattava dei componenti del Ger (Gruppo escursionistico reggiano) Gatti randati, che proprio qui effettuava la sua ultima uscita 2013.

Poco prima, a Crovara, si inauguravano il restauro della chiesa e delle strutture adiacenti e il sindaco di Vetto stipulava col Cai reggiano un “patto di adozione” di questo territorio che, tra l’altro, è classificato come “ sito di importanza comunitaria”.

Ebbene i Gatti Randagi (nati 7 anni fa dalla volontà di Franco Nasi, Patrizio Prampolini e Francesca Magnanini) da sempre si considerano amici del Cai, anche se l’associazione è aperta a tutti.

Inoltre , tra gli scopi del gruppo vi è anche quello di far meglio conoscere il nostro Appennino.

Di conseguenza hanno deciso di effettuare lì la loro ultima “smontagnata”.

Nel percorso, guidati da Elio Pelli (che è vicepresidente del Cai reggiano) e Giovanni Costi, oltre a visitare il mulino e le strutture di Crovara, compresi i ruderi del castello, hanno deviato per ammirare le suggestive cascate del Tassaro. Era con loro anche l’architetto Giuliano Cervi, che si è adoperato per ottenere che l’area fosse considerata “ sito d’importanza comunitaria”, Sic.

Dopo l’escursione, di circa 3 ore, i 50 partecipanti (tanti erano gli iscritti) si sono recati a Castellaro, per l’annuale pranzo sociale.

A seguire la premiazione dei soci più fedeli, la distribuzione dei programmi 2014, canti e balli e la visione di filmati delle passate camminate effettuate da Vittorio Zannini e Elio Pelli.


A Cerreto Laghi è partita la nuova stagione invernale con tante novità

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La conferenza stampa

La conferenza stampa

Cerreto Laghi val bene una vacanza e i motivi sono tanti. Innanzitutto la sua storia. Cerreto Laghi si è sviluppata da decenni come attrezzata stazione sciistica intorno a un lago appenninico di età glaciale a 1344 metri di altitudine, alle falde del monte La Nuda. La consistente dotazione di impianti di risalita, la ricchissima offerta di servizi offerti al turista insieme alla diversificata possibilità di praticare ogni tipo di sport invernale (discesa, sci di fondo, pattinaggio su ghiaccio) – e tutto nel raggio di un paio di centinaia di metri – rendono Cerreto Laghi una delle stazioni invernali più frequentate ed attrezzate del centro-nord Italia.

La stagione 2013-2014 oltre ad aprirsi con ottimi auspici per il precoce innevamento presenta molte novità che sono state illustrate  in Provincia – alla presenza del vicepresidente con delega al turismo Pierluigi Saccardi, dell’assessore all’istruzione Ilenia Malavasi e del sindaco di Collagna, Paolo Bargiacchi – dal titolare della stazione Marco Giannarelli e dal direttore di esercizio Federico Murro.

Lo snowpark con una nuova gestione, la skitest card (solo 10 euro per chi scia al pomeriggio dalle 14 in poi), lo sci in notturna in esclusiva per l’Appennino (dalle 20 alle 23 durante le vacanze di Natale e tutti i sabati di gennaio), il palaghiaccio sono opportunità che interessano tutti, ma Cerreto Laghi quest’anno rivolge una particolare attenzione al mondo della scuola.

La Provincia di Reggio Emilia, con diverse iniziative nel corso degli anni, ha sostenuto concretamente tutte le proposte rivolte ai giovani e agli studenti perché l’offerta riservata alle scuole è strategica per il nostro turismo invernale.

Riavvicinare le nuove leve alla pratica dello sci significa investire nel futuro, così come è importante far conoscere ai giovani reggiani le bellezze del nostro territorio.

Il ricambio generazionale non è un fatto automatico e scontato. Occorre intervenire anche sul fronte della convenienza economica, specialmente in un momento difficile come l’attuale.

L’offerta di Cerreto Laghi per le scuole e i gruppi per la stagione 2013-2014 è particolarmente allettante, con una giornata bianca a soli 10 euro che comprende lo skipass oppure il giornaliero al palaghiaccio, un pranzo convenzionato (pizza+bibita oppure primo o secondo+acqua) e un’ora col maestro di sci. “In più – hanno aggiunto il titolare e il direttore della stazione Marco Giannarelli e Federico Murro – quest’anno abbiamo deciso di abbassare di 1 euro il costo dello skipass. “Una iniziativa coraggiosa e innovativa di questi gestori reggiani degli impianti che stanno compiendo un ottimo lavoro e che tanto la Provincia quanto la Regione, attraverso l’Unione di prodotto Appennino e Verde, stanno cercando di sostenere”, ha detto il vicepresidente Pierluigi Saccardi.

“Speriamo in una risposta positiva da parte delle scuole ad una iniziativa che diffonderemo insieme all’ufficio scolastico non solo perché promuove uno sport sano, ma anche perché favorisce la conoscenza del nostro patrimonio e del nostro territorio”, ha aggiunto l’assessore Ilenia Malavasi. “Le scuole rappresentano un segmento di utenza turistica interessantissimo, la vera sfida è far innamorare bambini e ragazzi reggiani di questo nostro bellissimo Appennino che soffia aria pulita sulle pianure e che disseta la città”, ha concluso il sindaco di Collagna, Paolo Bargiacchi. “Moltissimi reggiani purtroppo non conoscono questi luoghi tra i più belli della nostra provincia. Il Cerreto, oltre a garantire sicurezza e certezza di neve, dispone di alternative come il palaghiaccio che garantiscono una offerta davvero unica in tutta l’Emilia-Romagna. Vogliamo colpire al cuore e alla testa i reggiani perché facciano scoprire ai loro figli questo tesoro”.

Il 21 dicembre il Comune di Carpineti premia i neolaureati

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La festa dello scorso anno

La festa dello scorso anno

Il Comune di Carpineti premia i propri giovani neolaureati.

Sabato 21 dicembre si svolgerà la premiazione dei nuovi laureati carpinetani, nella quarta edizione del progetto “Una laurea, un futuro”, l’iniziativa a sostegno dell’inserimento professionale dei giovani neolaureati del comune di Carpineti. Progetto ripetuto nel 2013 dopo il buon successo delle prime tre edizioni, con il coinvolgimento di numerose associazioni di categoria ed enti pubblici, fra cui Camera di commercio di Reggio Emilia, Confapi, Cna, Confcooperative, Legacoop, Iren e Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano.

L’appuntamento è quindi per sabato 14 dicembre, alle 10, al Parco Matilde di Carpineti,quando un gruppo di ragazze e ragazzi residenti a Carpineti, che si sono laureati nel corso del 2013, verranno premiati dal Comune.

In che modo? Con un bonus economico di 500 euro come sostegno al prosieguo del proprio percorso (che si tratti di inserimento lavorativo o della continuazione degli studi), e con la possibilità di presentare la proprio laurea e le proprie competenze alle realtà coinvolte nel progetto. Questi soggetti pubblici e privati, al momento del lancio di “Una laurea, un futuro” nel 2010, hanno firmato un protocollo di intesa con il Comune di Carpineti, per la valutazione dei profili dei laureati carpinetani.

La conclusione sarà affidata a un momento di festa, con un buffet e un brindisi in compagnia.

Il progetto “Una laurea, un futuro” è nato nel 2010 su spinta del sindaco Nilde Montemerli e dell’amministrazione comunale di Carpineti con l’obiettivo di sostenere e valorizzare i giovani del territorio che si sono impegnati nello studio.

Come negli anni passati, nel corso del 2013 sono stati raccolti i nominativi delle ragazze e dei ragazzi che si sarebbero laureati entro la fine dell’anno, in modo da poter predisporre al meglio la giornata di premiazione.

Un successo a Carpineti l’11° Trofeo tortellino di castagna

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Domenica 8 dicembre u.s. grande successo della manifestazione: 11^ Trofeo il tortellino di castagna indetta dall’associazione Carpineti da Vivere e dal Comune di Carpineti.

Tantissimi i presepi portati per la gara del presepe più creativo, e arduo è stato dover apporre il voto da parte del pubblico visto che tutti si sono dimostrati di altissimo livello.

La giornata è stata allietata dall’ampia scelta gastronomica, i mercatini, la musica, l’animazione dei bambini e lo spettacolo del fuoco nel tardo pomeriggio.

Intanto gli appassionati di quad e moto si sono dilettati sui circuiti organizzati da Motoracing & Quadando di Carpineti.

L’appuntamento sarà a dicembre del prossimo anno aspettando tutti i creativi che vorranno partecipare alla gara dei presepi.

 

 

“Troppa euforia Pd: che ci fa il manifesto sui muri di scuola?”

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Riceviamo e pubblichiamo. 

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Manifesto politico Pd sulle scuole di Vetto

Sulla parete esterna dell’edificio che a Vetto  ospita  le scuole medie, oltre ad altri locali di pubblico uso,  campeggia in bella mostra  un manifesto del locale circolo del  Partito democratico, la cui parte superiore  contiene  l’invito  a prender parte alle primarie dell’8 dicembre, mentre lo spazio sottostante riporta  l’esito dell’avvenuta votazione, con le percentuali qui ottenute  dai tre candidati  in corsa per la segreteria nazionale del Pd  (foto).

Il manifesto -  adiacente  all’ingresso della biblioteca comunale e della sala polivalente comunale, dove si sono tenute le primarie – si trova esposto  in un luogo  di per sé abbastanza  transitato, vuoi da persone adulte vuoi dai  ragazzi delle medie o che sono diretti alla biblioteca.

Noi siamo abituati all’utilizzo delle strutture scolastiche in occasione delle votazioni politiche ed amministrative,  in presenza tuttavia dei simboli di ogni partito e con la regola che tutto il materiale elettorale viene rimosso prima che riprendano le lezioni.

Finora non ci era mai capitato di vedere una struttura pubblica, specie una scuola, adibita a propaganda politica di parte, secondo un normale e  basilare precetto della vita democratica, che impone di tener ben  distinti i partiti dalle istituzioni (sono solo le ideologie totalitarie che identificano il partito con lo Stato e se ne impadroniscono a tutti i livelli).

In quel di Vetto, invece, questa  regola  pare non valere. Forse l’euforia per l’esito delle primarie ha inebriato a tal punto i “piddini” vettesi da considerarsi già “i padroni del vapore” e da farli sentire esonerati dal rispetto di un principio che a noi sembra elementare e irrinunciabile, per chi ha il senso delle istituzioni.

Non è ovviamente cascato il mondo, ma questo modo di fare non ci sembra eticamente corretto e neppure molto educativo, soprattutto verso le giovani generazioni. Se questo è il nuovo corso del Pd non c’è da stare molto allegri!!

(Giovanni Ferrari, Vetto)

 

Non si ferma la scia dei furti a Castelnovo ne’ Monti

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Sul tardo pomeriggio di ieri nuovo episodio di furto a Castelnovo ne’ Monti. Verso le 19 è stata “visitata” da ignoti un’abitazione di via Monti. Avvisati i carabinieri, che si sono recati sul posto per il sopralluogo di rito.

 

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