Un grande nome del giornalismo italiano, uno dei protagonisti delle spietate analisi sulla gestione “all’italiana” del potere economico e politico tricolore, delle due deformazioni figlie di difetti decennali come di nuovi impulsi. Sergio Rizzo, scrittore e oggi capo della redazione economica romana del Corriere della Sera.
È un nome di primissimo piano, quello chiamato dall’associazione La 25^ ora a Carpineti. Sergio Rizzo sarà sabato 21 febbraio alla biblioteca comunale carpinetana, a partire dalle 16, per presentare il suo ultimo lavoro, “Da qui all’eternità. L’Italia dei privilegi a vita”, uscito nel 2014 per Feltrinelli.
Un altro appuntamento di prestigio nazionale per La 25^ ora, dopo l’esordio a fine 2014 con Valerio Varesi e Giovanni Montanaro e gli altri eventi già confermati per il prosieguo del 2015, fra cui Stefano Tura, scrittore e inviato del TG1 a Londra e del maestro del noir mediterraneo Massimo Carlotto.
L’AUTORE E I TEMI
Con Rizzo si parlerà di un tema di strettissima attualità, i privilegi a vita, le pensioni d’oro e i vitalizi che in pochi anni i “cittadini di serie A” riescono ad ottenere. Nel mondo delle istituzioni ma anche in quello del privato. Un approfondimento del ramo di analisi nato dal lavoro dello stesso Rizzo e di Gian Antonio Stella con “La Casta”, poi proseguito – sempre insieme a Stella – con “La Deriva”, “Vandali”, “Licenziare i padreterni” e “Se muore il Sud”. Da solo, ha firmato “Rapaci”, “La Cricca”, “Razza stracciona” e l’ultimo “Da qui all’eternità. L’Italia dei privilegi a vita”, uscito nel 2014.
Oggi è inviato, editorialista e responsabile della redazione economica romana del Corriere della Sera, dopo aver lavorato a “Milano Finanza”, al “Mondo” e al “Giornale”.
IL LIBRO
È accettabile, in un paese martoriato da una crisi infinita, che un deputato regionale cinquantenne, con l’età di Brad Pitt e Monica Bellucci, incassi un vitalizio dopo solo qualche mese di legislatura? E prendendo più del doppio di un operaio inchiodato 42 anni in fabbrica? Come possono i cittadini esposti da anni al massacro dei loro diritti, dall’innalzamento inarrestabile dell’età pensionabile al taglio degli assegni previdenziali, rassegnarsi all’intoccabilità dei privilegi ingiustificati di altri cittadini, considerati di serie a? Quello delle rendite perenni e spropositate, dei vitalizi scandalosi o delle poltrone perpetue è il più odioso dei vizi nazionali. Pubblici e privati: perché chi entra nel circolo vizioso del potere burocratico finisce per rimanervi felicemente intrappolato per sempre. Ci sono dirigenti pubblici pressoché inamovibili anche ben oltre la pensione, boiardi che hanno portato al collasso aziende del parastato e sono stati premiati con nuove poltrone di prestigio. E poi ancora consiglieri regionali, assessori provinciali, generali, ambasciatori, top manager di banche e imprese che possono contare su infinite prebende e inappellabili incarichi a vita, sindacalisti a cui la politica garantisce sistemazioni eterne con vitalizi da favola. La colpa spesso è delle regole. Regole sbagliate, assurde, scritte per un mondo che non c’è più o forse non c’è mai stato.
Per tutte le informazioni sull’associazione e sulle attività, l’indirizzo è www.25ora.it.