Riceviamo e pubblichiamo.
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Caro sindaco,
una foto, scattata dalla sonda Cassini-Juygens nel 2004, quando si trovava presso gli anelli di Saturno, riprende anche la Terra (visibile come un puntino); dall’immagine si capisce che il nostro pianeta, così importante per noi, è, allo stesso tempo, un frammento insignificante dell’universo.
Stiamo tutti viaggiando nello spazio su una specie di grande (astro)nave, sovraccarica di 7 miliardi di passeggeri, ed ogni anno c’è un aumento di circa 75 milioni di persone. Nessuno può scendere e nessuno può venire in nostro aiuto. Questo concetto (Terra = astronave) va colto in profondità.
Viene spontaneo pensare che, essendo questa nave il bene comune più importante che abbiamo, dovrebbe essere trattata con la massima cura, nel rispetto del suo funzionamento, integrità e durata.
I “comandanti” a tutti i livelli dovrebbero essere i migliori conoscitori della nave, esperti e fidati, in grado di garantire la sicurezza del viaggio.
Le risorse (energia, cibo, acqua, materiali, aria ecc), essendo limitate, dovrebbero essere gestite con oculatezza e parsimonia, nel rispetto dei tempi e capacità di riproduzione, riciclando e riutilizzando ogni materiale e quindi senza produzione di rifiuti.
E invece…
Invece bande private molto potenti si sono impadronite di quasi tutta la nave e, con l’unico intento dell’arricchimento (esplicitamente dichiarato e vantato), hanno saccheggiato le stive e spinto molti ad aumentare continuamente i consumi di merci, facendo credere le risorse illimitate e chiamando sviluppo e crescita l’aumento dei consumi.
Il “giorno del sorpasso” (Overshoot Day), cioè il giorno in cui il nostro consumo di risorse naturali supera la produzione naturale annua della nave-Terra, si è collocato quest’anno a metà agosto. Questo significa che in meno di 8 mesi abbiamo consumato il capitale di risorse che avrebbe dovuto servire per l’intero anno. È un po’ come se, vivendo ogni anno solo dei frutti di un certo albero, li avessimo mangiati tutti già a metà agosto e per arrivare alla fine dell’anno mangiassimo parte della pianta: è chiaro che andrà sempre peggio e alla lunga rimarremo senza niente.
Un altro effetto del consumismo è quello di trasformare le risorse in rifiuti a velocità crescente (civiltà dell’usa e getta); rifiuti che hanno ormai invaso ogni angolo della Terra, rifiuti di ogni tipo e pericolosità, con grave danno per gli esseri viventi e l’ambiente.
In vaste zone marine, per ogni unità di plancton ci sono 6/7 unità di plastica in poltiglia e come tale scambiata per plancton e mangiata dai pesci e altri organismi, con le conseguenze che possiamo immaginare.
L’uso scriteriato dell’energia fossile ha poi prodotto modificazioni nell’atmosfera (aumento dei gas serra), producendo un cambiamento climatico che sta viaggiando verso il cosiddetto punto di non ritorno; secondo l’eccellenza della ricerca internazionale e secondo l’ultimo rapporto (2 novembre 2014) dell’IPCC (Agenzia intergovernativa per lo studio dei cambiamenti climatici) abbiamo pochissimo tempo per tentare di invertire la rotta ed evitare ai nostri figli e nipoti eventi catastrofici ben maggiori di quelli che già ora, qua e là, si verificano.
I rapporti annuali dell’Onu sullo stato del pianeta ci mostrano una realtà a rischio di collasso ambientale, ben più grave del collasso economico che comunque ad esso è collegato. Il consumo di risorse e di territorio, il riscaldamento globale, la crisi dell’acqua, il problema dei rifiuti, sono solo alcuni degli indicatori.
Di fronte a questa drammatica realtà, assuefatti a fiction televisive, possiamo minimizzare e girare la testa, oppure cercare di fare qualcosa: tappare anche solo un piccolo buco in una barca che si sta riempendo d’acqua è meglio di niente.
Per questo sei caldamente invitato sabato 6 dicembre alle ore 17,00 presso il Cavolaforum di Cavola di Toano; parleremo di rifiuti nostri e altrui, cosa non va e come potrebbe andare, di Ponte nelle Alpi, di quanti posti di lavoro possiamo creare smettendo di seppellire materiali e soldi a Poiatica (1 ogni 800/1000 abitanti più l’indotto), di salute e ambiente, di pubblico e privato.
Perchè i rifiuti sono nelle nostre mani e anche il futuro.
Naturalmente sono invitati tutti i cittadini, ma tu sei un invitato speciale, perche hai un posto di guida sull’astronave e quindi una responsabilità maggiore. Non vorrei mai sentirti dire un domani: io non sapevo, non immaginavo…
Porta con te assessori e consiglieri; condivideremo informazioni e riflessioni, a partire dal docu-film “Trashed” (con Jeremy Irons), straordinaria fotografia del problema a livello planetario. Da questo film prendo a prestito l’ultimo messaggio, per salutarti: “Perchè stiamo distruggendo la terra ed è ora di smetterla”.
Grazie dell’attenzione.
P.S: Dopo la fatica, il ristoro: polenta con mais coltivato nella nostra montagna, altri prodotti locali e le straordinarie torte de La Fenice e di altre rezdore.
(Ottavio Tarabelloni)