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La radioattività a Poiatica c’è! E la Procura di Reggio Emilia apre un’indagine

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 Riceviamo e pubblichiamo.

* * * 

Il 16 aprile scorso, dietro invito della Procura della Repubblica, ho deposto in base a quanto era a mia conoscenza, nell’ambito dell’inchiesta aperta sulla discarica di Poiatica. Per ovvi motivi non posso dire altro sull’argomento, che comunque in larga misura era già noto dall’articolo pubblicato a febbraio di quest’anno, prima su Redacon e poi su altri quotidiani sia online sia cartacei. L’articolo rendeva noto che radioattività anomala era stata da me misurata lungo il perimetro e dentro la stessa discarica, durante tre diverse visite.

Sono quindi tornato a Poiatica, domenica mattina, 22 giugno, accompagnato da due GGEV (del Raggruppamento Guardie Giurate Ecologiche Volontarie di Reggio Emilia), Lorena Lugari e Antonio Manini, imprenditore e consigliere comunale di Toano, e, purtroppo, ho rilevato ancora radioattività anomala alla discarica di Poiatica.

In diversi punti, a contatto  del perimetro della discarica (l’accesso è sbarrato ai non addetti ai lavori), i valori dai 60-80 nano-Sievert/ora, fondo naturale della zona, sono saliti in veloce progressione a 190, 250, 280, 290 sino a 310 nano-Sievert/ora. (vedi foto).

 

 

Foto 1, strada provinciale, fondo radiottività ambientale, 60 nano-Sievert

 

Foto 1. Strada Provinciale 76, fondo radioattività ambientale 60 nano-Sievert/ora

La misurazione viene effettuata da Antonio Manini, GGEV e consigliere comunale di Toano

Latitudine 44:25:10,2000000000116, Longitudine 10:33:51,5999999999987,

Altitudine metri 302,665 s.l.m., scattata alle ore 10:03:24 del 22 giugno 2014

 

 

Foto 2, fondo naturale esterno discarica, 80 nano-Sievert Radioattività a Poiatica

 

 Foto 2. Fondo naturale, esterno discarica, 80 nano-Sievert/ora

ore 9:42, 22 giugno 2014

 Foto 3, Lorena Lugari, presidente comitato Ecologicamente, rileva radioattività con contatore geiger muller Gamma Scout a Poiatica

 

 Foto 3. La GGEV Lorena Lugari all’esterno della discarica,

con contatore geiger, Gamma Scout, alle ore 9:07 del  22 giugno 2014

  

 

Foto 4, Lorena Lugari, misurazione in prossimità della recinzione, 190 nano-Sievert Radioattività a Poiatica

 

Foto 4. Lorena Lugari all’esterno della discarica, con contatore geiger, Gamma Scout,

alle ore 9:13 del  22 giugno 2014, 190 nano-Sievert/ora

  

 Foto 5, Lato nord  Radioattività a Poiatica recinzione, fronte seppellimento rifiuti, lotto completamento, 250 nano-Sievert

  

Foto 5. Discarica, fronte seppellimento rifiuti 5 lotto, 250 nano-Sievert/ora

Latitudine 44:25:40,2000000000116, Longitudine 10:33:49, 800000000029,

Altitudine metri 365,005 s.l.m., scattata alle ore 09:23 del 22 giugno 2014

 

 

 Foto 6, Condotta scolo acque discarica,280 nano-Sievert

 

 

Foto 6. Condotta scolo acque superficiali discarica, 280 nano-Sievert/ora

Latitudine 44:25:41,399999999941, Longitudine 10:33:50, 400000000015,

Altitudine metri 362,861 s.l.m., scattata alle ore 09:18:49 del 22 giugno 2014

 

 Foto 7. Area a ridosso della recinzione, 290 nano-Sievert

 

Foto 7. Area a ridosso della recinzione, 290 nano-Sievert/ora,

ore 10:25, 22 giugno 2014, Località Quercioli di sopra.

 Foto 8. in prossimità della recinzione, 310 nano-sievert Radioattività a Poiatica

 

Foto 8. Tra il 4 e 5 lotto, Poiatica, 310 nano-Sievert/ora

Latitudine 44:25:41,399999999941, Longitudine 10:33:50, 400000000015,

Altitudine metri 362,683 s.l.m., scattata alle ore 09:18:27 del 22 giugno 2014

 

 

Ricordo che il limite massimo ammesso per la popolazione è stabilito in 114 nano-Sievert/ora * (più fondo ambientale), quindi, in almeno cinque – sei zone il limite è abbondantemente superato! Oltre scatta la soglia per la quale può essere determinato un danno alla salute degli esseri umani.

 

Lo stesso valore massimo ammesso per l’esposizione, a norma di legge, vale per gli operai presenti in discarica, non essendo compresi nelle categorie A o B dei lavoratori professionalmente esposti **.

(I sindacati, l’AUSL, l’Ispettorato del Lavoro di Reggio Emilia, niente da dire ?)

 

Come ho già scritto nel primo articolo pubblicato da Redacon il 12 febbraio 2014, non sono solo i valori alti a preoccupare, ma che la radioattività aumenti man mano che ci si avvicina alla discarica. La domanda da fare è: perché? Cosa è stato interrato negli oltre 20 ettari utilizzati? Scorie di fonderia, ceneri di carbone o rifiuti radioattivi? E se si, di che tipo, da chi e a quale profondità?

 

Non saranno i tecnici della discarica, Eugenio Meglioli e Giancarlo Giacchetti, o le relazioni di Iren: “Non sono presenti presso il sito o in prossimità di esso fonti di radiazioni ionizzanti conosciute” ***, le parole dell’ing. Roberto Paterlini: “Qui viene garantita la massima sicurezza” e ancora “nulla da nascondere, la discarica è aperta a tutti” (Il Resto del Carlino, martedì 14 gennaio 2014, pag 6), e non sarà il personale Arpa a rispondere a questa semplice ma imbarazzante domanda.

Addirittura i due operatori, inviati da Arpa Piacenza, non hanno misurato nulla oltre i 130-135 nano-Sievert/ora, come hanno scritto nella loro relazione dell’11 marzo 2014.

(Ricordo che almeno uno dei due strumenti da loro utilizzati non ha certificazione dell’istituto metrologico tedesco, come ammesso dallo stesso produttore. E senza certificazione uno strumento non può essere utilizzato per misure con valore legale … )

A questo punto è chiaro che solo l’indagine aperta dalla Procura della Repubblica, (forse…), potrà fare chiarezza su quanto è stato nei decenni sepolto nell’immondezzaio di Poiatica. (Con l’aiuto di esperti in radioprotezione “realmente” indipendenti.)

L’area è vasta, oltre cento ettari di proprietà Iren, (un milione di metri quadrati!), nella quale, a partire dal 1996, su circa un quarto della superficie, sono stati depositati rifiuti di varia e dubbia provenienza; ancora di recente l’ispezione a sorpresa del Corpo Forestale ha scoperto che i registri della presa in carico dei rifiuti non erano aggiornati: 30.000 gli euro di sanzione, prontamente pagati da Iren senza fare alcun ricorso.

A gennaio di quest’anno altro blitz degli agenti forestali: trovati lavoratori in nero, operatori su macchine movimento terra senza patente… E’ questa una gestione della discarica Iren trasparente, regolare e sicura … ing. Paterlini ? Attendiamo le sue scuse.

Per adesso continuano a risuonare nella mia mente le parole dei tre coraggiosi parroci della zona, don Raimondo Zanelli, don William Neviani e don Graziano Gigli:

Noi parroci della valle notiamo con sofferenza la nascita di bambini con patologie gravi e soprattutto morti per malattie cancerogene in età giovanile. Far finta di non vedere per malafede o ignoranza è imperdonabile.

E: Noi parroci non dobbiamo limitarci a piangere e seppellire i morti, ma dobbiamo preoccuparci della salute dei vivi … Vogliamo tornare a respirare la nostra aria, mangiare i nostri prodotti, vivere la nostra montagna“.

Sono del tutto d’accordo con i tre sacerdoti, e con le centinaia di cittadini che partecipano alle proteste organizzate da “EcologicaMente” e “Fermare la Discarica”: se è necessario agire in tutti i modi non violenti e legali, per chiudere Poiatica, io sicuramente ci sono.

Spero che a fianco della popolazione ci siano anche gli organi d’informazione, (sottoposti troppo spesso al ricatto delle inserzioni pubblicitarie o a maligne pressioni politiche), con tutte le Forze dell’Ordine, le rappresentanze istituzionali dei nostri comuni montani, della nostra provincia e dello Stato Italiano.

Per ora il primo effetto, in parte conseguenza del disastro Poiatica, è il cambio di Amministrazione a Carpineti: via la giunta Pd, via gli eredi dell’ex sindaco Nilde Montemerli, quella signora che solo ad aprile negava il confronto sui dati e diceva: “qui lei Davoli non ci può stare”...

 

Ora dico auguri di buon lavoro ai consiglieri e al neo-sindaco Tiziano Borghi, e un invito: chiudete Poiatica !

 

26 giugno 2014, Alessandro Raniero Davoli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 NOTA - Grazie alle due GGEV Lorena e Antonio per la collaborazione, e,  per l’autorizzazione ad operare, alla dott.ssa Maria Luisa Borrettini, Presidente del Raggruppamento GGEV della Provincia di Reggio Emilia.

 

 

* Direttiva Europea 2013/59/Euratom, pubblicata il 17 gennaio 2014 in Gazzetta ufficiale Europea, stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti, e abroga le direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom, 97/43/Euratom e 2003/122/Euratom.

 

** I limiti di dose, che sono imposti dalla normativa nazionale vigente, per lavoratori esposti e individui della popolazione e corrispondono a quelli raccomandati in ambito internazionale dalla ICRP. D.Lgs. 230/95 e s.m.i.;  ICRP 60 (International Commission on Radiological Protection), La pubblicazione ICRP 60 del 1990 ha avuto una ‘ricaduta’ nel D.Lgs. 241 del 2000; essa seguiva la pubblicazione ICRP 26 del 1977 che aveva avuto una ‘ricaduta’ nel D.Lgs. 230 del 1995.

 

***Dichiarazione Ambientale Relativa alla Discarica di Poiatica, Rev. 1 del 29/04/2013, documento di IREN Ambiente SpA, pagina 57, paragrafo 5.2.

 

 

 

 

Le foto riprodotte sono estratte da una serie di oltre 60 fotografie, la maggior parte localizzate con coordinate GPS, da Iphone 4. Il presente articolo viene inviato per conoscenza anche alla Procura di Reggio Emilia, all’attenzione del Procuratore Capo dott. Giorgio Grandinetti, come integrazione alla mia deposizione del 14 aprile scorso. Il geiger impiegato, Gamma Scout, matricola 49774, ha effettuato le misurazioni in scala millirem/ora, convertiti in nano-Sievert/ora, per utilizzare la stessa unità di misura sulla dose equivalente di radiazione (una misura degli effetti e del danno provocato dalla radiazione su un organismo), che ha impiegato ARPA nella relazione dell’11 marzo 2014.


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