Ancora furti, ancora sotto Natale, incuranti della presenza delle forze dell’ordine. Ora anche di giorno. Una situazione che è da più parti giudicata insostenibile. La cittadinanza ha ormai il diritto di essere informata da parte delle forze dell’ordine e dalle pubbliche amministrazioni quali contromosse sono attuate. E oltre alla vox populi ora si leggono in merito prese di posizioni ufficiali.
DI GIORNO
A Vetto nei giorni scorsi e oggi è proseguita la caterva di furti nelle case. Con una nuova inquietante modalità: i furti avvengono anche di giorno. E’ accaduto ieri, si è ripetuto oggi.
Alle ore 17, ad essere colpita è la casa di una signora in località Ferro, poco sopra la chiesa. Solita modalità mezz’ora d’azione, casa a soqquadro, pochi danni e, in questo caso, limitato il valore asportato. Nelle stesse ore, presso un parrucchiere, una scena che ha dell’incredibile: ci si passa la voce, a mo’ di consiglio, e ci si affretta a tornare a casa in quei minuti del tramonto “perché a quell’ora colpiscono i ladri”.
NELLE STESSE CASE
A Castelnovo Monti passano solo pochi minuti. La casa della signora RF sorge in località Monte, salendo da Vetto sulla destra: era già stata visitata dai ladri un paio sere fa. Oggi al rientro della donna l’amara sorpresa, con i tre malviventi che fuggono sopra la scarpata. Anche stavolta la casa a soqquadro. Altro inquietante particolare: i malviventi sarebbero entrati a colpi di scure poi abbandonata sul letto.
Da segnalare, nella mattinata, il furto dall’auto di una borsetta (poi rinvenuta a Berzana) di una madre scesa al Peep per accompagnare il figlio all’asilo.
FUGHE ROCAMBOLESCHE
Al Monte di Castelnovo nel pomeriggio di oggi sono intervenuti nuovamente i carabinieri, ma ancora una volta senza esito. Nei giorni scorsi una ragazza castelnovese avrebbe incontrato un ladro che scappava a grande velocità, tanto da inciampare e cadere più volte.
LE PROTESTE
Da più parti iniziano a levarsi proteste. Se da un lato si guarda a un possibile maggiore coordinamento tra le diverse forze dell’ordine (carabinieri, polizia stradale, polizia municipale, polizia provinciale) a Vetto interviene nuovamente sull’argomento Gianni Ferrari, coordinatore ex Pdl: “la sgradevole visita dei ladri, che si ripete ormai con eccessiva e preoccupante frequenza, si manifesta con, oltre che con le ruberie varie, anche col mettere a soqquadro le case, con scasso di porte, finestre, arredi, e dunque con ulteriore spregio e danno per le cose che ci appartengono. A ciò si aggiunge il peso e l’angoscia di veder invaso e violato il nostro bene più prezioso, il luogo dove viviamo e che rappresenta la nostra ‘intimità’. Una profanazione che può renderci insicuri ogni qualvolta apriamo l’uscio di casa, per il timore di incontravi qualcuno, delle cui eventuali reazioni ed intenzioni nulla sappiamo. L’incrudelirsi di questo fenomeno induce ad utilizzare tutti i possibili strumenti atti a contrastarlo, anche da parte della pubblica Amministrazione – specie laddove, come a Vetto, non v’è una Stazione carabinieri né si può pretenderla – in modo da non far sentir solo il singolo cittadino di fronte a questa delinquenza, sempre più minacciosa. Peccato che il sindaco di Vetto non abbia aderito, come invece altri Comuni, ad un progetto che prevedeva l’installazione di telecamere nei centri urbani (per una quota di spesa di circa 3.500 euro), una somma che a nostro vedere non era insostenibile per le casse comunali vettesi, volendo privilegiare la sicurezza rispetto ad altre iniziative. Il ripetersi di questi episodi dovrebbe convincere il nostro Sindaco che il non far niente equivale di fatto a minimizzare l’azione di questi malviventi, che si sentiranno così autorizzati a continuare le loro periodiche incursioni e ruberie”.
“Sappiamo bene – conclude Ferrari – che il ricorso alle telecamere non è risolutivo, ma è comunque uno dei mezzi, non solo a detta nostra, che può funzionare da deterrente, agire cioè in via preventiva, e può anche permettere di raccogliere elementi ed indizi per risalire agli autori dei misfatti, una volta che questi siano malauguratamente già successi (quantomeno al fine che non abbiano a ripetersi)”.
Analogamente a Castelnovo Monti Umberto Gianferrari chiede che possano essere installate fototrappole con le quali immortalare gli ignoti ladri.
Da più parti il malcontento e la paura sono tangibili. C’è in sintesi anche timore di potere assistere a episodi di giustizia sommaria o aggressioni in caso di scoperta dei furti.