Riceviamo e pubblichiamo.
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Gli avvistamenti e le presenze non più eccezionali di lupi in prossimità di nuclei abitati della montagna e della collina sono un dato di fatto che segnala la necessità di monitorare attentamente non solo la diffusione sul territorio della specie lupo, ma anche i suoi comportamenti e i rapporti da sempre non semplici di convivenza con le attività economiche ed umane.
Attraverso progetti e finanziamenti europei il Parco Nazionale sta operando per indagare e monitorare il fenomeno, per tutelare la specie e la convivenza con le attività umane, per ridurre i rischi di ibridazione con altri canidi ,oltreché per prevenire -e all’occorrenza risarcire – le predazioni di ovini e in generale di bestiame da allevamento.
Da questo punto di vista le azioni in corso si stanno dimostrando complessivamente idonee e di una certa efficacia.
Destano nuova e crescente preoccupazione sul territorio gli episodi ripetuti di predazione di cani e animali domestici nei pressi delle abitazioni. Non emergono ad oggi pericoli apprezzabili e concreti per la sicurezza delle persone, né localmente né a livello nazionale.
Si rileva tuttavia la necessità di adottare comportamenti e misure di prevenzione per la tutela degli animali domestici, come già è stato fatto per gli allevamenti ovini. L’adozione di alcune semplici misure e l’uso di strumenti idonei può ridurre notevolmente questo rischio. Nel contesto dell’attuale normativa e regolamentazione europea e nazionale questo è il primo e più semplice percorso da intraprendere, rimettendo a sedi e concertazioni istituzionali e iter istituzionali adeguate, le necessarie ulteriori considerazioni e decisioni.
Si consiglia pertanto di provvedere a proteggere con idonee recinzioni o altro genere di barriere o elementi dissuasori acustici o luminosi gli spazi utilizzati dagli animali domestici nelle ore serali e notturne; di considerare altresì l’uso di strumenti di protezione dei singoli animali che esistono e sono stati adottati e sperimentati in altri contesti.
I tecnici del servizio protezione della natura del Parco Nazionale sono a disposizione dei cittadini, oltre che di tutte le pubbliche Amministrazioni anche al di fuori del perimetro del parco, per l’informazione e l’assistenza possibili.
(Il direttore, Giuseppe Vignali)
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Il Wolf Apennine Center del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, nell’ambito del progetto “Life Mirco Lupo” intende avviare un percorso decisionale condiviso con le autorità locali, i tecnici del settore e più in generale tutti coloro che rappresentano gruppi d’interesse. Il comitato consultivo deve arrivare ad approvare un piano “condiviso” per la “gestione del lupo” in generale e per il problema dell’ibridazione lupo-cane in particolare.
“Per costituire il comitato consultivo – spiega Willy Reggioni, responsabile del WAC e del progetto “Life Mirco Lupo” – abbiamo già realizzato un primo incontro a Sassalbo il 18 dicembre scorso al quale hanno partecipato circa 30 persone. Durante questo primo incontro abbiamo “ascoltato” le istanze dei gruppi di interesse presenti ed abbiamo concordato un percorso che prevede un secondo momento di confronto da realizzare nel prossimo mese di marzo. In quell’occasione intendiamo dare le prime risposte a quesiti che ci sono stati posti e iniziare a condividere una bozza del piano d’azione. Ciò che ci sembra importante è allargare la partecipazione al comitato consultivo per questo il Parco Nazionale disposto una manifestazione d’interesse a cui ci aspettiamo una grande adesione”.
L’obiettivo del comitato consultivo previsto dal progetto “Life Mirco Lupo” è creare una sede di confronto a livello locale per discutere ed elaborare un piano d’azione concreto teso a individuare i mezzi e gli strumenti, condivisi tra i diversi gruppi di interesse, per la gestione degli ibridi cane/lupo, prendendo in considerazioni le condizioni socio-economiche locali.
Considerando che il fenomeno dell’ibridazione è fortemente interconnesso con quello del randagismo canino è necessario che a questo tavolo istituzionale siano chiamati a partecipare tutti gli attori competenti (Regioni, Comuni, Parchi regionali associati al WAC del Parco Nazionale, ASL) e i rappresentanti dei differenti gruppi d’interesse (cacciatori, allevatori, ambientalisti e animalisti) che sono coinvolti nella gestione di questo fenomeno. Il comitato avrà ruolo consultivo e potrà condividere i contenuti della campagna educativa. Ai membri saranno presentate le attività previste da progetto e con essi saranno concordati, entro le misure adeguate, le modalità di svolgimento delle stesse, nel pieno rispetto dei diversi interessi.
La manifestazione di interesse a partecipare ai lavori del comitato è reperibile sul sito del Parco Nazionale e a breve sul sito del progettowww.lifemircolupo.it. La domanda di partecipazione, correttamente compilata in tutte le sue parti, deve essere consegnata entro le ore 12 del 22 febbraio 2016 secondo le seguenti modalità: consegnata a mano presso l’Ufficio Protocollo di questo Ente Parco nazionale dell’Appennino Tosco – Emiliano con sede legale in via Comunale 23 Sassalbo di Fivizzano (MS), oppure inviata via fax al numero 0585/948.060, oppure inviata via mail a willy.reggioni@parcoappennino.it.
DOMANDA MANIFESTAZIONE DI INTERESSE COMITATO CONSULTIVO MIRCO LUPO