Riceviamo e pubblichiamo.
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In questi giorni mi è arrivata la locandina del nuovo programma della rassegna film di qualità al Teatro Bismantova di Castelnovo ne’ Monti. Ho così saputo che, andando al cinema, ogni spettatore devolve un euro alla costruzione dell’oratorio parrocchiale. Sinceramente mi sembra profondamente sbagliato. La religione (che io rispetto pur non essendo credente) appartiene alla sfera delle scelte personali. Lo Stato (quindi noi) finanzia già molteplici attività della Chiesa (stipendi ai docenti di religione, 6/8 per mille, contributi a scuole private, esenzioni varie, ecc.). Che il Teatro Bismantova, poi, con un bilancio non sempre florido, abbia trovato il modo di fare beneficenza al cardinal Bagnasco, mi sembra assurdo. Non serve dire “l’oratorio svolge attività aperte a tutti”. Mi fa piacere, ma fa pur sempre parte di una scelta. Quello che non mi fa piacere è questa visione poco chiara del pubblico e del privato. In conclusione tornerei agli insegnamenti di Cristo “Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”.
(Cleo Pignedoli)
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A noi pare, per quel che vale, che l’attività sociale – sociale, non strettamente o solo confessionale – della Parrocchia dovrebbe coerentemente essere considerata anche quando “fa” per la comunità locale. Non solo quando chiede. Che poi spesso i due aspetti si fondono (si chiede per redistribuire). Non dando cioè per scontato un aspetto (lei dice: “Mi fa piacere”) e lamentando l’altro. Quanto alla visione poco chiara, forse ci sarebbe se non si dicesse in anticipo la destinazione di un euro del prezzo (di 5 €: la gestione del Teatro non perde nulla, visto che il costo solitamente è di 4 €): qui lo si dichiara apertamente prima di accedere ai film. Non è abbastanza chiaro? Ma ovviamente si tratta di punti di vista.
(red)