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“Castelnovo ne’ Monti? Un paese morto”

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Immagine del centro del paese (Foto Redacon)

Un breve pensiero di Adriano Antenore Ceretti, pubblicato sopra la larga lavagna del sito Facebook, ha dato “fuoco alle polveri”. Polveri ricorrenti, in verità.

“Passeggiando per Castelnovo oggi (ieri, ndr) – annota Ceretti, ‘schitarratore’ che spesso e volentieri si presta per animare festicciole e case di riposo e che nei giorni scorsi ha presentato un cd insieme all’amico Sergio Cardone – mi sono sentito in un paese fantasma, la gente passeggiava svogliatamente, annoiata dal nulla, nessuna attività. Mi sono chiesto se era autunno, inverno, ma è la fine di giugno, abbiamo giovani pronti a divertirsi e a divertire, meno giovani, artisti vari locali; ma che cavolo di Unesco, forse vuol dire ‘non esco’, ma cosa abbiamo da offrire, i posti fantastici, ma le strade? L’accoglienza? I servizi? Siamo borghesucci senza voglia di fare, senza voglia di dare… sveglia. Feste a Groppo, Costa de Grassi, Ca’ del Cavo, Vetto, Gombio, in qualsiasi piccolo borgo, ma a Castelnovo? Beh, ciao, benvenuti nel nulla o quasi (dimenticavo: il posto più affollato era il nuovo negozio dei cinesi, fate voi)”. Non manca il post scriptum: “Non è che non attiriamo turisti, è che andiamo via anche noi”. Diversi gli interventi a commento, in cui si rileva soprattutto che i giovani non san che fare, si parla di ubriachezza quasi fosse l’unico passatempo, si lamentano spesso impedimenti alla libera organizzazione di iniziative (impedimenti di chi magari chiede rispetto di orari e livelli di rumore), si sottolineano le divisioni intestine tra chi vorrebbe adoperarsi per la rinascita di una pro loco.

Alcuni frammenti: “ce l’hanno fatta a trasformare il paese in dormitorio” (chi è che ce l’ha fatta?); “dobbiamo andare a Reggio per vedere gente nuova”; “qui manca la voglia, tutto il resto sono scuse!”; “se manca l’affiatamento e l’entusiasmo non si va da nessuna parte”; “devo dire che le persone non hanno più voglia, c’è crisi e tanta paura, quindi chi ha una casa… si rinchiude”; “la nostra gente commerciale si è arenata a 15 fa e danno colpa solo alla crisi e nessuno ha voglia di rimboccarsi le maniche per far qualcosa”; “da troppo tempo ormai Castelnovo è come paralizzata da una soffocante cappa di conformismo” (tradotto?)…

Ma la discussione è piuttosto articolata e, nello scambio tra l’uno e l’altro “portatore di interessi”, ne emergono questioni tecniche che richiederebbero risposte (in verità forse neppure tanto facili ed immediate).

Non è la prima volta che l’argomento è oggetto di dibattito. E’ anzi ciclico, spesso proprio in coincidenza dell’inizio di una stagione estiva. Forse invece quel che scarseggia e invece servirebbe sono anzitutto 1) sapere quel che si vuole e 2) delle buone idee conseguenti.


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