“Le parole di Massimiliano Genitoni, che leggiamo oggi (ieri, ndr) sulle pagine di questo giornale, sembrano voler dire che il M5S sta sempre e comunque dalla parte dei cittadini, mentre c’è un’altra politica un po’ sorda e che gira la testa e insegue altre logiche, guardando soprattutto alle proprie ‘convenienze’ di parte”. E’ l’incipit di un intervento di Robertino Ugolotti, capogruppo consiliare di “Progetto per Castelnovo ne’ Monti”.
Che così prosegue: “Vorremmo ricordare a Genitoni che anche il nostro gruppo consiliare ha chiesto al sindaco che in Consiglio comunale si porti il documento inviato dal Comitato ‘Salviamo le cicogne di montagna’ e lo ha fatto il giorno innanzi rispetto a loro, vale a dire il 29 maggio, e in altre precedenti occasioni non abbiamo mancato di esprimere le nostre preoccupazioni per la ‘questione ospedale'”.
“Ma il punto non è quello di arrivare primi e battere gli altri sui tempi, per annunciarlo poi alla stampa in modo da appendersi la medaglia dei più veloci, dal momento che qui l’obiettivo primario non è la bravura nella corsa ma il trovar la migliore soluzione al problema, e la funzione della politica è proprio quello di ricercare il giusto equilibrio tra le varie esigenze in campo”.
“Appartengo a quella politica che allora, vale a dire quasi vent’anni fa, aveva contribuito alla predisposizione di un piano sanitario che faceva del S. Anna uno dei tre poli ospedalieri provinciali (insieme a Reggio Emilia e Guastalla), che aveva saputo cioè realizzare una condizione di garanzia per il futuro del nostro nosocomio; e ritengo che anche oggi la politica debba farsene di nuovo carico, mettendo insieme le diverse criticità della montagna, che riguardano l’ospedale nel suo complesso, e non solo questo, per non doverci ritrovare con il continuo pericolo di ‘chiusure’, nel senso di tamponare una ‘falla’ e vedersene aprire un’altra il giorno dopo e in quelli a seguire”.
Continua e conclude Ugolotti: “Quanto poi al ‘dirigente sanitario distrettuale, che, come detto dall’assessore regionale, sembra essere la persona in grado di prendere questa decisione': secondo le parole di Genitoni lo avevamo chiamato in causa in un nostro articolo qui pubblicato il 20 aprile scorso col titolo ‘La montagna deve riscoprire un po’ di senso unitario’, ma non ci risulta che sino ad ora abbia fatto sentire la propria voce in proposito; e ce ne dispiace non poco”.