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“Perché sì alla fusione dei nostri comuni”. Il pensiero di Claudio Bucci

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In molti commenti che ho sinora letto sul tema della creazione di un unico Comune del Crinale, viene spesso affrontato, in positivo o in negativo, l’aspetto dei contributi economici che Regione e Stato prevedono a favore del Comune che nasce da una fusione di piccoli Comuni per 10 anni. Si tratta di cifre significative ed importanti che aiuterebbero non poco, ma credo che andare verso un nuovo Comune sia qualcosa di più importante che avere incentivi economici temporanei.I Comuni come li conosciamo oggi datano ad oltre 150 anni, si tratta quindi di una scelta storica che durerà per molti decenni a venire , quindi una scelta che deve avere motivazioni più profonde .Una di queste, a mio avviso, è che nel nostro Paese vi è una grande, unanime richiesta di semplificazione dello Stato, degli Enti Locali ed una fortissima esigenza di risparmio sulla spesa pubblica, per liberare risorse a favore di investimenti produttivi . Ebbene passare da quattro Comuni ad uno è un contributo in questo senso. Ho letto anche che si perdono le proprie “radici”. Da nativo e residente di Busana, da “innamorato” dell’Appennino Tosco Emiliano,credo che  le potenzialità del nostro territorio siano sottovalutate, misconosciute ed insufficientemente valorizzate. Per cambiare le cose credo occorra avere obiettivi nuovi che tengano conto di quelli che sono i nostri valori territoriali

. Mi permetto un superficiale “volo” sul territorio di Ligonchio, Ramiseto, Collagna e Busana. Amo guardare dal mio paese la valle del Secchia, i campi curati attorno a Cinquecerri, la valle dell’Ozola che confluisce nel Secchia, le attraenti vette del Cusna e del Cavalbianco. Tutto ciò oggi in Comune di Ligonchio.Salgo spesso in vetta al monte Ventasso, da lì l’ampia valle dei Cavalieri, lo spettacoloso lago Calamone, il borgo di Montemiscoso, le campagna di Gazzolo, la piana di Pratizzano, la stupenda cornice dell’Alpe di Succiso. Tutto ciò oggi in Comune di Ramiseto.Mi piace percorrere la strada che porta alla Scalucchia, ammirare le rustiche recinzioni dei campi sopra Valbona che “odorano” di pastorizia e di fatiche,la stretta valle del Rio Arbero che rifluisce a valle dell’orrido degli Schiocchi nel Secchia, le recuperate praterie sopra Nasseta, ancora un versante del Cavalbianco, la Nuda ed il Casarola con la sua imponenza. Tutto ciò oggi in Comune di Collagna.Poi, più da vicino, il Fortino sullo Sparavalle, l’Osservatorio Astronomico, l’ampia prateria che li congiunge, il Camping immerso nei secolari Castagneti, le pendici del Ventasso che nelle varie stagioni sono uno spettacolo di varietà di colori, i borghi di Ca’ Ferrari e NIsmozza che richiamano la storia e l’edilizia dei nostri avi. Tutto ciò oggi in Comune di Busana.Ebbene io che sono nato ed ho “radici” a Busana, se fra un anno diventassi abitante nel Comune “Ventasso” ( per citare uno dei possibili nomi) andrei orgoglioso di essere cittadino di un Comune che annovera nel suo territorio tutte le bellezze che ho prima citato ( e sono quelle che si evidenziano “al volo”, andandoci dentro c’è ovviamente molto altro e molto di più).

Le mie “radici” non sarebbero estirpate, ma arricchite!

Mi si potrà obiettare che non si “mangia” con le bellezze naturali. Mi permetto di osservare che, questa eventuale affermazione,se può essere superficialmente valutata come vera, ad una riflessione più attenta non regge. Infatti è proprio questa nostra “materia prima” che può essere la nostra fonte economica e di lavoro.Vi sono già esperienze avviate in questo senso, ma il più è ancora da fare.Per fare ciò, per avere la forza di perseguire progetti ed obiettivi nuovi,penso per esempio, ad una capacità di dialogare con i Comuni confinanti della Garfagnana e della Lunigiana, facendo del Pradarena, del Cerreto e del Lagastrello elementi di congiunzione per pensare ad uno sviluppo comune.Per rivendicare l’attenzione degli Enti superiori per finanziare le infrastrutture di cui il nostro territorio necessita, viabilità e banda larga in primis, il Sindaco del Comune più ampio della Provincia (257 Km quadrati), tra i primi più popolosi Comuni dell’Appennino (4.407 ab.) avrebbe sicuramente più autorevolezza e forza per rivendicarle. Così come nei confronti del Parco Nazionale, che ricadrebbe per circa l’80% del suo territorio nel Comune “Ventasso”,  si avrebbe la forza di rivendicare  correzioni di operatività ed investimenti che si rendono necessari.

La garanzia poi,che la legge prevede, del mantenimento dei quattro Municipi nelle località di origine dove i cittadini continuano ad usufruire dei Servizi essenziali, mi pare importantissima e molto opportuna.

Queste mi sembrano  tra le ragioni a favore di un processo riformatore che è nelle mani dei cittadini del crinale appenninico reggiano, che possono attraverso il referendum popolare vincolante, decidere il proprio futuro Istituzionale. Inoltre una valutazione attenta delle tendenze riformatrici da parte dello Stato sulle Autonomie Locali, fanno presumere che possa esserci nel prossimo futuro un intervento autoritativo di legge nazionale che accorpi i piccoli Comuni secondo criteri numerici indipendenti dalla nostra volontà di residenti.

Infine ho potuto spesso toccare con mano come i bambini di Ramiseto,Busana, Collagna e Ligonchio quando si trovano assieme nell’Istituto Scolastico Comprensivo, che è già realtà da anni; quando con i loro Parroci partecipano a varie iniziative e giochi  come Vicariato dei quattro Comuni , che è realtà da anni, non sono “radicalmente” diversi, anzi stanno benissimo assieme senza problemi, mi pare si sentano già parte di una stessa realtà.Loro sono il futuro, noi adulti abbiamo l’opportunità di guardare a loro con fiducia ed apertura, unendo le forze per un futuro migliore.

(Claudio Bucci)

Estratto dal  numero di gennaio 2014 del periodico “Oltre la Sparavalle” del Vicariato dell’alto crinale.


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