Quantcast
Channel: Ultime notizie - Redacon
Viewing all articles
Browse latest Browse all 17273

L’Appennino è riserva Unesco AGGIORNAMENTI

$
0
0

Mab Unesco Mappa Area con le tre zoneIl Delta del Po e l’Appennino tosco-emiliano diventano riserva della biosfera dell’Unesco. Il riconoscimento ufficiale è arrivato oggi a Parigi, dove si è riunito il Comitato internazionale del programma Mab (Man and the biosphere) dell’Unesco.

Risaliva al 2013 la prima proposta di candidatura presentata dai due enti parco del Delta del Po di Veneto ed Emilia-Romagna e dal Parco dell’Appennino tosco-emiliano, sottoscritta e sostenuta dalle regioni, dal Ministero dell’Ambiente e dai comuni del territorio.

Della delegazione presente a Parigi facevano parte anche i sindaci di Mesola, Comacchio (FE), Castelnovo ne’ Monti, Villa Minozzo e Langhirano (PR), oltre ai presidenti degli enti parco.

Parco Appennino Delta Po e Alpi Giudicarie aree MAB UNESCO oggi a Parigi. (foto Parco Nazionale Tosco Emilia)

Parco Appennino Delta Po e Alpi Giudicarie aree MAB Unesco oggi a Parigi (Foto Parco nazionale tosco-emiliano)

“Per la nostra regione si tratta di un risultato straordinario – ha affermato dalla capitale francese l’assessore regionale alle Politiche ambientali Paola Gazzolo -. Un riconoscimento che ci onora e al tempo stesso ci carica di una nuova responsabilità: delle tre candidature italiane riconosciute oggi, due riguardano la nostra regione. Questa prestigiosa qualifica, di cui possono fregiarsi solo 13 riserve italiane e 631 nel mondo, impreziosisce una vastissima area di inestimabile valore storico, culturale e ambientale. È un punto di partenza – ha aggiunto Gazzolo – che ci dà la possibilità di internazionalizzare il nostro patrimonio ambientale e di promuovere una crescita sostenibile”.

“Un esempio di collaborazione tra pubblico e privato – ha sottolineato l’assessore – che ha messo insieme tutti i portatori di interesse per portare a casa un risultato strategico dal punto di vista ambientale e turistico. Questo duplice riconoscimento consente infatti di creare un polo attrattivo di interesse mondiale e di puntare alla creazione di una rete internazionale che rappresenta un connubio unico di paesaggi, storia, arte e natura”.

Il primo banco di prova per sperimentare l’efficacia di questa impresa sarà l’Expo di Milano: “Una grande vetrina e un’occasione che non possiamo mancare – ha concluso Gazzolo -. Già nelle prossime settimane chiederemo un incontro con i ministri competenti per discutere delle azioni da mettere in campo per valorizzare al meglio questa nostra risorsa”.

“Una grande e riuscita operazione, che per l’Emilia-Romagna è motivo di profonda soddisfazione”. – ha sottolineato il sottosegretario alla presidenza della Regione, Andrea Rossi – Assieme al Delta del Po, la Montagna tosco-emiliana diventa luogo di tutela ambientale e di promozione di uno stile di vita. Credo sia significativo che siano proprio due territori che in passato hanno subìto un impoverimento demografico ed economico a vedere riconosciuto un grande valore. Valore che non è legato solo al paesaggio, ma anche alle produzioni agroalimentari, agli insediamenti storici, al patrimonio di biodiversità”.

“Forte sarà l’impegno della Regione – ha concluso il sottosegretario – per sostenere questi territori, che oggi hanno ottenuto un riconoscimento straordinario”. (fonte Regione Emilia-Romagna)

Il Consiglio di coordinamento internazionale del programma Mab (Man and Biosphere) dell’Unesco ha approvato all’unanimità, a Parigi, l’iscrizione di tre nuovi siti naturalisti italiani nella Lista delle Riserve di Biosfera considerate uniche al mondo. Sono il Delta del Po, delle Alpi di Ledro e Judiciaria, dell’Appennino Tosco-Emiliano. Salgono così a 13 le riserve italiane iscritte. ”E’ la prima volta che l’Italia riesce ad iscrivere tre siti tutti insieme” sottolinea il curatore dei dossier, Pier Luigi Petrillo.

Per il governo ha espresso soddisfazione e ha ringraziato l’ambasciatrice italiana presso l’Unesco Vincenza Lomonaco. ”In tutti questi tre casi”, precisa il prof. Petrillo, che ha negoziato per l’Italia le tre candidature, “l’Unesco ha evidenziato come sia possibile assicurare lo sviluppo economico di un territorio nel rispetto dell’ambiente e del suo ecosistema, puntando su pratiche agricole tradizionali e su produzioni tipiche come il Parmigiano Reggiano nell’Appennino tosco-emiliano”. Peraltro, osserva ancora il giurista, “sono paesaggi rurali di eccellenza, ognuno con la sua specificità, e il fatto che l’Unesco li abbia riconosciuti tali conferma come l’Italia sia una culla di biodiversità”. Il programma Mab dell’Unesco è nato nel 1971 per valorizzare delle aree protette dal punto di vista ambientale in cui l’attività umana sia presente. La lista delle riserve di biosfera include, quindi, gli esempi migliori di sviluppo economico di un territorio rispettoso dell’ambiente, dell’ecosistema e della biodiversità.

Queste le new entry nella lista Unesco delle riserve di biosfera considerate uniche al mondo.

– Delta del Po. Si tratta di un territorio tra il Veneto e l’Emilia-Romagna, di circa 140mila ettari, con una popolazione di 120mila abitanti. “Il paesaggio del Delta del Po rappresenta una identità unica e un patrimonio estremamente significativo di biodiversità” si legge nella motivazione data dal Consiglio intergovernativo dell’Unesco.

– Alpi di Ledro e Judiciaria. Sito compreso tra le Dolomiti, il Lgao di Ledro, il Lago di Carera e il Lago di Garda, di circa 47500 ettari, comprendente diversi habitat e culture tradizionale, con una popolazione di circa 15800 abitanti. Qui l’agricoltura è la principale fonte di reddito; specialmente la viticoltura, l’olivicoltura, la coltura di frutta e verdura tradizionale.

– Appennino tosco-emiliano. Frontiera climatica euro-mediterranea, il territorio è compreso tra la Regione Toscana e l’Emilia-Romagna: si sviluppa per oltre 223mila ettari e conta 1300 abitanti. L’Unesco evidenzia come questo sito sia unico per aver sviluppato, all’interno di aree protette dal punto di vista ambientale, un turismo enogastronomico basato su prodotti tipici e tradizionali. (Fonte Ansa)

* * *

“L’ inserimento dell’Appennino tosco-emiliano all’interno dei siti Unesco patrimonio dell’umanità è un’ottima notizia e opportunità che le nostre terre non  possono lasciarsi sfuggire per valorizzare in maniera sostenibile il territorio e le economie locali. Ad aiutare lo sviluppo sostenibile e la promozione dell’Appenino tosco-emiliano luogo Unesco può essere anche l’approvazione del disegno di legge del Movimento 5 Stelle a prima firma Terzoni unificato con il testo di legge Realacci (Pd) sulla ‘valorizzazione dei piccoli comuni’ la cui discussione è iniziata alla Camera qualche settimana fa.  Il Parlamento torni protagonista come in occasione della legge sugli eco-reati e quella sulla class-action (entrambe portano la firma anche del M5S) e si dia impulso allo sviluppo sostenibile ai piccoli comuni del nostro Appennino valorizzando ancor di più in questo modo il riconoscimento Unesco”. Sono parole a commento di Maria Edera Spadoni, deputata M5S.

* * *

Il Consiglio internazionale di coordinamento dell’UNESCO, nell’ambito del programma “Uomo e Biosfera” (MAB), ha approvato all’unanimità l’iscrizione di 3 nuovi siti italiani nel prestigioso network mondiale delle riserve UNESCO.

Si tratta di 2 siti a carattere inter-regionale, l’Appennino Tosco-Emiliano, e il Delta del Po (quest’ultimo sul confine fra Veneto e Emilia Romagna), e del sito Alpi Ledrensi e Judicaria che si estende dalle Dolomiti di Brenta al Lago di Garda nella Provincia di Trento.

“E’ la prima volta, in quarant’anni, che l’Italia ottiene un risultato così importante a livello internazionale in ambito ambientale” ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti. “L’UNESCO, iscrivendo 3 nuovi siti nella Lista delle eccellenze naturalistiche”, ha proseguito il Ministro, “evidenzia la straordinaria biodiversità e ricchezza di paesaggi del nostro paese e, al tempo stesso, riconosce la capacità delle comunità locali di saper trovare il giusto equilibrio fra uomo e natura, valorizzando l’insieme delle risorse umane, naturali, culturali, paesaggistiche e produttive presenti sul territorio. Per l’UNESCO, infatti, questi 3 siti naturalistici sono esempi emblematici di sviluppo sostenibile, sapendo offrire al mondo intero l’esemplarità di un percorso di crescita economica e turistica rispettosa dell’ecosistema e della biodiversità. Il riconoscimento pervenuto da Parigi mi riempie di orgoglio e conferma la bontà dell’azione di salvaguardia dell’ambiente avviata dal governo italiano”.

“Alla mia gioia di Ministro”, ha proseguito Galletti, “si unisce la mia gioia di emiliano per il risultato raggiunto dal mio territorio: sono doppiamente felice, doppiamente orgoglioso”.

Le 3 candidature erano state presentate all’UNESCO il 30 settembre 2014, dopo un lungo negoziato. In precedenza i siti Delta del Po e  Alpi Ledrensi e Judicaria avevano ricevuto dall’UNESCO una valutazione non pienamente favorevole ed erano state rinviate. I nuovi dossier di candidatura, con l’aggiunta del sito dell’Appennino Tosco-Emiliano, hanno ottenuto oggi dall’UNESCO un voto unanime favorevole.

Con queste nuove iscrizioni sono 13 le riserve italiane nella Lista dell’UNESCO (tabella seguente). Dopo 10 anni di sostanziale assenza dell’Italia in tale consesso internazionale ben 5 riserve sono state iscritte negli ultimi 3 anni, e 6 di quelle già presenti hanno rinnovato il proprio impegno con una estensione del proprio territorio.

***

Legambiente Appennino Reggiano si rallegra per il grande risultato conseguito dal Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano nell’aver promosso e guidato con successo la candidatura del nostro territorio a diventare Riserva MAB Unesco. Il circolo esprime tutta la sua gratitudine per lo sforzo e la perseveranza che il presidente Fausto Giovanelli e il suo staff hanno dimostrato nel perseguire un visione di grande spessore culturale che, in pochi anni, ha portato questo territorio a diventare prima Parco Nazionale e ora Riserva MAB Unesco. Un progetto ambizioso, sul quale pochi avrebbero scommesso in quel lontano 1997, che crediamo abbia avuto come esito principale quello di dare consapevolezza a chi abita e lavora in questo territorio della sua eccezionale qualità ed unicità.

Se chi guida il nostro Parco ci ha fatto questo grande regalo, spetta ora a noi, società civile e mondo dell’impresa, la responsabilità di tradurre questa opportunità in un progetto e in una realtà concreta di sviluppo. Cosa significhi allora abitare e produrre in una Riserva Uomo e Biosfera? Questa domanda, che domani dovrà interessare probabilmente l’intero pianeta, abbiamo la fortuna di potercela già porre oggi, qui nell’Appennino reggiano.

Legambiente Appennino Reggiano

***

Articoli correlati

Appennino tosco Emiliano a Parigi MaB UNESCO

Appennino Tosco Emiliano a Parigi MaB UNESCO (foto Parco Nazionale Tosco Emiliano)

 

Appennino tosco Emiliano a Parigi MaB UNESCO

Appennino Tosco Emiliano a Parigi MaB UNESCO (foto Parco Nazionale Tosco Emiliano)

 

 

Appennino tosco Emiliano e delta del Po aree UNESCO

Appennino Tosco Emiliano e delta del Po aree UNESCO (foto Parco Nazionale Tosco Emiliano)

 

 

Appennino tosco Emiliano a Parigi MaB UNESCO

Appennino Tosco Emiliano a Parigi MaB UNESCO (foto Parco Nazionale Tosco Emiliano)


Viewing all articles
Browse latest Browse all 17273

Trending Articles



<script src="https://jsc.adskeeper.com/r/s/rssing.com.1596347.js" async> </script>