Riceviamo e pubblichiamo.
* * *
Siamo alla conclusione? Siamo alla svolta?
Riusciamo a capire l’enorme importanza di ciò che sta accadendo? Siamo tutti d’accordo ora?
Sì, un enorme Sì.
Comitati e istituzioni, cittadini e sindaci, finalmente siamo verso un’unica direzione: chiudere le discariche e cercare un modo nuovo di gestire i rifiuti. Quello che vogliamo è una società senza divisioni: solo uniti si capisce cosa è veramente importante, per questo vogliamo essere grati a chi ultimamente ha capito, e cioè i sindaci dei comuni montani, le autorità provinciali, mentre aspettiamo ora anche il sì della Regione.
Dopo i Comuni e la Provincia ora spetta alla Regione capire e prendere atto che nessuno vuole una nuova Poiatica: non in montagna, non in collina, non in pianura, non in campagna, non in città.
L’unico profumo che vogliamo sentire è quello della nostra aria. Il problema rifiuti va risolto nel principio, le persone devono cambiare cultura, capire che ciò che sfruttiamo è la nostra terra, le nostre risorse, ciò che Dio ci ha dato per vivere la nostra vita, ma che non ha incaricato nessuno e con nessuna autorità per distruggere tutto questo capolavoro: come scrive l’agronomo ducale Filippo Re, la nostra vallata produceva 22 tipi di mele diverse, 45 diverse pere, dove siamo arrivati?
La cultura delle persone deve cambiare, solo i soldi non sono niente, l’intelligenza sarà la ricchezza del futuro e, insieme alla cultura, la politica dovrà cambiare, oramai non ci sono più risorse e le persone sono stanche di ammalarsi in silenzio: se la politica non cambia strada, tutto le franerà addosso.
(Don Raimondo Zanelli)