Quantcast
Channel: Ultime notizie - Redacon
Viewing all articles
Browse latest Browse all 16991

Muore Pier Luigi Gariselli, artista e poeta del legno

$
0
0

Luigi Gariselli vert (Large)

 

Innumerevoli opere lignee, attrezzi in legno e ferro, mobili antichi. E’ la grande eredità di Pier Luigi Gariselli, mancato all’affetto dei suoi cari nella giornata di oggi, martedì 10 febbraio 2015,  era nato a Baiso il 30 ottobre 1931 da una famiglia numerosa. Si conclude così la “favola del legno”.

Cavaliere della Repubblica, era un personaggio molto conosciuto in tutto l’Appennino per le sue molteplici attività. Nel dopoguerra, infatti, lavorò in molti uffici postali tra cui, in ultimo, quello di Vetto di cui fu direttore. Ma nella memoria di molti, il suo nome è legato ad una eccezionale capacità artistica nel lavorare opere lignee, attrezzi in legno e ferro e restaurare mobili antichi, tra cui quelli delle chiese. L’arte l’aveva appresa dal padre Luigi detto ‘Gino’, che si compiaceva degli apprendimenti del figlio, certamente degni della scuola di Ceccati o di Vignaroli. Imparò quindi questa arte in un periodo in cui fare il falegname non voleva assolutamente dire vivere bene. Si lavorava esclusivamente a mano e, il lavoro, era in ogni modo legato alla stagionalità dei pagamenti del formaggio o della vendita del bestiame, per le famiglie contadine per le quali si lavorava.

La sua competenza era presa a riferimento da molti restauratori, così come le sue opere erano spesso a fini di beneficenza nelle chiese della montagna. I suoi mobili preferiti erano il Seicento Reggiano e Parmigiano, perché diceva “semplice, caldo, funzionale”.

Lavorò anche come bracciante agricolo nella zappatura e raccolta delle barbabietole a Toury en Valois, nella regione dell’Oise francese. Di quel periodo raccontava in un’intervista: “Dell’Italia mi mancava tutto. Anche se per arrotondare riuscivo ugualmente a fare il falegname presso le famiglie francesi, che avevano bisogno di riparare i loro attrezzi, come sedie e carriole”.

Tra i restauri eseguiti si può ricordare quello della chiesa di Vetto, commissionato da don Eusebio: l’altare, ricostruito con frammenti antichi, gli scranni laterali, realizzati in stile come quello centrale, l’inginocchiatoio, la credenzina, il tabernacolo, opera del Cinquecento toscano donata alla chiesa da don Guasti. Assieme a Claudio Genitoni lavorò per la realizzazione del parquet davanti all’altare col fiore e l’ostia in legno. Per don Valter Aldini, di Villaberza, curò i restauri e condivise anche la passione per le mostre e i mercatini. Tra le sue opere una libreria in noce per la figlia, ma anche un tavolino intarsiato, uso rolino, realizzato con olmo, acero bianco, noce. In una intervista aveva svelato un segreto del trattare il legno: “Lavorare a mano come si faceva una volta, perché un mobile lavorato a mano trasmette calore ed è piacevole all’occhio e al tatto”.

Aveva inoltre militato nelle file della Democrazia Cristiana, diventando il segretario di quella vettese fino ai tempi degli Onorevoli Castagnetti e Bonferroni. Impegnato in parrocchia fu persona di grandissima dignità e rigore morale.

Lascia la moglie Valda, sposata nel 1960, le figlie Stefania e Antonella, i generi Evaristo e Andrea, i nipoti Chiara, Andrea, Alice e Greta.

Il rosario si terrà presso l’abitazione, in via Rocco Nobili, 33, a Vetto, mercoledì 11 febbraio alle ore 20.30. I funerali avranno luogo giovedì 12 febbraio alle 14.30 con partenza dalla casa dell’estinto.

 


Viewing all articles
Browse latest Browse all 16991

Trending Articles



<script src="https://jsc.adskeeper.com/r/s/rssing.com.1596347.js" async> </script>