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Pavim-floor, già Durocem: libri in tribunale

 

Provare la strada del concordato con l’auspicio di risollevarsi. E’ la vicenda della Durocem di Cavola, azienda leader nel settore della pavimentazione in cemento per grandi superfici fondata 45 anni or sono dal patron, Silvio Scalabrini, in seguito addirittura tra i fondatori della Banca di Cavola e Sassuolo. Oggi la ditta ha dato spazio ai figli Marco, Lara e Cecilia. Ma sono di pochi anni fa le cronache dei giornali nazionali che raccontano di come questa ditta, orgoglio dell’Appennino reggiano, lavorasse con commesse strabilianti nel mondo, fiere internazionali e fosse forte di fatturati strabilianti. Un esempio di impresa sorta dal nulla e… gioiello dell’imprenditoria locale.

Nel 2008, a crisi iniziata, l’azienda contava un fatturato di 25,9 milioni di euro, con un bilancio leggermente contratto sull’anno precedente. Ma da sempre aveva colpito molti la scelta di mantenere sempre la sede produttiva a Cavola e questa azienda era arrivata a contare 8 filiali commerciali e, all’estero, dove arrivò a mettere assieme 12 rappresentanze commerciali e 4 joint-ventures. La Durocem Italia spa per prima in Italia aveva investito grandi risorse nella ricerca di nuove tecniche e nuovi prodotti, importando dall’estero alcune soluzioni innovative tra le quali la tecnologia Laser Screed, dagli Usa che permette la vibrostesura meccanica del calcestruzzo con controllo della planarità al laser. Già negli anni Settanta l’azienda fece da apripista per l’innovazione tecnologica anche con sperimentazioni.

Purtroppo la crisi economica mondiale e dell’edilizia avrebbero fatto il suo decorso anche qui: il calo del fatturato, il dimezzamento delle squadre di posatori le difficoltà nello svolgere l’attività.

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Silvio Scalabrini

Silvio Scalabrini, fondatore della Durocem

Non erano passate inosservate, nel 2012, le dimissione di Silvio Scalabrini dalla “sua” banca, quella di Cavola e Sassuolo, che di lì a pochi mesi si sarebbe fusa nel nascente Banco Emiliano.

Poi le vicissitudini della sua azienda. Ora la Pavim-floor, già Durocem, ha avviato la procedura di concordato preventivo al Tribunale di Reggio Emilia lo scorso 14 ottobre. Il cambio di nome serve, solitamente, per avere la procedura concorsuale a nome di altro soggetto – si noti che la partita iva è immutata – al fine di preservare, verosimilmente, il marchio Durocem. L’auspicio di molti, dei lavoratori in primis, è che questa realtà imprenditoriale sappia trovare un accordo con i suoi creditori per scongiurare il fallimento e superare questo periodo difficile, tornando ai vertici di questo importante settore.

Il Tribunale reggiano ha concesso il termine di sessanta giorni per il deposito in cancelleria della proposta di concordato. Commissario giudiziale sarà il dottor Paolo Alberini, il giudice delegato è il dottor Giovanni Fanticini.


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