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Poiatica / “I preti sbagliano”. “No, sbaglia il Pd”

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“La questione della discarica di Poiatica nel carpinetano viene da molto lontano – dichiara Massimo Becchi presidente di Legambiente Reggio Emilia – visto che è da circa 20 anni che l’impianto è attivo: per superare questa antica ed antiquata forma di smaltimento è stata necessaria una lunga battaglia per portare nel raggiano la raccolta differenziata spinta ed il porta a porta, responsabilizzando quindi i singoli cittadini e le amministrazioni ed iniziando un percorso per la riduzione dei rifiuti, partendo dagli imballaggi, di cui sono la componente principale. Tutti questi sono stati percorsi prima culturali e poi politici, fino alla loro realizzazione, che hanno permesso ad alcuni comuni della nostra provincia di superare anche il 70 % della raccolta differenziata, togliendo alla discarica molte tonnellate di materiale”.

Il caso di Poiatica – sostiene Becchi – non fa eccezione: “Per superare questo impianto occorre continuare su questa strada. Fa certamente pensare la presa di posizione dei tre parroci, don Raimondo Zanelli, don William Neviani e don Graziano Gigli, parroci di Cavola, Valestra e Toano, al riguardo, che se è certamente giustificata dal ruolo che ricoprono nella comunità, appare certamente sbagliata nei termini veri della questione, lanciando inutili e dannosi allarmi sulla salute dei più piccoli, poi puntualmente smentiti dall’Ausl. Il disagio una discarica lo crea certamente, ma allora la battaglia andava fatta soprattutto al momento della sua proposta e protratta negli anni: ora appare veramente bizzarra, dopo vent’anni che la comunità di Carpineti beneficia dei contributi economici dell’impianto”.

“La battaglia da fare è quella di potenziare la raccolta differenziata e di marginalizzare il conferimento del tal quale in discarica, fino ad eliminarla del tutto, decretando la chiusura dell’ impianto stesso attraverso una tempistica certa”.

Becchi spiega che “a livello provinciale nel 2012 (i dati del 2013 sono ancora in elaborazione) la produzione provinciale di rifiuti è calata del 5,9% rispetto all’anno prima, attestandosi a 385.507 tonnellate, mentre la raccolta differenziata è attorno al 60,5% con 148.195 ton smaltite nelle due discariche reggiane (+22,1 % rispetto al 2011), di cui 88.210 nel solo impianto di Poiatica, dovuta alla chiusura dell’inceneritore nel maggio 2012 e alla mancanza del trattamento meccanico biologico che oggi è ancora in progetto. Rispetto alla media provinciale del 60,5% di raccolta differenziata i comuni di Carpineti e Toano si attestano al 53,6 e 39,8% (i più virtuosi sono stati Cavriago con il 74,6% e Poviglio con il 73,5%). Occorre quindi che anche queste comunità, soprattutto Toano, si mobilitino per arrivare a ridurre la sua quantità di rifiuti indifferenziati che vanno in discarica”.

“Legambiente ha già segnalato a fine giugno 2010 la presenza di percolato che fuoriusciva dall’impianto andando direttamente in Secchia durante un’operazione di vigilanza, situazione molto pericolosa, così come da anni sta combattendo solitaria una battaglia per il ripristino delle cave di argilla abbandonate, di cui Carpineti in particolare abbonda. Viene da chiedersi dove fossero gli abitanti ed i parroci negli anni ’80 e ’90 (anche dopo) in cui si andava compiendo lo scempio della nostra montagna a vantaggio dei ceramisti, che in molti casi hanno poi abbandonato senza scrupoli queste aree al loro destino. La discarica nasce proprio all’interno di una di queste cave di argilla”.

“E’ sempre utile – conclude Becchi – che i cittadini si costituiscano in comitati o associazioni per difendere il loro territorio, ma è necessario anche una visione di ampio respiro, senza la quale le energie profuse servono ben a poco”.

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C’è anche la presa di posizione di Giuseppe Pagliani, capogruppo Fi-Pdl in Provincia, che è di tutt’altro avviso. Ecco il suo intervento.

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Fuori luogo e fuori tempo la risposta del Pd di Carpineti alla lettera dei tre parroci! Ma come, è da aprile 2013 che si discute di questa situazione della discarica di Poiatica e sono mesi che dalla Provincia non riceviamo risposte adeguate alle sei interrogazioni da me poste in merito alle varie criticità della discarica e solo adesso il Pd con un ridicolo atteggiamento vittimistico torna a pretendere piena credibilità. Ma chi vogliono prendere in giro? Certo, la loro rabbia è comprensibile, si è ormai in campagna elettorale e la lettera dei tre parroci li ha evidentemente feriti a morte, a questo punto se la prendono ancora con chi nei comitati per anni e per mesi ha ripetuto gli stessi concetti. La lettera dei parroci è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma non hanno il coraggio di ammetterlo. Incredibile la protervia con cui anche dall’Asl si tenta di replicare per demolire quello che i parroci hanno coraggiosamente affermato. Dall’Asl il solito gioco delle tre carte e le mezze verità con il contagocce! Perché se, come affermano, hanno i dati di tutti i comuni della provincia, in tanti anni non si sono mai degnati di renderli pubblici? La replica della dott.ssa Riccó apparsa sui quotidiani è aberrante. Se, come afferma la dottoressa, l’Ausl ha statisticamente raccolto dati più raccapriccianti negli altri comuni della provincia, per quale ragione se li tiene chiusi in un cassetto? E come mai si riduce a rimarcare il numero dei nati vivi? Che senso ha? Perché non specifica il numero degli aborti terapeutici e di quelli spontanei dovuti a sofferenze fetali causate dagli effetti tossici degli inquinanti ambientali? E perché non pubblica anche tutti i dati di incidenza che riguardano le patologie degli adulti, comune per comune, come mai si sono degnati di fare? E per quale motivo Iren ha fatto condurre uno studio accurato di previsione della ricaduta nell’atmosfera degli inquinanti da biogas, in un raggio di diversi chilometri attorno alla discarica, se tutto questo fosse stato altamente improbabile? Per ultimo voglio rimarcare ancora che quando si è aperta ufficialmente la discarica di Poiatica si è taciuto sulle frane correlate all’attività delle cave del Dorgola e per anni nella stesura dei vari Ptcp si è pensato bene di non far mai desumere ad alcuno la pericolosità geologica del sito della discarica. Per ultimo, non posso che esprimere profonda gratitudine per il coraggioso atto di verità con cui don William Neviani, don Raimondo Zanelli e don Graziano Gigli sono scesi umilmente in campo, a difesa della salute e del futuro dei loro concittadini. Il mio impegno personale e quello del gruppo Fi-Pdl in Provincia non verrà mai meno sino a quando definitivamente la discarica di Poiatica verrà finalmente e definitivamente chiusa.


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