“Grazie a Valerio Fioravanti per l’attenzione e la risposta. Siamo tanto rasserenati da restare senza parole. Uno… forse due… (consiglieri provinciali montanari, ndr) – ci dice – segnalandoci addirittura che il tema della rappresentanza è quello minore. Una richiesta ‘di sapore antico’. Quando la politica è così presente e di sapore così moderno non sentiamo nemmeno più il bisogno di una Costituzione e di leggi democratiche. Perché chiederle? Non so nemmeno come ci è venuto in mente. Chiedo scusa. Siamo allarmisti. Ci pensa il Partito!”.
Ieri si è registrata una pepata controreplica di Giovanni Teneggi, responsabile Confcooperative, ad un paio di commenti del coordinatore montano del Pd relativi ad un intervento della centrale reggiana sul tema della rappresentanza relativamente alla nuova configurazione del Consiglio provinciale.
“E’ abbastanza chiaro – rassicuriamo noi Fioravanti - che in questa fase si può solo salvare il salvabile. Ma come non comprendere, da parte di chi vorrebbe rappresentare, che per la montagna è proprio il tema della rappresentanza invece quello fondamentale. E non dopo, per rimediare, ma a partire da come si pensano prima leggi, provvedimenti, istituzioni. E’ ora di fare bene e prima, non il possibile dopo”.
Per Teneggi “tutto dimostra che per le montagne, e non meno per quella reggiana in questa Regione, il problema centrale è proprio quella di ritrovare rappresentanza e dignità. A queste domande la politica locale non risponda più, per favore, come Fioravanti ci ripropone ancora con una ‘solfa’ ormai stantìa che questo sarebbe ‘assistenzialismo’. Assistenzialismo? Magari potessimo correre questo rischio! Ma lo sa il Pd qual è la distanza fra le politiche e le azioni per la montagna fin qui segnalabili e una qualsiasi forma di assistenzialismo? Noi siamo antichi dunque e la posizione del Pd invece moderna: meno rappresentanza e niente aiuti, che non corriamo il rischio di approfittarcene”.
Prosegue l’esponente della centrale reggiana di Confocooperative: “E viene da pensare purtroppo – c’è poco da scherzare – che sia davvero questo il pensiero unico del Pd a leggere la seconda parte del primo intervento di Fioravanti a commento del nostro appello. Rileggetelo. ‘…Viceversa non siamo per lanciare allarmismi o, eventualmente, escludere territori a noi complementari da progetti e da opportunità che vedono l’Appennino come parte trainante… ecc. ecc.’. Eventualmente… Cosa c’entra con il problema posto? Qualcuno ha compreso di cosa si sta parlando? Non penso. Allora ve lo diciamo noi”.
“Si tratta di un messaggio in codice per Confcooperative – un lieve avvertimento – che alcune settimane fa, in due occasioni, si è detta completamente contraria all’estensione del territorio del Gal, società dedicata allo sviluppo dell’Appennino nella messa a disposizione di fondi regionali ed europei, e delle sue opportunità a territori a valle più popolosi. La ragione? L’eventualità che la Regione distribuisca i fondi per la montagna (li definiamo così per semplificare) in base al numero degli abitanti. Ci sarebbe quindi la necessità di assecondare il ‘sovrano’ in questo principio aggiungendo agli attuali territori dell’Appennino modenese e reggiano, che contano circa 110.000 abitanti, altri comuni più popolosi, a valle, per raggiungere il numero limite di 150.000. Distribuire fondi per aree rurali di Appennino in base al numero di abitanti dei comuni a valle? E’ una follia da contrastare e il Pd locale pare invece, lo scopriamo da questa replica, già pronto ad appoggiarla. La montagna si può garantire una visione integrata di sviluppo ed una collaborazione con il resto del territorio solo ‘pagandola’ con fondi che l’Europa e il buon senso le dedicano? Allora, solo per godere delle risposte che avrò, cambio ancora la metafora. Altro che minoranza linguistica… siamo alla prostituzione! Volete altri casi? Attendete altre puntate di questo dibattito. Parliamo di soldi e sviluppo per la montagna. Che vile argomento! Lo pretendiamo non per benevolenza politica del sovrano ma perché ne hanno diritto ‘costituzionale’ la sua popolazione e le sue imprese. Tutti temi, potremo fare altri esempi, sui quali – sia il Pd a stare sereno – continueremo a fare domande ‘antiche’ nell’attesa di altri messaggi, magari non in codice, stavolta, perché anche la gente possa capire. E capire bene!”.